Il dominio di fine anno del Jordan versione Washington

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La stagione 2001-2002 della NBA fu in larga parte monopolizzata a livello mediatico dal ritorno. Il secondo ritorno di quello che dai più è considerato il miglior giocatore della storia della NBA e della pallacanestro tutta. Dopo il secondo ritiro al termine della vittoriosa stagione 1997-’98 MJ si dedica esclusivamente al golf e alla gestione dei Washington Wizards. Un periodo ben poco clamoroso per l’ex-North Carolina se non fosse che prima della stagione 2001-’02 stupisce tutti decidendo di tornare in campo “for the love of the game”. Proprio con la maglia di Washington.

Michael Jordan
Michael Jordan

La guardia sei volte campione NBA non ha perso il proprio smalto mettendo a segno quasi ventitré punti di media (concluderà la stagione con 22.9 punti ad allacciata di scarpa). Michael non ha mai smesso di allenarsi e dimostra quanto ancora possa essere dominante su campo NBA, soprattutto come attaccante impossibile da fermare.

Due partite in particolare ne attestano l’onnipotenza nella metà campo avversaria. La prima avviene il 29 dicembre 2001 in una partita casalinga contro gli Charlotte Hornets. La stagione non sta andando per il verso giusto e MJ decide di prendere per mano la squadra e condurla alla vittoria. Ne viene fuori una prestazione da 51 punti, 7 rimbalzi, 4 assist e tre palle rubate. Il tutto con un complessivo 21-38 dal campo, ben al di sopra del 50%. Gli Hornets sono costretti a cedere per 90-107 contro la versione del terzo MJ più vicina a quella nel suo prime. Contemporaneamente MJ diventa il giocatore più vecchio nella storia a segnare più di cinquanta punti in una partita. E fino ai sessanta punti nella partita finale di Kobe Bryant la scorsa stagione era anche il giocatore più anziano ad aver segnato il maggior numero di punti. Qui alcune azioni della partita. MJ W

Due giorni dopo è il turno dei New Jersey Nets. Il 31 dicembre 2001 gli Wizards vincono nuovamente in casa per 76-98. Michael stavolta ne segna 45 con un 16/32. La cosa che sorprende è che stavolta sfiora la tripla doppia, aggiungendo ai 45 punti dieci rimbalzi e ben sette assist, oltre a tre palle rubate. In questa partita nonostante i sei punti in meno rispetto alla precedente si ha una dimostrazione ancora più netta dello strepitoso stato di forma che Jordan ancora sfoggiava. MJ mette su infatti una striscia in cui segna ben ventidue punti consecutivi. I Nets, l’anno dopo, saranno nuovamente una vittima di MJ che farà registrare contro di loro la prima e unica partita in cui un giocatore quarantenne ha segnato più di quaranta punti.

Oh, Michael, like you there’s no other!

Con il ricordo di queste superprestazioni di Michael avvenute esattamente quindici anni fa, si chiude il 2016 di Throwback. Al prossimo anno!

 

 

 

Mattia Moretti

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