Ultima giornata thrilling, nel raggruppamento F, per l’assegnazione dell’ultimo posto disponibile per i quarti di finale di Eurolega: Anadolu Efes e Laboral Kuxta si giocavano la quarta piazza con gli stessi punti in classifica e un derby che poteva aprire per entrambe le porte del Paradiso: Saric e compagni dovevano giocare contro il Fenerbahce, uscito sconfitto contro il Laboral proprio una settimana fa, mentre gli spagnoli andavano sul parquet dei connazionali di Malaga, squadra già eliminata dalla competizione ma dominatrice, a sorpresa, del campionato. In caso di arrivo a pari punti sarebbero stati i turchi a qualificarsi per una maggior differenza punti nei due scontri diretti: così è stato. Per entrambe le compagini è arrivata una sconfitta, resa però dolcissima per gli uomini di Ivkovic dal successivo risultato dei diretti avversari. Scopriamo come sono andate le partite:
Fenerbahce Ulker Istanbul 83 Anadolu Efes Istanbul 72
Dopo la vittoria maturata in rimonta contro Milano, l’Efes deve compiere l’ultimo gradino per festeggiare la qualificazione ai quarti di finale, liberandosi dell’ultima rivale rimasta in corsa, il Laboral. Il destino è nelle mani degli ospiti: con una vittoria sarebbero matematicamente qualificati, indipendentemente da altri risultati. Davanti c’è però il temibile Fener, l’ultima corazzata creata per e da Obradovic. Sono infatti i giallo-neri a partire con l’acceleratore, trascinati da un Zoric straripante, autore di tutti i suoi punti nel solo primo periodo. Tutto il Fener è però straordinario in attacco, tanto da comandare i primi dieci minuti col punteggio di 23 a 12. L’Efes si ricompatta e, trainata dal duo Perperoglou-Krstic, riesce a compiere una gran rimonta sino al 33 a 32. L’ultimo sforzo non avviene, per colpa delle giocate di gran classe di Goudelock e di quelle del ceco Vesely. L’Efes si allontana di nuovo, venendo oltremodo punita dal buzzer trovato da Nemanjia Bjelica sul calar del primo tempo: tripla per il 41 a 33. Krstic e compagni sono però sul pezzo e, tornati dagli spogliatoi, dimostrano ancora di non darsi per vinti. Con un’ottima prestazione collettiva, dove spiccano Batuk e Osman, si riportano più volte sotto di un solo possesso, prima che Obradovic trovi sempre l’uomo adatto per respingerli. Vicino alla sirena è ancora Nemanja Bjelica a trovare il jolly vincente con la tripla del 59 a 55. Ivkovic sembra poter compiere l’impresa quando Perperoglou fornisce il primo vantaggio ospite del match all’inizio dell’ ultimo quarto ( 59-61). Lasme offre un buon contributo al compagno, ma gli uomini migliori di casa si risvegliano e portano la partita in cassaforte. Goudelock e Bogdanovic realizzano i punti decisivi che portano la loro squadra a vincere per 83 a 72. L’Efes perde una chance molto ghiotta, ma dopo qualche ora troverà lo stesso il modo di festeggiare. Anadolu che sogna di replicare l’impresa di Turkoglu e compagni di inizio millennio. Riusciranno a ripetersi? Molto difficile, se una turca riconquisterà le final four, quella sarà, forse, l’Ulker Fenerbahce.
Ulker Fenerbahce: Goudelock 24, Bogdanovic 17, Savas, Vesely 10
Anadolu Efes: Batuk 12, Perperoglou, Krstic 11
UNICAJA MALAGA 93 LABORAL KUXTA VITORIA 84
Il Laboral, già sapendo l’esito della sfida di Istanbul, sapeva che una vittoria gli avrebbe permesso di festeggiare una qualificazione contro ogni pronostico della vigilia. Le motivazioni non sono però tutto nella vita e nello sport, così una Malaga già eliminata è riuscita a infrangere i sogni dei suoi avversari, giocando una pallacanestro ottima dalla palla a due fino alla sirena conclusiva. La voglia di chiudere la manifestazione a testa alta era tanta e lo ha dimostrato dagli istanti iniziali, trovando con Toolson i punti che l’hanno spinta subito a condurre. Gli ospiti a cavallo dei primi due quarti sono riusciti a riprendersi e a ricucire lo svantaggio (20-16 dopo 10 minuti), per poi impattare nei primi minuti del secondo periodo grazie ad un ottimo Causeur, nettamente il migliore dei suoi. Non è però cambiata l’inerzia del match, che ha visto i padroni di casa continuare a dettare legge. La capolista della Liga, dopo aver racimolato un nuovo discreto vantaggio, ha chiuso per 43 a 36 il primo tempo. Nel secondo non c’è stata storia, lasciando delusione in chi credeva in un riscatto degli ospiti. L’Unicaja ha dilagato in fretta, trovando addirittura un vantaggio stabile sulla doppia cifra. A Toolson si sono accompagnati Green e Granger, mentre il Vitoria ha patito l’assenza del giovane talento Bertrans, trovando solo in San Emeterio e nel sopracitato Causeur dei validi paladini. La partita si chiude 93 a 84, con gli uomini di Plaza che hanno tirato i remi in barca qualche minuto prima della fine. E’ bastato un desiderio di soddisfazione per placare i sogni di gloria avversari, altro segnale di forza di questa squadra impressionante.
Unicaja Malaga: Toolson 17, Granger 15, Green 11
Laboral Kuxta Vitoria: Causeur 24, San Emeterio 21, Adams 12
OLYMPIAKOS PIREO 77 NIZHNY NOVGOROD 70
Ultima partita senza troppe pretese per entrambe le formazioni: i greci hanno il terzo posto assicurato e non possono scalare posizioni, i russi giocano per evitare di chiudere il girone all’ultimo posto.
I greci partono con un 4-0 fulmineo, ma il match non va subito a senso unico: appena due minuti dopo ci troviamo sul 10-10. Parità che prosegue fino a due minuti e mezzo dalla fine del quarto, quando quasi allo scadere di quel lasso di tempo l’Olympiakos prova ad ingranare mettendo due possessi pieni di distanza tra sé e gli avversari(23-17). Prima frazione che si chiude sul 25-18. Secondo quarto a canestri inviolati per un minuto e mezzo fino alla tripla di Thompikins, che a poco serve per dare la scossa ai suoi: nei minuti successivi i greci raggiungono il massimo vantaggio sul 32-21. Il Nizhny non riesce mai ad andare sotto i sei punti svantaggio, l’Olypiakos controlla con Dunston sotto i ferri e chiude in vantaggio alla pausa lunga: 40-30.
La musica non cambia troppo alla ripresa, nonostante qualche timido tentativo di avvicinamento al 25′ siamo ancora sul +9(50-41) per i padroni di casa. Due triple in fila degli ospiti permettono però un pericoloso riavvicinamento, che si conclude tre minuti dopo nel sorpasso 54-55 ad opera di Kuksiks. Il quarto di conclude sul 56-56. Nell’ultima frazione abbiamo inizialmente il nuovo sorpasso russo(56-58) ma da quel momento in poi prendono la testa della gara senza perderla mai e chiudendola ad un 2′ dalla fine sul 70-62. La gara si chiude 77-70 per i greci.
Olympiakos Pireo: Lojeski 17, Printezis 12, Dunston e Lafayette 10
Nizhny Novgorod: Kuksiks 17, Thompkins 16, Parakhouski 14
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