Dopo Pesaro-Treviso, Cioppi “Vi spiego cos’è successo nel secondo tecnico” e Amadori precisa “Superato il limite”

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Dopo la sconfitta contro Treviso, al posto di coach Jasmin Repesa in conferenza stampa si sono presentati il direttore sportivo di Pesaro Stefano Cioppi e il presidente del consorzio Luciano Amadori.

Queste le parole del ds Stefano Cioppi:

«Coach Repesa non è riuscito a venire in conferenza stampa perché era molto deluso dal trattamento ricevuto dagli arbitri nel finale di partita e ciò gli ha provocato un piccolo malessere. Mi ha mandato lui dunque a spiegare che cosa è successo nella situazione del secondo tecnico, quello che ha decretato l’espulsione. Eravamo a meno di due minuti dalla fine sotto di sei, dopo il timeout in cui abbiamo costruito la rimessa, siamo stati richiamati dalla terna perché credevano fosse troppo lungo. Tornati in campo, come da regolamento, l’arbitro ha chiesto al coach se volesse la rimessa nella metà campo difensiva o offensiva, Repesa ha risposto: “Dove pensi che la voglio, sono sotto di 6 a 34 secondi dalla fine, dove pensi che la voglio?” e l’arbitro glielo ha richiesto. Questa volta il coach ha risposto “in attacco” e, dopo il “grazie” dell’arbitro, il coach ha risposto “prego” e qui ha preso il secondo tecnico. Questa è una mancanza di rispetto mostruosa nei confronti di qualsiasi tesserato che scende in campo. Un atto di prepotenza di chi conduce la partita. Una mancanza di rispetto nei confronti di Repesa, un allenatore che non manca mai di rispetto a nessuno. Voglio sottolineare questo perché anche il coach stesso me lo ha detto. Abbiamo avuto un brutto trattamento nel finale».

Alla conferenza è intervenuto anche Luciano Amadori, presidente del consorzio Pesaro Basket. Queste le sue parole.

«Non vengo mai in conferenza stampa perché non credo sia corretta la mia presenza, ma questa volta c’è bisogno perché è giusto che una società con più di 70 anni di storia sia rispettata. Dovete sapere che nelle ultime 2/3 partite il giorno successivo abbiamo sempre ricevuto le scuse dai capi degli arbitri per i relativi arbitraggi, ma questo ci sta. Può succedere, non voglio puntare il dito, fa parte del gioco. Ma ci sono due cose: una partita ben arbitrata è quando l’arbitro non si vede e qui purtroppo si sono visti solo loro sta sera e questo è increscioso, perché l’atteggiamento di un arbitro in particolare che sapete bene qui è destabilizzante. Poi, nessuno ha mai offeso un arbitro qui e, dunque, non è ammissibile che lui si giri verso il pubblico sfidandolo con lo sguardo. E’ una cosa che non è accettabile, mi dispiace molto per i nostri tifosi e faremo di tutto per essere tutelati come giusto che sia per tutte le società. Ma questa sera hanno veramente superato il limite».

Kevin Bertoni

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