Doc Rivers ha spiegato per quale motivo sta “odiando” The Last Dance

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Doc Rivers, coach dei Los Angeles Clippers, è al passo con gli ultimi episodi del documentario sui Chicago Bulls, The Last Dance. Tuttavia, non è un grande fan della docuserie o almeno di una parte di essa.

Rivers ha osservato da vicino Michael Jordan e la dinastia dei Bulls durante i suoi giorni da giocatore, trascorrendo 13 stagioni nella NBA come guardia. Detto questo, l’allenatore dei Clippers non ha apprezzato il modo in cui la leggenda dei Detroit Pistons, Isiah Thomas, è stata rappresentata nel documentario.

“Odio il modo in cui viene presentato Isiah. Isiah è stato un vincente spietato… Non è diverso da qualsiasi altro vincente. Essendo io di Chicago, Isiah è il miglior giocatore che sia mai uscito da Chicago, secondo me. Anche il mio ego deve dirlo”.

“Le persone vedono solo la parte di Detroit e la parte dei Chicago Bulls. Ma la parte più grande è quella. Isiah viveva ancora a Chicago quando giocava per Detroit. Voleva tornare a casa ed essere Isiah Thomas; non voleva tornare a casa e sentire parlare di Michael Jordan. Aveva molta energia”.

A Doc Rivers, che si è scontrato con Jordan e i Bulls durante il suo periodo di oltre due anni con i New York Knicks nei primi anni ’90, non è piaciuto come Thomas, nato a Chicago, è stato rappresentato a milioni di persone in The Last Dance, soprattutto visto cosa rappresenta il due volte campione NBA per Windy City.

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