Doc Rivers: “Avevo detto a Ballmer di spostare la franchigia a Seattle se Leonard fosse finito ai Lakers”

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Doc Rivers ha rivelato alcuni retroscena della firma estiva di Kawhi Leonard con i suoi Los Angeles Clippers durante un’intervista al Los Angeles Times. Il coach, alla sua settima annata consecutiva sulla panchina della franchigia, ha rivelato di aver suggerito, scherzando, al proprietario Steve Ballmer di spostare la squadra a Seattle se l’ex Toronto avesse deciso di firmare per i rivali cittadini dei Lakers, anche loro in corsa fino all’ultimo per accaparrarsi l’ultimo MVP delle Finals.

Il giorno della firma a mezzogiorno sembrava che l’affare non potesse andare in porto. Ero nella mia casa a Malibu e Lawrence mi chiamò per dirmi: “Sembra che andrà a Toronto o ai Lakers”. La parte sui Lakers mi fece impazzire. Gli dissi che non poteva succedere, e ricordo di averlo ripetuto più volte: “Non possiamo permettere che accada!”. Ho detto anche a Steve Ballmer, scherzando, di spostare la franchigia a Seattle. Era uno scherzo, ma dentro di me ero serio a riguardo. Ci credevo davvero.

Rivers ha poi anche dichiarato che Leonard non avrebbe mai firmato per i Clippers se questi ultimi non fossero riusciti ad ottenere Paul George via trade praticamente in contemporanea:

Leonard mi disse: “Voglio giocare per te”. Poi si è girato verso Ballmer: “Adoro le cose che stai facendo e quello che rappresenti, ma la tua squadra non è abbastanza forte e se non cambi qualcosa non firmerò”. Avevamo una lista di potenziali giocatori, e sarebbe stato un errore, ma siamo stati fortunati. Non avremmo dovuto avere quella lista, perché gli abbiamo permesso di scegliere con chi volesse giocare e sembrava sottinteso che potessimo prenderlo. In realtà non sapevamo se saremmo stati in grado di prendere qualcuno di quei nomi. Gli abbiamo elencato una serie di giocatori che pensavamo potessero rappresentare una buona soluzione per lui, quando Leonard ha visto il nome di George ci ha detto: “Voglio giocare con lui”. Gli abbiamo nominato chiunque altro e non voleva nemmeno stare a sentire. Aveva scelto George. Quindi dopo l’incontro ci siamo seduti ad un tavolo e ho detto: “Dobbiamo prendere PG. Non so come, ma dobbiamo farlo”. Sapevamo che Oklahoma City voleva smantellare la squadra, quindi questo senza dubbio avrebbe aiutato, ma non sapevamo se ce l’avremmo fatta.

Francesco Manzi

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