Fab Melo: un nuovo inizio con Dallas, sperando sia la volta buona

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Fab Melo, prodotto dei Syracuse Orange

In molti erano scettici la notte del 28 giugno 2012, quando i Boston Celtics con la scelta n° 22 chiamarono il centro brasiliano Fab Melo, proveniente da Syracuse.

Un muro di 2.16 m per 120 kg di peso, una montagna, sulle qualità atletiche non stiamo neanche a parlare (praticamente innaturale la sua elevazione e la facilità per la stoppata), su quelle tecniche ovviamente c’era molto da migliorare, soprattutto in attacco, dove oltre ad un tiro semi-affidabile dal gomito, non poteva contare su nessun altro movimento. Ma le previsioni almeno inizialmente erano rosee, dato che poteva lavorare con un cast eccellente come quello di Boston per definire i suoi movimenti in post, soprattutto partendo verso il centro dell’area per svitarsi in allontanamento.

Naturalmente bisogna considerare che la testa non è propriamente quella di un ragioniere (giocatore emotivo a dir poco), ma i presupposti affinché potesse crescere al meglio nello spogliatoio biancoverde c’erano, dato che in squadra poteva contare su tre veterani di fiducia come Kevin Garnett, Paul Pierce e Jason Terry, oltre ad una stella ampiamente affermata come Rajon Rondo.

Che i Celtics ben presto decisero di mollare l’osso lo si era capito già ad ottobre quando, in occasione dell’NBA Europe Live Tour, il giocatore era già ai margini del roster (nemmeno in campo nel garbage time, il che la dice lunga). La stagione 2012-2013 di conseguenza non partì sotto i migliori auspici e, salvo sporadiche apparizioni a risultato già ben ampiamente definito, il prodotto degli Orange ha praticamente assistito a diverse partite NBA come spettatore non pagante, salvo poi essere “scaricato” in D-League nei Maine Red Claws (con risultati abbastanza altalenanti).

Ora il nativo di Juiz de Fora vuole ripartire da zero, ed è stato contattato dai Dallas Mavericks per partecipare al training camp (in estate oltre agli stessi Mavs pure i Lakers e gli Heat avevano sondato le condizioni fisiche del brasiliano, in primis per sapere se i problemi alla schiena erano stati superati e se potevano visionarlo attraverso dei workout), e chissà, magari riuscirà a strappare un contratto e di conseguenza un posto nel roster, a tutti è concessa una seconda occasione.

Redazione BasketUniverso

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