Flavio Tranquillo ha criticato la poca chiarezza sulle misure annunciate dal ministro Spadafora per lo sport

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Il DPCM presentato da Giuseppe Conte ieri sera ha generato, nel mondo dello sport e del basket, parecchie reazioni sfavorevoli: non tanto per i provvedimenti, che limitano di molto le attività delle squadre dilettantistiche, ma per la scarsa chiarezza nell’annunciarle. Di fatto non si è ancora capito alla perfezione cosa sia permesso e cosa no.

Tra i tanti critici c’è stato anche Flavio Tranquillo: il celebre giornalista di Sky Sport ha ripreso il post di Facebook del ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, per sottolineare gli errori di comunicazione, prima che di contenuto, del DPCM.

Con il massimo rispetto per il Ministro, anch’egli sceglie una forma che non ci aiuta più di tanto. La serie A (si scorda di aggiungere “di calcio”) lavora tipicamente su spazi enormi e può fare allenamento senza contatto per l’intera rosa con grande facilità. Applicare lo stesso principio a un gruppo di di 20 cestisti under-16 o under-18 in una palestra comunale è assai più difficile. Cosa intendiamo per “forma individuale”? Un allenamento in solitario, 1 contro zero, tanti individui distribuiti mantenendo il distanziamento sempre, altro? Inoltre poco sotto si parla di allenamenti permessi: ma la squadra di pulcini (di calcio, aggiungo) può fare una partitella o solo esercizi individuali mantenendo il distanziamento? Credo siano cose importanti, se posso più della rivendicazione di una “lotta” all’interno del Consiglio dei Ministri. Last but not least: come cittadino, anche se disperatamente innamorato dello sport, a me interessa che vengano poste in essere azioni per contrastare l’impennata dei contagi. Se necessario, anche a detrimento dell’attività sportiva (pro tempore). In altre parole, mai vorrei che chiunque si “battesse” per mandare in palestra o in campo le persone a scapito della curva epidemiologica. Questa visione che divide il mondo tra chi vuole lo sport comunque e chi se ne frega a prescindere, non mi riassume e non riassume nemmeno il mondo. Tertium datur: il CDM deve valutare cosa può e non può concedere, fatta salva l’enorme rilevanza socioeconomica dello sport, e prendersi le sue conseguenti responsabilità, esattamente come dobbiamo fare noi cittadini attenendoci scrupolosamente alle indicazioni. L’etica dei doveri, di cui così bene ha parlato Giovanni Boniolo (vedi post dedicato), ora è imprescindibile, per tutti.

https://www.facebook.com/flavio.tranquillo/posts/10224573042499374

Francesco Manzi

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