Ora che la massima competizione continentale per nazionali è giunta al termine, possiamo tirare le somme e riuscire a trarre conclusioni con una visione ampia. Quello che gli azzurri hanno fatto ci lascia al 50% insoddisfatti, ma l’altro 50% di soddisfazione va unito al sentimento di orgoglio che abbiamo provato guardando ogni partita di questo Europeo.
Di seguito le nostre pagelle per ogni membro della spedizione nazionale in Slovenia:
MARCO BELINELLI : VOTO 6
Il nostro giocatore più rappresentativo in questo torneo ci ha fatto gridare di gioia ma anche per la disperazione: parte fortissimo con Russia e Turchia e raggiunge l’apice contro la Grecia, dominata con 23 punti e una prestazione da vero leader; poi, purtroppo, dopo essere rimasto fuori contro la Svezia (scelta tecnica per farlo riposare), ha iniziato a non trovare più il feeling col canestro, a volte risultando sì ammirevole per la caparbia nel cercare di caricarsi sulle spalle la squadra ma anche a volte un pò troppo accentratore. Sufficiente.
LUIGI DATOME: VOTO 9
Diventato capitano a causa della defezione di Mancinelli e fresco di contratto in NBA per la prossima stagione ai Detroit Pistons, Gigi è stato indubbiamente l’MVP della spedizione azzurra in Slovenia. Gioca tutto il torneo da 4, lui che 4 non è, lotta e difende contro avversari più alti e più grossi di lui e in attacco sono rare le scelte sbagliate; da ricordare la prestazione contro la Spagna: 2 punti che ci portano al supplementare e la stoppata su Claver che rimane una delle prime 3 giocate migliori della competizione. La sua classe in attacco è immensa come la sua voglia di lottare e di caricare i compagni nel momento del bisogno. Entusiasmante.
ANDREA CINCIARINI: VOTO 7,5
Non sarà il play più talentuoso di tutto l’europeo ma è di certo uno dei più concreti: niente assist spettacolari alla Rubio o penetrazioni al ferro alla Dragic ma semplicemente Cinciarini ha fatto le scelte giuste nei momenti giusti, facendo lavorare più il cervello che il fisico. Inoltre, Andrea è riuscito ad andare sotto raramente in difesa grazie alla voglia di scivolare su ogni penetrazione e di lottare per il minutaggio che Pianigiani gli ha concesso in nazionale. Solo applausi.
MARCO CUSIN: VOTO 8
Sottovalutato e criticato, molte persone hanno dichiarato di avere vergogna che il nostro centro titolare ad un Europeo sia Marco Cusin. Il Cuso, però, ha stupito e strabiliato tutti: quelli del piano di sopra (Krstic e Gasol) hanno abusato di lui, ma con loro non l’ha spuntata nessuno, tutti gli altri hanno dovuto soccombere contro la forza mentale e fisica del nostro numero 12. Rimasto l’unico lungo vero di ruolo della spedizione azzurra ha dovuto contrastare da solo i lunghi avversari, riuscendo gran parte delle volte a spuntarla, seppur avendo un talento molto inferiore alla media, ma un cuore enorme. Eroico.
PIETRO ARADORI: VOTO 7
Di lui, alla maggior parte dei finti intenditori del gioco sparsi in Italia, rimarranno i ricordi negativi delle partite contro Lituania, Ucraina e Serbia ma nelle nostre menti sono molto più vivi quelli delle prime 8 gare: 13 contro la Russia, 23 contro la Turchia, 16 contro la Svezia, 17 contro la Spagna; queste prestazioni bastano per un 7 pieno in pagella, unite al fatto che in difesa si è battuto come un leone anche se non è la sua specialità. Nelle ultime partite ha sentito il peso delle critiche e soprattutto della stanchezza fisica e mentale. Onesto.
ALESSANDRO GENTILE: VOTO 7,5
Il figlio del grande Nando sboccia ufficialmente a livello internazionale dimostrando molta più maturità cestistica rispetto ai suoi 21 anni. La sua sfacciataggine unita al talento offensivo enorme che possiede gli ha permesso di prendersi il cuore dei tifosi più critici e la duttilità tattica che ha mostrato giocando molti minuti da 4 ha conquistato Pianigiani che in molteplici sprazzi di partita gli ha consegnato le chiavi dell’attacco azzurro. La schiacciata in testa a Papanikolau è l’emblema della sua personalità: irriverente ed antipatico, ma se visto dal lato giusto molto esaltante. Maturo.
NICOLO’ MELLI: VOTO 7+
Schierato fuori ruolo per tutto l’europeo viene sballottato qua e là sotto canestro da gente con più centimetri e chili di lui, ma Nicolò dimostra a tutti i tifosi che a Milano lo fischiano di meritarsi un ruolo da protagonista: lotta a rimbalzo (soprattutto in attacco) come un ossesso e in attacco garantisce molti più spazi per le penetrazioni allargandosi molte volte sulla linea da 3 punti allontanando un lungo avversario dall’area; se invece il suo avversario aiuta, è pronto a colpire dalla grande distanza sugli scarichi, soprattutto nella zona centrale. Intensità pura.
TRAVIS DIENER: VOTO 6
Non ha mostrato la leadership che mette sul campo per Sassari, ma, da primo cambio di Cinciarini, in molte partite è riuscito a far ammattire le guardie avversarie, seppur per un limitato numero di minuti. La sfortuna lo fa infortunare alla caviglia contro la Finlandia ed in generale fisicamente è lontano dal 100%, quindi in difesa fa quello che può. Va bene così.
LUCA VITALI: VOTO 6,5
Dopo l’esaltante stagione a Cremona viene catapultato in Slovenia a giocare da 4 tattico facendosi trovare pronto al sacrificio in difesa e in attacco, riuscendo molte volte a garantire minuti di riposo a Datome senza farlo rimpiangere eccessivamente. Positivo.
GIUSEPPE POETA: VOTO 6
Sufficiente più per l’intensità che ci mette in panchina che per meriti raggiunti sul campo: è il primo a scattare in piedi dopo un azione positiva di un compagno ed è il primo ad incitare la squadra nei momenti bui, poco utilizzato da Pianigiani dato che è il terzo play del roster, le poche volte che è in campo non fa danni. Motivatore.
GUIDO ROSSELLI: VOTO 6
Gioca minuti importanti solo contro la Finlandia e risponde presente con una tripla che ci ha fatto esultare, poi solo garbage time nelle altre gare. Essenziale.
DANIELE MAGRO: NC
Richiamato pochi giorni prima dell’inizio della competizione a causa dell’infortunio di Gigli, l’europeo di Daniele Magro non è classificabile dati i soli 10 minuti totali giocati. Emozionato.
SIMONE PIANIGIANI: VOTO 7,5
A lui va tutto il merito di aver condotto una delle spedizioni europee più sfortunate della storia ad un risultato positivo, a lui il merito di aver assemblato una squadra con troppe defezioni importanti, a lui il merito di averci fatto emozionare. Ci ha messo intensità e voglia di vincere in ogni partita, anche quando tutto sembrava perso (match contro la Spagna), ha dimostrato di saper gestire una testa calda come Gentile ed è riuscito a trasmettere le giuste motivazioni ad un gruppo arrivato in Slovenia sfiduciato. Complimenti.
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Mi sembra francamente eccessivo dare 7,5 a pianigiani che non ha saputo dare un gioco alla squadra! Sembrava una gara di tiro! Tutti dovrebbero sapere che nei momenti importanti se provi solo a tirare le % si abbassano e perdi! E’ la dimostrazione che se non ha gli arbitri dalla propria parte come negli anni di Siena, non sa dare gioco alla squadra!
Come si puà pretendere che Melli faccia il pivot’ Se Diener e Poeta non sono i grado di fare il play, perchè non portare Giachetti? E’ impossibile che oltre a Cusin non ci sia un pivot italiano di ruolo?