Come per la rubrica sui giovani italiani, anche quest’anno riprendiamo l’analisi sui giovani talenti di pallacanestro europei e, anche in questo caso, andiamo a focalizzarci sul nuovo millennio: sul panorama europeo sicuramente ci sono tanti prospetti da analizzare, ma la nostra attenzione si è focalizzata su uno in particolare; un giocatore che ad appena 15 anni è risultato decisivo, anzi meglio, fondamentale nel percorso della sua nazionale per vincere l’Europeo U18 nel 2016 (assieme al neo-giocatore dei New York Knicks, Frank Ntilikina), con gli addetti ai lavori rimasti impressionati dalle capacità atletiche e dall’atteggiamento sfrontato, in senso positivo. Da molti è considerato il giocatore classe 2000 con il più alto potenziale esprimibile in un percorso che già al Draft 2019 potrebbe già vederlo nella NBA: stiamo parlando ovviamente dell’ala francese Sekou Doumbouya.
SEKOU DOUMBOUYA (here is avaiable ENG version):
NATO IL: 23/12/2000
DOVE: Conakry (Guinea)
SQUADRA: Poitiers Basket 86 (LNB Pro B)
RUOLO: F
STORIA: Nato in Guinea, è arrivato con la sua famiglia in Francia quando era bambino, trovando casa nel bel mezzo della Val-de-Loire, nel paesino di Fleury-les-Aubrais. La prima parte della sua formazione sportiva comincia con il calcio, con buoni risultati personali, ma essendo già abbastanza alto, a 12 anni prova con la pallacanestro: gli piace la disciplina e comincia a giocare nella società del suo paese, il CJF Les Aubrais. Inizialmente viene impiegato come pivot: mostra buone mani e un discreto gancio, in allenamento già schiaccia. Fisicamente è già molto avanti rispetto ai suoi coetanei, tant’è che che il punto principale della formazione di giovani talenti francesi, l’INSEP Paris, lo nota e lo recluta. Il ragazzo trascorre lì altri due anni, finchè ora, a 16 anni, ha già in cassa il suo primo contratto professionistico a Poitiers.
FISICO: 206 cm per 95 kg. Questo è il punto che colpisce di più nel suo repertorio come giocatore: è un giocatore di caratteristiche fisiche fuori dalla norma, in primis l’atletismo e l’esplosività. Colpisce inoltre la verticalità corporea e il completo controllo, unito alla coordinazione e all’ampiezza dei movimenti. Inoltre ha un lavoro di piedi molto rapido e un buon uso di entrambe le mani nell’applicazione dei fondamentali. Difficile possa crescere ancora o che possa sviluppare ulteriori miglioramenti su questo punto: il compito dell’atleta ora sarà di mantenere queste doti fisiche e preservarne le qualità andando pari passo con la maturità cestistica.
TECNICA: cominciamo dal palleggio, spinto ma poco veloce e disarmante per battere l’avversario; è abile nell’eseguire i crossover, ma non ha ancora il controllo completo di questo fondamentale, soprattutto quando deve partire da fermo o è sotto pressione difensiva. Spostandoci sul passaggio, è in grado di passare in tutti i modi possibili nella didattica della pallacanestro, ma non applica spesso questo fondamentale, avendo preferenza a scegliere l’azione in isolamento per andare a canestro o tirare. A proposito del tiro, questo fondamentale non è ancora del tutto assimilato, sia in termini di tecnica che di continuità: seppure il risultato sia sempre una parabola molto alta, la preparazione è piuttosto lenta e la meccanica del gesto, così come la rotazione della palla, varia sempre a seconda della distanza e dal modo in cui si crea, che sia dal palleggio o dal passaggio; punta molto sui tiri vicino al ferro in lay-up o in gancio, ma è capace anche di segnare anche con un raggio più ampio di tiro. A rimbalzo fa sentire molto la sua presenza su ambo i lati del campo, affidandosi quasi puramente al suo istinto e alla lunghezza delle sue leve, però anche contro avversari più fisici mostra molta applicazione nel tagliafuori. Anche la stoppata è uno dei suoi punti forti, tuttavia deve imparare a scegliere con attenzione il timing giusto per saltare evitando di cadere nelle finte di tiro degli avversari.
ATTACCO: dal punto di vista offensivo è indiscutibile la propensione del ragazzo, così come la capacità di variare soluzione a cui si aggiungono la freddezza e la voglia con cui riesce ad essere un realizzatore. Cominciamo dall’1vs1, punto che sicuramente gioca a suo favore: essendo un’ala che predilige l’isolamento, sfruttando poco i blocchi dei compagni, si affida al suo lungo primo passo per battere l’avversario; se il primo passo è vincente, è inarrestabile, poiché attacca sempre il ferro con decisione per inchiodare due punti, senza concedere possibilità di recupero o aiuti. Tuttavia non ha controllo del corpo e scarsa fiducia per arrestarsi e tirare, dovendo ancora sviluppare una propria tecnica sul tiro. Grazie all’uso rapido dei piedi e alle lunghe leve, non ha paura del confronto spalle a canestro contro atleti di ruolo 4-5, essendo dotato anche di un gancio, non molto pulito dal punto di vista tecnico, ma molto efficace. Si esalta nello spingere in contropiede e in transizione, dando libero sfogo ai suoi mezzi fisici. E’ un giocatore ancora acerbo e parecchio istintivo a livello di QI cestistico, essendo nel mondo della pallacanestro da neanche 5 anni e mostra parecchie difficoltà nell’attaccare le difese a zona e nelle letture di gioco con i compagni, perdendo spesso palloni pesanti.
DIFESA: ha un’interessante potenziale sotto il profilo difensivo; il suo fisico gli consente di coprire ben quattro ruoli, dalle shooting guards ai pivot, può reggere le penetrazioni avversarie e tenere cambi di direzione e velocità dei piccoli. Ha un timing eccellente negli aiuti per i compagni, costringendo spesso l’avversario a subire una stoppata (specialità del francese) o prendersi un tiro forzato: questo si rivela utile non solo nella difesa individuale, ma anche a zona, probabilmente quella in cui tatticamente si trova più a suo agio. Non è un difensore particolarmente aggressivo, ma non esita a mettere il corpo come punto di forza per bloccare il vantaggio all’avversario. Da migliorare è assolutamente la comprensione del gioco, essendo in difficoltà nel leggere i movimenti degli avversari, adeguarsi ai cambi ed avere un senso della posizione.
PERSONALITA’: sicuramente non gli manca la faccia tosta e la volontà di applicarsi per migliorarsi ulteriormente sulle lacune, è un giocatore capace di osare e che spesso vuole la palla, tuttavia deve imparare di più a giocare e creare per i compagni: nonostante +0,2 assist di media rispetto alla stagione precedente, l’HOB (Hands on bucket, ossia quanti punti contribuisce a creare per la squadra da canestri e assist personali) è ancora basso (14.7/100) anche se aumentato del 2,5% rispetto al 2016; inoltre si rileva un calo sul FIC (Floor Impact Counter, ossia l’impatto totale che ha in campo) di -0,8 punti rispetto alla passata stagione.
In conclusione, abbiamo un giocatore dalle doti fisiche spaventose, con un’occhio particolare sui miglioramenti tecnici e tattici: Poitiers, a detta stesso del giocatore in un’intervista a basketeurope.com, è stata una scelta concordata tra gli agenti e la federazione CFBB per decidere di farlo maturare in un’ambiente con poche pressioni, dove l’impiego di giovani talenti è uno dei punti di forza della società (basti pensare a Moussafa Fall, fresco campione di Francia con lo Chalon, e soprattutto Evan Fournier, cestista degli Orlando Magic). Per un ragazzo che non ha ancora compiuto 17 anni, entrare nel mondo dei professionisti è solo il primo passo per una scalata importante. Bon courage, Sekou!
IMMAGINE IN EVIDENZA: credits to fiba.com
- James Nnaji, nuovo gioiello all’orizzonte per il Barcelona? - 12 Gennaio 2022
- Urban Klavzar è davvero un predestinato? - 24 Dicembre 2021
- Lefteris Mantzoukas, pazienza e duro lavoro per crescere nel Panathinaikos - 12 Dicembre 2021