Final Eight 2020: il miglior quintetto, l’MVP e il coach secondo BasketUniverso

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Venezia è regina a Pesaro. E’ stato questo il verdetto della stupenda, come dimostrano i dati, Final Eight 2020. Il trionfo di una squadra solida, che è riuscita a battere le due favorite: la Virtus Bologna e l’Armani Milano; legittimando poi il successo contro Brindisi, in una gara dove non è mai stata sotto. Ora è il momento di tirare le somme: ecco il quintetto ideale, l’allenatore e l’MVP delle Final Eight secondo BasketUniverso; il tutto con una netta colorazione orogranata, con un intruso.

MVP

Impossibile non assegnare il riconoscimento di migliore della manifestazione ad Austin Daye dell’Umana Reyer Venezia. Cruciale in tutte le partite: il canestro decisivo per suggellare un’ottima prestazione contro la Virtus, la bella prova contro Milano e le triple che hanno definitivamente spento le speranze di rimonta di Brindisi. Senza discussione alcuna MVP delle Final Eight 2020.

ALLENATORE

Il titolo di miglior allenatore della competizione va a Walter De Raffaele, coach dell’Umana Reyer Venezia. Una Final Eight che è stata una vera e propria meraviglia dal punto di vista tattico. Ogni partita giocata come una sfida a scacchi e preparata alla perfezione. L’esempio lampante in finale dove è riuscito a bloccare l’attacco brindisino, capace di travolgere Bologna il giorno prima, e a limitare (nonostante i 27 punti) la principale bocca di fuoco di Vitucci, Adrian Banks. Quarto trofeo in altrettanti anni da capo allenatore di Venezia, con la consapevolezza che, nonostante l’attuale ottavo posto in classifica, questa squadra potrà far male anche in post season.

IL QUINTETTO IDEALE

PM: Adrian Banks (Brindisi)

Quanto se la meritava questa coppa… Un giocatore che, a 35 anni, è tra i top del nostro campionato e lo ha ampiamente dimostrato in lungo e in largo anche in questa Final Eight. Mostruoso, pazzesco, sensazionale, giudicate voi la prestazione contro la Dinamo Sassari dove ha messo a segno il nuovo record di punti in una gara di Coppa Italia (37!); partita da leader, anche senza far troppo male, contro la Fortitudo e stoico nella finalissima contro Venezia, l’ultimo ad aver gettato la spugna. Ha chiuso la quattro giorni di Pesaro con 25 punti di media e 7 rimbalzi.

G: Stefano Tonut (Venezia)

A Pesaro è definitivamente esploso, dopo qualche infortunio che ne ha rallentato la crescita come giocatore. Presenza tecnica e mentale in cabina di regia in tutte le tre sfide; con la nota alta in semifinale contro la Virtus. Premiato dalla Lega come miglior difensore, per confermare l’importanza per la Reyer del figlio di Alberto su entrambe le metà campo. Se continuerà così, una vera e propria risorsa per coach De Raffaele e, perché no, per la nostra Nazionale.

AP: Michael Bramos (Venezia)

Parola d’ordine: solidità. Il capitano orogranata ha graffiato in tutte le partite della competizione. Non si è mai tirato indietro quando è stata ora di prendersi i tiri importanti ed è stato la solita macchina da tre punti quando la palla è arrivata in angolo. Ai tiri dalla lunga distanza in attacco, ha unito anche una positiva prestazione difensiva in tutte le gare.

AG: Austin Daye (Venezia)

Oltre alle bellissime prestazioni, come detto da lui stesso in conferenza stampa, ha vinto a Pesaro, la città dove vinse suo padre, e questo ha reso il tutto un po’ più magico. Da Darren a Austin, sempre vincenti e, in un modo o nell’altro, sempre a Pesaro; con l’inevitabile lacrimuccia per i tifosi Vuelle.

C: Mitchell Watt (Venezia)

Non è stato tra i migliori contro la Virtus Bologna, ma contro Milano e, soprattutto Brindisi, ha primeggiato: due doppie doppie da 16 e 10 rimbalzi (contro Milano) e da 17 e 10 rimbalzi (contro Brindisi). In difesa un vero e proprio mastino, soprattutto nella zona 2-3, perché nel pitturato è stato il fattore che ha permesso alla difesa di De Raffaele di essere così solida. In più, in attacco ha sempre fatto valere il fisico, anche contro lunghi del calibro di John Brown e Kaleb Tarczewski, riuscendo a segnargli in testa grazie al suo ottimo repertorio di movimenti in post basso.

Kevin Bertoni

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