È stata un’estate molto calda in casa Virtus Roma, a tratti da carboni ardenti, in fine (si spera) da fuoco di paglia. Dopo aver annunciato di mettere in vendita la società, Toti ha deciso di iscrivere la squadra al campionato di Serie A 2020/2021, in attesa della conclusione delle trattative con la nuova proprietà. Un’estate molto calda anche per gli unici due protagonisti che fanno da ponte tra il recente passato di Roma e il prossimo futuro: coach Piero Bucchi e Tommaso Baldasso. Il playmaker classe ’98, nonostante le offerte ricevute da diverse squadre, tra cui Pesaro, ha deciso di attendere gli sviluppi di Roma e di onorare il contratto in essere, di altri due anni.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Baldasso, in previsione della sua 5° stagione in maglia Virtus Roma.
Praticamente dopo le giovanili a Torino, non hai mai cambiato città negli ultimi 5 anni. Quanto hai sperato che la vicenda si concludesse così?
Sperato, tantissimo! Sicuramente è stata un’estate tribolata e incerta. È stato tutto molto difficile, soprattutto in questa situazione di emergenza mondiale. Ma a oggi sono solo molto contento perché ho sperato fino all’ultimo di poter onorare al meglio il contratto che ho con la Virtus (altre due stagioni, ndr). Roma è casa mia ormai! Il mio attaccamento a questa maglia e a questa città è chiaro a tutti. Sarebbe stato davvero un peccato se questa società fosse sparita.
Ironia della sorte, nel caso in Roma non si fosse iscritta, con ogni probabilità sarebbe stata ripescata Torino, la tua città.
Indubbiamente mi dispiace per Torino perché è una città che merita la Serie A. Nonostante le difficoltà degli ultimi anni, c’è una grande passione. Detto ciò credo molto nella meritocrazia, perciò, con un’ottima squadra, non credo che avranno problemi a conquistarsela sul campo!
La nuova squadra, nel giro di poco, sta prendendo forma, visti i diversi annunci di questi giorni: che ne pensi?
Innanzitutto, sono contentissimo che ci sia Campogrande: è un ragazzo di Roma che incarna la “romanità”, oltre che un ottimo giocatore. Partire da un giovane che sposa il progetto di casa propria vuol dire tanto per la Virtus. Inoltre sono contento che abbia firmato Ricky Cervi! Per quanto riguarda gli altri giocatori, mi sembra che siano tutti molto in gamba. Non li conosco personalmente ma ho già avuto modo di vederli giocare e ho guardato alcuni highlights.
Giochiamo al Fantabasket: partendo dai tasselli inseriti nella nuova squadra, Baldasso quale ruolo pensi che ricoprirà più frequentemente?
Penso che farò esattamente quello che ho fatto lo scorso anno ma cercando di migliorarmi sempre di più. Senza dubbio, mi piacerebbe molto giocare fianco a fianco con Robinson. Ovviamente il rapporto tra due playmaker (o tra il playmaker e la pointguard) deve essere quanto più affiatato possibile! Per me, finora, è stato un onore poter giocare e imparare da giocatori più esperti come Moore, Dyson, Raffa… anche se sono tre elementi molto diversi. Con Jerome (Dyson, ndr) a tratti è stato più complesso perché è un giocatore molto più estroso ma con tutti sono riuscito a trovare un buon feeling.
Da quando sei a Roma questo è il primo anno che non hai nessun compagno di squadra dagli anni precedenti e, in più, non hai mai giocato con nessuno dei nuovi arrivati. Che cosa ti aspetti?
Sono l’ultimo dei Moicani! (ride, ndr) Ma si, è vero. Ormai è molto difficile restare 5 anni nello stesso posto. Io sono semplicemente molto orgoglioso di vestire questa maglia e farò di tutto per trasmettere questo agli altri.
Domanda secca: sarai il Capitano?
(Ride, ndr) Non lo so e non lo voglio sapere! Sarebbe un grande onore ma, aldilà dei ruoli, come dicevo, vorrei poter trasmettere appartenenza e serenità al gruppo. Questo avviene solo attraverso un buon modo di lavorare e tanta sinergia. Roma è una società che ne ha viste tante ma l’unico desiderio che ho è regalare sorrisi alla società e ai tifosi che non hanno mai, mai smesso di supportarmi!
Si ringraziano l’Ufficio Stampa della Virtus Roma e Tommaso Baldasso per la disponibilità.
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