Eurolega, derby greco in finale per la prima volta nella storia?

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Si potrebbe concretizzare uno scenario apocalittico per la finale dell’Eurolega 2024-2025, probabilmente il sogno custodito nel cassetto da ogni amante della palla a spicchi del nostro continente.

Olympiakos e Panathinaikos sono entrambe approdate in semifinale e potrebbero, per la prima volta nella storia del basket europeo, affrontarsi nella finalissima in programma il 25 Maggio ad Abu Dhabi.

Le due tifoserie sono acerrime rivali da sempre, per un derby che si candida al primato tra i più accesi al mondo di qualsiasi sport.

Lo scoglio per Ataman è rappresentato dai turchi del Fenerbache, franchigia posizionata seconda al termine della regular season e allenata dal super-carismatico Sarunas Jasikevicius, mentre in accoppiamento con Mpartzokas c’è il Monaco di Spanoulis.

Entrambe le greche partono favorite nei pronostici della semifinale, ma è naturale ribadire che in gara secca tutto può succedere e le sfidanti sono di assoluto valore.

Un’eventuale finale tra Pana e Oly sarebbe romanzesca considerando soprattutto il valore tecnico assoluto dei rosters disponenti. I due budget più alti dell’intera Eurolega, un lenzuolo di fuoriclasse provenienti anche dal mondo Nba (su tutti Fournier, Vezenkov, Nunn ed Hernangomez), ma due filosofie di gioco forse un po’ distanti.

Le due squadre a confronto

Panathinaikos è una squadra dal talento offensivo superiore, che fino all’infortunio di Mathias Lessort sarebbe stata destinataria di pronostico favorevole sull’esito di questa EL da chiunque; il centrone francese è stato rimpiazzato solo numericamente dall’innesto di Tibor Pleiss, ai margini delle rotazioni e con pochissime speranze di impiego nella spedizione araba. L’assetto difensivo del team di Ataman alterna picchi di altissima intensità a momenti in cui si evidenzia qualche lacuna che Luca Banchi e il suo Efes hanno punito diverse volte nella serie di quarti di finale. Un back-court notevole, non straordinariamente fisico, ma straripante di fantasia e confidenza con la retina.

Olympiakos è una squadra molto più compatta ed omogenea, che sa controllare meglio il ritmo delle partite per sfruttare i tanti vantaggi che si presentano nei vari accoppiamenti in campo. Le chiavi della squadra sono nelle mani di Sasha Vezenkov, giocatore immarcabile per la capacità di saper far canestro contro chiunque e in qualsiasi condizione. E’ una squadra molto più organizzata difensivamente rispetto ai cugini verdi, sia a causa della maggior fisicità sia per la presenza in roster di specialisti del mestiere.

Per comprendere bene il tenore dei due roster basterebbe pensare alle scelte dei due coach di tenere spesso ai margini delle rotazioni giocatori come Lucas Vildoza, Marius Grigonis e Shaq McKissic, giusto per citarne qualcuno, che farebbero da primo violino nella stragrande maggioranza dei club Eurolega. Ed è abbastanza normale che sia così se disponi comunque di fuoriclasse pari-ruolo del calibro di Kendrick Nunn, Kostas Sloukas ed Evan Fournier, tra i tanti. Addirittura Lorenzo Brown, tra le super-stelle della scorsa stagione, è stato spesso e volentieri relegato a un ruolo di gregario per permettere a Nunn di assorbire una mole di tiri importante.

Dunque, Fener e Monaco permettendo, la finale di Eurolega quest’anno potrebbe assumere connotazioni epiche.

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Andrea Lambiase

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