FIP, Laguardia: “Giocare d’estate non mi convince, gli impianti non sono adeguati”

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Il vice-presidente della FIP, Gaetano Laguardia, è tornato a parlare delle prospettive del basket italiano una volta che sarà terminata l’emergenza Coronavirus.

Pur premettendo che attualmente è troppo presto per pensare a una data precisa per la ripresa della stagione e che in ogni caso la salute verrà messa al primo posto senza correre alcun rischio, il numero due della Federbasket ha illustrato alcune ipotesi nel corso di un’intervista al Corriere dello Sport. Ecco i punti salienti.

In questo momento non ha molto senso pensare al futuro prossimo, dopo Pasqua faremo il punto della situazione con tutte le parti coinvolto per capire come procedere. Vorremmo concludere la stagione per quanto riguarda i campionati nazionali valutando la possibilità di ridurre il numero delle partite, per lo scudetto si potrebbe pensare anche a una Final Four in campo neutro, l’importante è che si giochi a porte aperte. Se non si dovesse tornare in campo la cosa più facile sarebbe cancellare totalmente la stagione ma non penso che sarebbe la soluzione più giusta.

Entrando più nello specifico Laguardia ha analizzato il problema legato all’addio di molti stranieri e alla possibilità di giocare in estate.

Se gli americani non tornano e una squadra è costretta a giocare senza il campionato è falsato. C’è l’ipotesi di dare dei visti extra per sostituire i giocatori che non dovessero tornare ma non dipende da noi: il Coni deve chiederlo al Governo il quale a sua volta deve approvare, per la FIP non ci sono problemi se c’è l’accordo fra le società. Per pensare di scendere in campo in estate bisognerà vedere cosa ne sarà di Olimpiadi e Preolimpico, finendo a Luglio e riprendendo a Ottobre i giocatori avrebbero comunque tempo per riposarsi. Ciò che mi preoccupa è che andiamo verso l’estate più calda del secolo e bisognerebbe giocare in alcuni impianti con 40°.

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