Esclusiva BU, Niccolò De Vico si racconta: “Grazie Biella, ora sono pronto per la Serie A”

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E’ stato uno dei nomi più chiacchierati di questo inizio mercato, e dopo una stagione da protagonista in maglia Angelico Biella, Niccolò De Vico ha deciso di fare il grande salto in Serie A scegliendo la GrissinBon Reggio Emilia. BasketUniverso lo ha intervistato in esclusiva, spaziando tra il passato (8 anni a Biella) e il futuro, che lo vedrà impegnato a dimostrare tutto il suo valore a Reggio.

La vostra stagione è finita ai supplementari di gara 5 del primo turno playoff contro Verona, con la prima sconfitta in casa di quest’anno: a qualche settimana di distanza, qual è il sentimento prevalente?

I giorni immediatamente successivi alla sconfitta sono stati difficili per tutti, regnava in noi il nervosismo e l’impressione era quella di una grande occasione sprecata. Passato qualche giorno, in cui sono riuscito a staccare, abbiamo potuto riabbracciare i nostri tifosi in un evento organizzato dalla società; l’enorme numero di persone e soprattutto i tanti bambini presenti ci hanno fatto capire che quest’anno abbiamo fatto qualcosa di grande per la nostra gente. L’affetto che la città intera ci ha dimostrato mi ha fatto stare molto bene, e questo è il sentimento prevalente ad oggi.

 

Ripercorrendo l’ultima stagione, se potessi tornare indietro, che cosa faresti diversamente?

Partiamo dal presupposto che abbiamo fatto un’ottima stagione, col primo posto in regular season vincendo tutte le partite casalinghe e con la Coppa Italia in cui io non ho potuto dare il mio contributo per un infortunio, persa di 1 solo punto all’ultimo possesso. Considerando gli obiettivi di inizio anno probabilmente meglio di così non potevamo fare. L’unico rammarico è quello di non aver “ammazzato” la serie con Verona in gara 3, quando ne avremmo avuto la possibilità, ma non siamo stati sufficientemente cinici ed esperti per portarla a casa. 

 

 

Dopo 8 anni hai detto addio a Biella: quali sono stati il momento e le persone più importanti per te in questo periodo?

Il momento che ricordo con particolare piacere ed emozione è successo durante il primo anno, militavo nell’under 16, e alla fine di un allenamento Luca Bechi (allora allenatore dell’Angelico Biella in serie A, ndr) venne da  me e disse “Tu domani ti allenerai con noi”. Mi emozionai tantissimo, mi prese il panico, non sapevo cosa fare; quello è stato un episodio particolarmente significativo per me. Non posso dire che ci sia una persona più importante di altre, visto che sono state tantissime quelle che mi sono state vicine; qui a Biella ho tantissimi amici, e molte persone resteranno nella mia vita.

 

Recentemente Tanjevic ha dichiarato, riferendosi a Della Valle, che è sbagliato parlare di un giocatore di 24 anni come di un “giovane”. Tu hai 23 anni, cosa ne pensi?

Condivido in pieno le parole di Tanjevic, mi rendo conto che gli anni passano, un giocatore può essere definito “giovane” quando ha 17/18 anni, a Biella quest’anno Wheatle e Pollone potevano essere considerati giovani, non certo io. Sono diversi anni ormai che gioco a questi livelli, e non posso più permettermi di compiere errori di inesperienza o essere scusato perché sono ancora giovane.

 

Quali sono gli aspetti del tuo gioco che pensi di aver migliorato maggiormente, e in quali ritieni di dover ancora migliorare?

In questi anni penso di aver lavorato molto sul tiro (38% da 3 e 45% da 2 questa stagione, ndr) e di essere migliorato in questo fondamentale. Quest’estate cercherò di concentrate il lavoro sul mettere palla a terra, e sull’attacco utilizzando il pick and roll, che sono aspetti del mio gioco su cui ho ancora ampi margini di miglioramento.

 

Perché hai scelto proprio Reggio Emilia come società per il tuo futuro in Serie A?

Mi hanno cercato tante squadre appena finita la stagione (Varese soprattutto, ndr), però quando ho ricevuto la chiamata di Reggio non ci ho pensato neanche un secondo e ho accettato subito. I risultati delle ultime stagioni, con un ottimo lavoro di tutto lo staff e l’enorme sforzo fatto per la valorizzazione dei giocatori italiani, sono stati fattori decisivi per la mia decisione. Inoltre conosco la città, perché ho dei parenti lì e anche alcuni amici, e ciò ha ulteriormente rafforzato la mia decisione.

 

Presentati ai tifosi di Reggio Emilia: che tipo di giocatore e persona è Niccolò De Vico?

Come giocatore sono uno che dà sempre il massimo in campo, che non cerca mai di risparmiarsi, provando anche a divertire la gente portando entusiasmo in quello che faccio. Come persona sono un ragazzo con la testa sulle spalle che ama il basket, metto passione nel mio lavoro e mi impegno per dare sempre il 100%.

 

Ringraziamo Niccolò De Vico per la disponibilità, e l’ufficio stampa di Pallacanestro Biella per la collaborazione.

Riccardo Picco

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