Finale dalle mille emozioni nella sfida fra Boston Celtics e Milwaukee Bucks, decisa da una tripla di tabella di Jayson Tatum a meno di un secondo dalla fine. Un canestro risultato decisivo perché nell’azione successiva Giannis Antetokounmpo subisce fallo nel tentativo di tap in e va in lunetta: il greco segna il primo ma tira cortissimo il secondo, consegnando la vittoria agli avversari.
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Comprensibile amarezza nel post gara per l’MVP delle ultime due stagioni che non è mai stato un cecchino a cronometro fermo, come dimostra il 62% della scorsa stagione. Antetokounmpo, che in ogni caso ne ha messi a referto 35, non è sembrato scoraggiato, dimostrando comunque solidità mentale anche dopo un errore così pesante.
Sono deluso ma non posso tornare indietro, spero soltanto di imparare da questo errore per non ripeterlo in futuro. In questi casi c’è pressione perché sbagliare significa perdere ma voglio esserci sempre in situazioni del genere, voglio il pallone in mano nei finali di gara e continuare a prendermi l’ultimo tiro perché a volte sarò un eroe mentre altre sbaglierò e da queste bisogna imparare.

Il basket è una malattia di famiglia.
Diplomato al liceo classico all’ombra delle millenarie mura ciclopiche di Alatri, nel cuore della Ciociaria, poi laureato in lingue presso l’Università di Roma Tor Vergata e successivamente studente del master “Comunicare lo Sport” della Cattolica a Milano.
Sono giornalista pubblicista, istruttore minibasket, allenatore e (quasi ex) playmaker. Sono stato responsabile marketing e comunicazione del Basket Ferentino (A2), nonché dipendente della FIP Lombardia.
Da Novembre 2017 sono direttore responsabile di BasketUniverso.