La leggenda del basket italiano Dino Meneghin, intervistato dal QS, ha detto la sua sul cammino olimpico della nazionale di Sacchetti e non solo. Meneghin ha anche analizzato la scelta di Nico Mannion e ha parlato di Nicolò Melli e dell’Olimpia Milano
Questo un estratto dell’intervista disponibile sul QS:
Le Olimpiadi sono il frutto di anni di lavoro dove si è fatto tesoro degli errori passati e piano piano si è messo tutto a frutto. Hanno saputo crescere i giocatori e le federazioni varie.
Mannion? Ha fatto la scelta giusta. Si è costruito in America ma si è accorto che non aveva grande spazio e qui trova una società forte e quadrata. Anche per il basket italiano è un acquisto positivo: è giovane, ha talento e potenzialità.
Melli? All’estero è maturato tantissimo dal punto di vista tecnico, e anche a livello fisico è superiore. A 30 anni torna un giocatore completo, che può marcare sia i lunghi che i piccoli, e in attacco colpire da fuori, o leggere le situazioni. È il giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere. Con Ricci l’Olimpia ha composto una bella coppia di atipici, poco da dire.
Per quanto riguarda quelli che vanno all’estero, in primo luogo, se sono andati all’estero è perché sono stati scelti, perché hanno dimostrato in Italia di essere bravi, di avere un potenziale. Altrimenti, non sarebbero stati scelti in Spagna, Turchia, Germania… Poi, l’esperienza all’estero può essere migliore e maggiormente formativa: deve aumentare concentrazione e impegno, altrimenti ti rispediscono a casa.
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