Esclusiva BU, Alberani: “La mia priorità è restare a Roma, non credo ci sarà uno scambio di titoli”

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BasketUniverso ha intervistato Nicola Alberani, general manager dal 2012 della Virtus Roma e dirigente al centro di molte voci di mercato negli ultimi tempi. Oltre che sul suo futuro e sulla stagione appena terminata, ampio spazio è stato dato proprio al destino dell’Acea Roma, sul cui futuro societario si son fatte molte ipotesi da mesi a questa parte. Alberani ha chiarito e fatto luce su molte delle voci emerse nell’ambiente, dimostrando come nulla sia stato già deciso. Ecco l’intervista:

La vostra rimonta verso la zona playoff è naufragata nella sconfitta di Bologna. Alla luce di ciò, la vostra stagione è da considerare prettamente negativa? O il buon cammino europeo vi consente di rivalutarla?

Il mio giudizio sulla stagione è sicuramente positivo. Credo che non valessimo i playoff per una serie di motivi oggettivi e che le squadre che ci sono andate fossero più attrezzate di noi, soprattutto in considerazione degli impegni sostenuti. Difficile comunque immaginare negativa una stagione di 48 partite e 24 vittorie.

La squadra, dopo un un brutto girone di andata, si è ripresa nella parte finale del campionato. Crede che abbia influito maggiormente la fine dell’impegno europeo o i diversi interventi di restyling della rosa?

Credo che sia un mix di entrambe le cose. Così come penso che tutto sommato il nostro valore iniziale non fosse tale da giustificare un ingresso ai playoff, ritengo che iniziando e finendo la stagione con elementi come Ebi o Curry avremmo sicuramente centrato l’accesso alla postseason.

Capitolo Triche: è evidente che siate rimasti delusi dal suo comportamento, ma è possibile che nessuno in precedenza si fosse reso conto dei suoi problemi fisici? Come si è evoluta l’intera vicenda?

I problemi fisici di Triche rimarranno un mistero irrisolto. Sicuramente parliamo di un giocatore che fino a 15 giorni prima della fuga stava benissimo, altrimenti non avrebbe disputato la gara che ha fatto contro il Cedevita. Siamo stati spiazzati dal suo comportamento e dalla sua decisione unilaterale di non tornare a Roma.

Curry e Ebi hanno avuto un grande impatto sulla squadra, soprattutto quest’ultimo. E’ stato un errore non prendere da subito un lungo del suo atletismo, o vi aspettavate qualcosa in più da Morgan? Sia lui che Ejim hanno impiegato molto tempo per ambientarsi.

Tornando indietro rifarei tutte le scelte compiute in estate, poiché non avevamo alternative dovendo costruire un roster di 8 elementi e con molti esordienti. Nelle mie squadre ho sempre cercato lunghi atletici ma quest anno non era assolutamente possibile attrarne e Jordan Morgan era la miglior scelta possibile in relazione a quanto disponibile.

Passiamo alla società: negli scorsi mesi è emersa la voce su un interessamento di Pallotta, c’è stata davvero una pista concreta con lui? Esiste tuttora?

Sicuramente credo che sia il presidente Toti la persona più adatta a rispondere a questo tipo di domanda, da quel che so io non mi risulta ci sia stato qualcosa in più di una semplice voce, nemmeno qualche contatto iniziale per prendere informazioni.

Pallotta a parte, il desiderio del presidente Toti è di vendere, o di limitarsi a cercare nuovi soci? Se non ci saranno novità da questo punto di vista, il futuro economico del club risulterebbe abbastanza solido per consentire il prosieguo dell’attività? Negli ultimi giorni sono uscite anche voci su una cordata russa o su un possibile scambio di titoli con società di Legadue.

E’ molto presto per fare ipotesi. Il presidente sta vagliando tutte le opzioni e sceglierà il meglio per la Virtus. Ritengo attualmente improbabile un’autoretrocessione in Legadue o uno scambio di diritti che relegherebbe la Virtus nel secondo campionato.

Negli ultimi tempi sono emerse molte voci anche sul suo futuro. Questa sarà la sua ultima stagione a Roma? Ha avuto contatti con altre piazze? Varese sembra essere il nome più gettonato.

Rimanere a Roma è la mia priorità, ma al di là dei contratti è doveroso che ci sia condivisione su programmi e prospettive. Sono stato contattato piu’ o meno approfonditamente da alcuni club e la cosa mi fa molto piacere, segno che il lavoro fatto a Roma in questi anni ha suscitato un giusto gradimento. In questo momento la palla è comunque nelle mani del presidente Toti e io come tutti i tifosi e quelli che vogliono bene alla Virtus attendo un suo cenno.

E’ diventato general manager della Virtus nel 2012 e il suo operato non può che essere giudicato in maniera positiva. Ha riportato Roma a competere per traguardi prestigiosi e pescato dal nulla giocatori importanti come Lawal e Mbakwe. Qual è la cosa di cui va più orgoglioso? Ha dei rimpianti?

La cosa di cui vado maggiormente orgoglioso sono le 150 partite fatte nel corso dei 3 anni. Segno che si è data tanta Virtus ai nostri tifosi, sostenitori e sponsor. Sono veramente orgoglioso di questo. Rimpianti fortunatamente non ne ho, credo di aver gestito con il massimo impegno tutto quello che era in mio controllo, poi ci sono state cose che non si possono controllare e che mi hanno dato qualche dispiacere, come ad esempio non aver potuto prendere parte all’Eurolega che ci eravamo conquistati sul campo.

Secondo lei fu un errore non far disputare le finali scudetto del 2013 al PalaLottomatica?

All’epoca fu fatta una scelta orientata alla massimizzazione del fattore campo, con il senno di poi si può dire che sia stata sbagliata in quanto Siena era oggettivamente troppo forte e lunga per noi e serviva ben più del fattore campo per batterli.

Cosa si può fare per avvicinare stabilmente il pubblico romano al basket?

Credo che la ricetta per fidelizzare il pubblico sia semplice ma difficile al tempo stesso. Serve innanzitutto dare stabiità, programmando il futuro in largo anticipo e creare senso di appartenenza nel club tramite la presenza di figure in cui lo stesso pubblico si possa identificare.

Una lunga intervista toccante tutti i temi possibili tra passato, futuro e presente. Lo staff di BU ringrazia sia la società capitolina che Alberani per la disponibilità, augurando entrambi un grande in bocca al lupo per il futuro e, possibilmente, ancora insieme.

Bernardo Cianfrocca

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