Ettore Messina: “Triste per non essere diventato head coach? No, faccio il 31° lavoro più bello al mondo”

NBA News

Ettore Messina è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport. L’assistant coach degli Spurs ha parlato del suo futuro, di quello di San Antonio e di alcuni personaggi che sono arrivati alla luce della ribalta nelle ultime settimane (Brown e Doncic su tutti).

È rammaricato per non essere stato scelto come head coach di una franchigia NBA?

“Diciamo anzitutto una cosa: sono il primo assistente di Gregg Popovich, vuol dire fare il 31° miglior lavoro al mondo. Naturalmente tutti vorrebbero fare il capo allenatore in NBA, ma io sono felicissimo del mio ruolo. Però essere stato uno dei migliori allenatori in Europa, qui conta veramente poco o nulla. Se gli piaci bene, altrimenti ne prendono un altro”.

Cosa farà Leonard nel suo futuro?

“Sinceramente non lo so. Non credo ci sia nulla di irreparabile. È una situazione delicata e non ho molto da aggiungere”.

Ginobili?

“Presto per dire se resta”.

Cosa ne pensa di Larry Brown a Torino?

“Aveva voglia di tornare ad allenare. L’ho conosciuto al nostro training campo lo scorso anno; è un grande, attirerà molte persone a Torino!”.

Doncic avrebbe meritato la prima scelta?

“Sicuramente sì. Magari ha qualche deficit atletico ma, dal punto di vista della personalità, della forza mentale, del sapere sempre cosa fare e nel momento in cui farlo, non è secondo a nessuno. Poi leggo le parole di Barkley e capisco veramente che in America non si sono resi conto di quanto sia salito il livello dell’Europa e dell’EuroLega in particolare. Non capiscono la pressione che c’è nel giocare una Final Four e nel vincerla da MVP”.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.