Fiat Torino: tanti volti nuovi, ma la vera stella è coach Larry Brown. Sarà l’anno giusto per i playoff?

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Esattamente come è accaduto negli ultimi anni, durante l’estate la Fiat Torino cambia gran parte degli elementi del roster e si presenta ai propri tifosi quasi completamente rinnovata. La scelta della società è principalmente frutto di una stagione 2017/18 ricca di colpi di scena, sia positivi che negativi: l’inizio da top-team, la fuga di Banchi a gennaio, la gestione Recalcati durata meno di un mese e il conseguente affidamento della squadra all’assistente Galbiati che vince, a sorpresa, la prima Coppa Italia della storia torinese ma poi fallisce la tanto attesa qualificazione ai playoff.

È proprio dalla scelta del coach, infatti, che inizia il mercato estivo. La società, ed in particolare il vicepresidente Francesco Forni, pensa in grande e in un elenco di diversi coach papabili va a pescare il jolly: il 13 giugno la Fiat Torino ufficializza l’arrivo di Larry Brown. La leggenda del basket americano è ferma dal 2016, ma nonostante i suoi 78 anni ha voglia di tornare ad allenare e ad “insegnare” pallacanestro, dall’alto del suo mostruoso palmarès: oro olimpico (Tokyo 1964) e campione ABA (1969, con gli Oakland Oaks) da giocatore, campione NCAA (1988, con i Kansas Jayhawks), campione NBA (2004, con i Detroit Pistons) e bronzo olimpico (Atene 2004) da allenatore.

L’arrivo di Brown scalda gli animi di tutti gli italiani appassionati di questo sport ma soprattutto quelli dei tifosi torinesi, i quali iniziano a pensare in grande in vista dell’imminente stagione che vedrà la squadra impegnata nuovamente sia in Serie A che in Eurocup, grazie alla wild card ottenuta.

Dopo aver individuato la guida tecnica, il presidente Forni volge lo sguardo al consolidamento societario. Il rapporto con il Direttore Generale Renato Nicolai viene chiuso consensualmente, mentre vengono ufficializzati gli arrivi di Ferencz Bartocci, come Direttore Operativo, e di Matteo Soragna, come Responsabile della gestione della prima squadra.

Per quanto riguarda il campo, oltre al convalescente David Okeke, l’unico confermato è capitan Peppe Poeta. Il reparto italiani è il primo ad essere completato, con un mix di gioventù ed esperienza. Il primo ad arrivare è Marco Cusin, seguito a ruota dal giovane italo-nigeriano Simon Ikechukwu Jr Anumba e dal ben più famoso italo-argentino Carlos Delfino, che per Larry Brown ha già giocato a Detroit. Per chiudere il gruppo vengono poi aggregati i giovanissimi Riccardo Murri e Vincenzo Guaiana, entrambi classe ’00.
L’ingaggio degli stranieri si rivela, come ormai di consueto, il punto più critico del mercato della Fiat. Il 12 luglio viene ufficializzato l’acquisto di Royce White, indiscusso talento americano la cui carriera NBA è stata però fortemente condizionata dai frequenti attacchi d’ansia di cui è vittima. Tuttavia, a causa del continuo posticipare la data di arrivo in Italia da parte del giocatore, il 23 agosto la società decide di escludere White dal roster. Successivamente, nel giro di tre giorni la Fiat annuncia tre nuovi acquisti: James Michael Ray McAdoo, due volte campione NBA con i Golden State Warriors, Tra Holder, playmaker uscito da Arizona State attualmente ai margini del roster (ma non “tagliato”) a causa di un infortunio alla spalla, e Tekele Cotton, guardia classe ’93 con esperienza europea.
Tre giorni dopo, il 20 luglio, la Fiat ufficializza Tony Carr, classe ’97 proveniente da Penn State e draftato alla scelta n. 51 dai New Orleans Pelicans.
Altro caso problematico è quello di Jaylen Morris. Il 22 luglio firma con Torino e il 26 dello stesso mese esercita l’NBA escape per volare ai Milwaukee Bucks.
Le novità in casa Auxilium non finiscono qui. Da Capo d’Orlando arriva Vojislav Stojanovic, il quale firma un triennale, ma il cui posto viene già messo in discussione prima dell’inizio del campionato a causa dei successivi acquisti di Tyshawn Taylor, Victor Rudd e del ritorno di Jamil Wilson.
Al momento, il roster torinese conta uno straniero in più di quanto concesso dal regolamento. Pertanto, sarà compito di Brown decidere di volta in volta chi lasciare in tribuna.

Oltre al mercato, anche il precampionato della Fiat non è dei più scintillanti. Il primo scrimmage contro i turchi dell’Efes viene prima cancellato e poi riconfermato a causa di problemi fisici per entrambe le squadre. Al Trofeo Lovari, un Auxilium decimata dagli infortuni cede prima contro la corazzata Olimpia Milano per 96-77, e poi contro Pistoia, per 75-77. Il Memorial Aldo di Bella vede trionfare la Fiat su Varese in una partita dalle percentuali al tiro imbarazzanti, che si chiude sul punteggio di 50-43. L’amichevole contro il Darussafaka invece costituisce l’ultima sfida nella cornice del PalaRuffini, prima dello storico passaggio al PalaVela. Nonostante le assenze di McAdoo, Poeta e Stojanovic Torino regge il confronto ma cede per 65-79 ai campioni di Eurocup, che quest’anno disputeranno l’Eurolega.

La Supercoppa Italiana rappresenta il primo vero impegno dei ragazzi guidati da Coach Brown, e sarà il banco di prova ufficiale per questa nuova Fiat. La società ha definito la stagione 2018-19 come quella del “consolidamento” senza fare grandi proclami, ma è chiaro che una mancata qualificazione ai playoff sarebbe un fallimento. Nonostante l’assenza di dichiarazioni verbali, i movimenti della società al di fuori del rettangolo di gioco (sviluppo del settore giovanile, cambio di Palazzetto, nuove sponsorizzazioni di rilievo) sono un chiaro indicatore della volontà di Torino di trasformarsi in uno dei top-club italiani. Queste trasformazioni però, devono necessariamente accompagnarsi a risultati sul campo per non essere vanificate.

Simone Soranzo
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