Oggi BasketUniverso era presente alla giornata di presentazione dell’Olimpia svoltasi al Lido di Milano, dove la squadra ha dedicato del tempo alla stampa prima di abbracciare l’affetto dei propri tifosi: di seguito le domande, e le risposte, di due dei principali giocatori che affronteranno la prossima stagione, ovvero Bruno Cerella ed il neo acquisto Robbie Hummel:
Insieme al capitano Alessandro Gentile sei l’unico ad essere stato confermato nel roster dell’Olimpia per la stagione che sta per iniziare: l’anno scorso hai giocato quasi 12 minuti di media in campionato, pensi di meritarti uno spazio maggiore quest’anno?
Di certo c’è che uno, io in particolare, lavora sempre per avere di più nella vita in generale, quindi mi auguro di poter dare qualcosa in più a questa squadra. Mi fa molto piacere essere stato confermato ed essere parte di questo nuovo gruppo e di questo nuovo progetto, di sicuro ci sono tanti stimoli per ripartire nel modo giusto; io sono consapevole di qual è stato il mio ruolo fino ad adesso e quanto importante sia il mio contributo alla squadra, quindi sarò sempre a disposizione dei miei compagni e del coach in primis.
Dopo lo scudetto del 2014, l’anno scorso la vostra corsa si è fermata in semifinale contro Sassari: i sardi, campioni in carica, sono i favoriti d’obbligo o comunque l’Olimpia rimane una spanna sopra le altre, almeno sulla carta?
Sassari l’anno scorso ha sicuramente meritato la vittoria, non a caso hanno vinto tutte e 3 le coppe in Italia. Milano rimane sempre la squadra da battere e la candidata per la vittoria finale, i sardi hanno costruito un’ottima squadra ma noi dobbiamo fare il nostro lavoro e non pensare agli altri. Di sicuro Milano non è la squadra da battere solamente per gli avversari ma anche per tanti addetti ai lavori del basket italiano che godono nel veder fallire una grande squadra, però questi per noi devono essere solo stimoli per fare sempre meglio con umiltà, con rispetto e senza sottovalutare nessuno ed approcciare la stagione con lo spirito giusto.
Anche se da poco, hai avuto modo di conoscere il nuovo coach Jasmin Repesa: dopo due anni sotto la guida di coach Banchi, quali pensi saranno le maggiori differenze tra le due gestioni?
Ancora non abbiamo avuto purtroppo modo di lavorare sul campo con lui, ma guardando solamente il suo pedigree ed avendo parlato con giocatori che l’hanno avuto ai tempi di Bologna, me ne hanno parlato molto bene, so che è una persona che lavora sodo, con un carattere molto forte e ciò può solo farmi piacere: mi piacciono gli allenatori che lavorano duro, sono pronto per affrontare quello che arriverà.
Le ultime due stagioni le hai trascorse con la maglia dei Minnesota Timberwolves in NBA, mentre 3 anni fa sei stato in Spagna con l’Obradoiro: ora a Milano, cosa ti aspetti da questa stagione e quali saranno le principali differenze?
Se si guarda al basket europeo dai primi anni ’90 ad oggi è davvero migliorato il livello di gioco e se si pensa al gioco di oggi, guardare una final four di Euroleague è come guardare una partita NBA per il livello di gioco espresso e per il talento presente in campo. Ho sempre pensato che i giocatori europei abbiano alte qualità a livello di fondamentali e di comprensione del gioco, e ciò lo si vede anche durante le partite più importanti. La transizione dalla NBA a qui sarà abbastanza facile per me, ho già giocato un anno in Spagna e mi sento molto bene e penso non ci siano problemi.
La tua posizione in campo: la tua altezza (2.06 ndr) ti permette di giocare sia vicino che lontano dal canestro, anche perchè sei dotato di un ottimo tiro da fuori, che ruolo pensi di ricoprire quest’anno?
Penso entrambi: un giusto mix è l’ideale, quando ero in Spagna giocavo sia vicino che lontano sul perimetro, alternativamente da 3 o da 4 a seconda delle necessità e di ciò che mi chiedeva l’allenatore, penso di avere punti di forza in entrambe le posizioni.
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