Al termine del match tra la Reyer Venezia e Reggio Emilia (vinta dai reggiani, qui il recap), Amedeo Della Valle si è reso disponibile per un’intervista esclusiva per i lettori di BasketUniverso.
1) Tu, Mussini e gli altri italiani siete la rivelazione del campionato. Perché le altre squadre non puntano con la stessa convinzione di Reggio sugli italiani?
Beh, secondo me perché non hanno il coraggio di farlo, o comunque non si fidano dei loro giovani o dei loro italiani. Secondo me il lavoro che ha fatto Reggio Emilia non è partito da quest’anno, ma è un lavoro che è stato fatto prima. A Reggio si fanno giocare tutti gli italiani, sempre, nonostante gli alti e bassi. La società e l’allenatore che tiene in campo (gli italiani ndr) e li fa migliorare.
2) Hai giocato in NCAA, dal punto di vista del basket giocato, quanto può guadagnarci un giocatore europeo che sceglie di fare questa esperienza?
Dal punto di vista del basket giocato, si migliora nel conoscere giocatori contro cui si gioca e non aver paura di nessuno, perché alla fine in Italia uno può non aver mai giocato contro un americano, ma stando in America si iniziano a conoscere le loro caratteristiche.
3) Diversi giovani italiani, tra cui Oliva e Akele, sono sbarcati oltreoceano. Quanto inciderà per loro questa esperienza?
Incide sicuramente, non solo dal punto di vista cestistico, poiché il basket alla fine è anche un lavoro, ma prima di tutto è qualcosa di più, è una passione, è una cosa che ti viene dal cuore. Questa esperienza permetterà a loro di migliorare anche nella vita e anche nella loro crescita “umana”.
4) Che differenza c’è tra la vita di un giocatore del college e di un giocatore di serie A?
La vita è più o meno simile. Là non è professionistico, ma i tipi di allenamento sono uguali con la differenza che in America alla mattina vai a scuola, invece che magari allenarsi regolarmente sia al mattino che al pomeriggio.
5) Hai ambizioni NBA?
No, per ora io sono contento di essere qua, mi piace molto l’ambiente, sono convinto di poter far bene in questo campionato.
6) Hai giocato ad Ohio State, un college tra i top. Ci racconti qualcosa di particolare?
Beh sicuramente la bellezza di giocare davanti a 21mila persone e farlo nel college di grandi giocatori passati in NBA, come per esempio Mike Conley, Jared Sullinger, Evan Turner, è un’esperienza davvero unica.
7) Il tuo compagno di squadra Federico Mussini si trova ad un bivio: restare in Italia o provare il college. Cosa gli consiglieresti?
Secondo me la sua è una storia diversa dalla mia, perché io quando ero in Italia stavo in LegaDue con Casale Monferrato, dove non giocavo, invece lui ha le strade un po’ più aperte di me perché ora gioca già in Serie A. Può andare al college perché è un’esperienza che arricchisce davvero un sacco.
8) Hai avuto modo di marcare giocatori che sono passati in NBA, chi è destinato ad avere il futuro migliore?
Mah, non so… Io ho giocato contro diversi giocatori forti, ho giocato contro Ben McLemore di Kansas, che ora gioca ai Sacramento Kings, che è ancora giovane, però è davvero un buon giocatore.
9) Chi è il giocatore a cui ti ispiri?
Bella domanda! Ora guardo più partite di Eurolega, prima invece guardavo più partite NBA. Cerco di trarre qualcosa di importante da giocatori come Diamantidis o comunque giocatori davvero forti che ti insegnano a non guardare solo la partita.
BasketUniverso ringrazia Amedeo per la sua disponibilità, augurandogli un buon prosieguo della stagione. Si ringrazia anche il Team Manager di Reggio, Filippo Barozzi, che ha reso possibile questa intervista.