ECLUSIVA BU: Federico Mussini si racconta a BasketUniverso

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Un’esplosività offensiva racchiusa in 182 centimetri di talento, Federico Mussini è sulla rampa di lancio del basket italiano ed europeo: si appresta ad affrontare la sua prima stagione piena tra i professionisti con la maglia della Grissin Bon Reggio Emilia dopo aver trascinato l’Italia U18 alla conquista di un posto per il prossimo Mondiale U19 grazie alle superlative prestazioni nell’Europeo di categoria. Direttamente dalla Turchia, Federico ha deciso di rispondere a 10 domande sul suo passato, sul suo presente e sul suo futuro, in esclusiva per BasketUniverso.

 

Partiamo dai ricordi più recenti: si è appena conclusa ai quarti di finale l’avventura agli Europei U18 con la maglia della Nazionale con la quale sei stato assoluto protagonista arrivando a realizzare un massimo di 33 punti nella partita contro la Francia: come giudichi quest’esperienza dal punto di vista personale? Pensi che l’assenza di Daniel Donzelli abbia inciso sull’eliminazione?

Sicuramente è una esperienza che fa crescere perché confrontarsi con i migliori giocatori della propria annata è molto utile; purtroppo l’ assenza di Daniel ci pesa molto ma faremo il meglio per arrivare ai mondiali avendo la la squadra al completo.

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Federico e Diego Flaccadori in maglia azzurra

 

Rimanendo in tema Nazionale, tu e Diego Flaccadori avete creato un tandem offensivo quasi infermabile dalle difese avversarie, pensi che possiate replicare le ottime prestazioni anche in vista di un futuro approdo nella nazionale maggiore?

Sarebbe un sogno, io e lui siamo molto legati e giocare nella nazionale maggiore insieme sarebbe qualcosa di incredibile.

 

Eri già sui taccuini di molti osservatori NCAA e sicuramente dopo le prestazioni con la maglia azzurra la tua visibilità è aumentata: sappiamo che sei stato contattato dall’università di Gonzaga per un possibile approdo in terra americana, puoi commentare quest’offerta e spiegare il tuo seguente rifiuto?

Di sicuro fa molto piacere ricevere offerte dai college americani! Io non ho ancora preso una decisione ma ho spiegato che resto in Italia almeno fino alla fine della scuola poi la decisione sarà in base a molte cose! È certo anche che io sarei onorato di giocare per la mia città a Reggio perché é una società in cui mi trovo molto bene e che ha fiducia in me.

Nel 2013 sei stato nominato MVP del camp “Basketball Without Borders” organizzato dalla NBA ed il 14/4/12 hai realizzato 21 punti nel Jordan Brand Classic a Charlotte sotto gli occhi di His Airness nella classica partita delle stelle tra pari età: il mondo della NBA per ora ti ha solo sfiorato, in futuro credi che potrai compiere il “grande passo”?

Non lo so, bisogna lavorare tantissimo e magari avere anche un po’ di fortuna per fare il grande passo, per ora resta un sogno ma mi alleno duramente tutti i giorni per arrivare il più in alto possibile.

Federico in maglia Correggio
Federico in maglia Correggio

Mentre Riccardo Cervi ed Ojars Silins erano già in pianta stabile nel roster di Reggio Emilia pur essendo molto giovani, l’anno scorso la società ha deciso di farti disputare un campionato Senior a Correggio in serie C2 unitamente alle tue apparizioni in campo con la Grissin Bon: come reputi l’esperienza in un campionato comunque di livello che è la C2?

E’ stata un’ esperienza utile secondo me perché comunque è un gioco diverso da quello delle giovanili e piu fisico; mi ha aiutato a imparare a giocare in diversi modi a seconda degli avversari.

Il tuo ex allenatore Andrea Menozzi ha speso parole di elogio nei tuoi confronti e anche Max Menetti ha assicurato che ti darà uno spazio importante come play di riserva la prossima stagione: nella tua testa c’è solo la voglia di esibirsi su un palcoscenico così importante o anche un po’ di timore data la tua giovane età?

Nella mia testa c’ è di sicuro tanta voglia di dimostrare quello che posso fare e direi nessuna paura, essermi allenato tutto lo scorso anno mi ha aiutato molto e quest’anno mi sento più pronto anche mentalmente.

La campagna acquisti estiva della Grissin Bon ha elevato la squadra ad una delle pretendenti alla conquista del prossimo campionato grazie all’arrivo di Diener, Lavrinovic e Polonara: che risultati prevedi per Reggio Emilia il prossimo anno?

Sono tre giocatori fortissimi, sono molto contento di poter giocare insieme a giocatori così, da loro posso imparare tantissimo! Penso che possiamo fare un ottimo campionato.

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Federico con la maglia della Grissin Bon

La scelta societaria di Reggio Emilia è sicuramente improntata al successo grazie allo sviluppo dei talenti nostrani come te, Cinciarini, Della Valle, Cervi, Antonutti e Polonara: avrete tutti minuti importanti in una squadra di vertice e ci sentiamo di affermare che la tua società è un modello da imitare in Italia ed anche in Europa, cosa pensi delle scelte recenti che inducono le società a puntare solo su giocatori provenienti dall’estero e meno sui “nostri”?

Dal mio punto di vista penso che debba giocare chi se lo merita e chi è più forte e questo deve essere uno stimolo per gli italiani a cercare di essere i migliori lavorando duramente ogni giorno! Reggio si affida a molti italiani e sono orgoglioso di fare parte di questa squadra.

Parliamo del tuo gioco: recentemente hai dichiarato di ispirarti a Stephen Curry per il tuo stile in campo e sicuramente l’attacco è il tuo punto forte ma spesso ti trovi in difficoltà in difesa a causa della tua altezza: pensi che alla lunga sarà un limite troppo grosso da superare e su cosa quali aspetti devi ancora migliorare per riuscire a competere con i migliori?

Di sicuro ci sono tantissimi aspetti in cui devo migliorare sia in attacco che in difesa, in particolare la difesa sulla palla! Dovrò lavorare sul mio fisico per non subire troppo la fisicità degli altri playmaker che dovrò marcare ma non lo vedo per ora un limite cosi grande e farò il massimo per dimostrarlo.

Il mondo del basket italiano è stato recentemente scosso da due “casi” che hanno visto protagonisti due personaggi di spicco del movimento: Ferdinando Minucci e Daniel Hackett. Se il primo caso ti vede solo spettatore di una triste vicenda, il secondo può coinvolgerti in quanto futuro membro (fatti i dovuti scongiuri) della Nazionale Italiana: cosa pensi del comportamento del play milanese e della scelta della Federazione di squalificarlo?

Ho letto del caso Hackett ma non mi sento di dare un giudizio perché ho solo visto qualche notizia su internet, bisognerebbe sapere molti dettagli. Daniel è comunque un giocatore che stimo molto, indipendentemente da quello che è successo.

 

BasketUniverso ringrazia Federico per la sua disponibilità ed il team manager di Reggio Emilia Filippo Barozzi per averci concesso l’intervista.

Francesco Manelli

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