Al termine del match tra la Dinamo Sassari e il Galatasaray (clicca qui per il recap del match), BasketUniverso ha intervistato Vlado Micov, ex giocatore di Cantù e CSKA Mosca. Micov è stato anche uno dei grandi assenti del Mondiale spagnolo, in seguito a degli screzi avuti con coach Djordjevic, che lo hanno costretto a dire addio alla rassegna iridata.
Ha giocato per due anni a Cantù, che cosa pensa del basket italiano e che ricordi ha dell’esperienza canturina?
Ora capisco quando i giocatori chiamano un posto in cui sono stati bene “seconda casa”: anche ora, nonostante sia passato già del tempo, per me Cantù è la mia seconda casa, perché ho avuto il meglio dalla mia vita sportiva e privata. Nei due anni e mezzo trascorsi lì, abbiamo innalzato al massimo il livello di Cantù come città e come club di pallacanestro: quando è arrivato Trinchieri eravamo “semplicemente” una squadra che lottava per entrare ai playoff e siamo riusciti ad arrivare prima n Eurocup e poi per due anni consecutivi in Eurolega. Penso che quelli siano stati i due anni più belli della mia vita.
Il CSKA quest’anno, ha ridimensionato gran parte del roster, secondo lei possono ancora puntare alle Fina Four di Eurolega o dovranno accontentarsi delle Top 16?
Certamente il Cska mette ogni anno molti soldi e molti sforzi per cercare di vincere l’Eurolega, ma come gli ultimi due anni hanno dimostrato, i soldi non possono comprare tutto: quando ero lì abbiamo firmato molti ottimi giocatori, ottimi nomi e ottimi talenti ma non abbiamo giocato bene come squadra e abbiamo fallito nei momenti più importanti della stagione, ovvero la Final Four di Eurolega.
Ettore Messina, suo allenatore al CSKA, è volato negli States e il prossimo anno sarà il vice di coach Popovich. Secondo lei può ambire al posto di head coach oppure si dovrà accontentare del posto da “vice”?
E’ stato il mio allenatore nei miei due anni moscoviti, dopo che il Cska l’ha riportato indietro per cercare di rivincere l’Eurolega con lui ma non c’è riuscito, ha fallito tutte e due le volte nelle Final Four. Ora è tornato in NBA, vedremo, è stato head coach in Europa e magari lo sarà negli States, come per esempio già ci è riuscito David Blatt, ex coach del Maccabi (ora head coach dei Cavs ndr). Ripeto, vedremo, ma non penso che Messina potrà diventare head coach perché non so se abbia ancora la voglia di lottare per emergere in un mondo nuovo per conquistare una panchina.
Ad agosto ha avuto degli screzi con coach Djordjevic, ci può dire qualcosa riguardo questa vicenda? Si aspettava l’arrivo in finale della Serbia?
Sfortunatamente è stata un’esperienza per me molto negativa: ho deciso all’ultimo di far parte della squadra e non mi è piaciuto per niente l’accaduto dato che l’evento era sulla tv nazionale e tutti hanno visto che alla fine non ho fatto niente di male. Lui ha reagito in modo infelice, come se fosse un giocatore, dimostrando di aver un carattere molto forte. Ovviamente lui è l’allenatore, io avrei dovuto rispettarlo e auguro buona fortuna in vista della finale a tutti i miei compagni, hanno giocato molto bene finora. So che c’è un’enorme differenza con gli USA ma comunque vada è un successo dato che nessuno si aspettava che raggiungessimo la finale.(l’intervista è stata effettuata proprio durante la finale del Mondiale, poi vinto dagli USA ndr).
Per concludere, ci può dire qualcosa riguardo i suoi primi mesi con il Galatasaray?
Beh, sono appena arrivato e abbiamo solo 4/5 giocatori che faranno parte delle rotazioni la prossima stagione, ce ne mancano ancora molti: domani tornano i turchi che hanno giocato con la Nazionale ai Mondiali e ne aspettiamo altri. Comunque penso positivo, dato che abbiamo formato un’ ottima squadra, un ottimo roster e sono fiducioso anche perché l’anno scorso il Galatasaray è arrivato ai quarti di finale (i turchi furono sconfitti dal Barcellona per 3-0), speriamo di fare un ulteriore passo avanti e raggiungere le Final Four quest’anno.
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