Duncan passa il testimone e Leonard: “Felice di aver giocato nella sua squadra”

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“Sono finiti”, “Sono vecchi” dicevano. Dopo anni passati a chiederci se i San Antonio Spurs erano realmente finiti o, eventualmente, quando sarebbero calati definitivamente, a chiederci se fossero ancora in grado di vincere un titolo NBA, abbiamo avuto le nostre risposte. Qualcuno crede ancora che questi Spurs, con quell’allenatore, quel sistema e quell’organizzazione possano finire?

Non vorremo esser pessimisti ma, mentre speriamo che Tim Duncan continui a giocare, crediamo sia più probabile il suo ritiro. Quale modo migliore di porre fine ad una carriera da vincitore se non con una vittoria? Ritiro o no, abbiamo assistito ad un passaggio di testimone, voluto proprio da Tim Duncan che, dopo aver visto crescere giorno per giorno in maniera esponenziale Kawhi Leonard, alla sirena di gara-5 lo ha incoronato come suo successore:

“Sono onorato di far parte della sua (di Kawhi Leonard) squadra. E’ un ragazzo meraviglioso, ha fatto un lavoro incredibile ed è diventato un giocatore straordinario nel giro di pochissimo tempo. Nei prossimi anni diventerà sempre più forte. Pop e Buford ci hanno visto lungo, questo ragazzo migliora anno dopo anno ed ha solo 22 anni.”

Draft 2011. Dopo aver sacrificato George Hill ed aver ottenuto la scelta #15 dei Pacers, gli Spurs selezionano Kawhi Leonard da San Diego State, buon potenziale e tanto lavoro da fare. Che Popovich e i suoi sapessero che nel giro di 3 anni sarebbe diventato MVP delle Finals non ne sono tanto sicuro, certo è che il lavoro fatto dal ragazzo, e sul ragazzo, ha ripagato. Dopo aver dimostrato di aver un tiro affidabile, di poter difendere su gente pericolosa, di non voler esser al centro dell’attenzione, di essere più che adatto al sistema Spurs, Kawhi ci ha fatto notare i suoi straordinari miglioramenti offensivi. Ha imparato da Duncan, Parker e Ginobili come vincere ed ha soli 22 anni. Proprio per questo fa paura.

Luca Diamante

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