Focus Giovani: Ursulo D’Almeida, come un 2001 tiene il campo della A2

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Torna la rubrica sui giovani prospetti in Italia e quest’anno abbiamo deciso di iniziare con un giocatore davvero intrigante che si sta affacciando sul panorama della A2: di origini beninensi, questo giocatore classe 2001 ha scalato rapidamente le gerarchie a Treviglio, da 7 gare giocate la scorsa stagione a uomo di rotazione con 17,5 minuti di media a gara, conquistando fiducia, minuti e garantendo un efficiente rendimento quando chiamato in causa. Andiamo ad analizzare meglio la crescita che sta caratterizzando Ursulo D’Almeida.

URSULO D’ALMEIDA (here is available ENG version)

NATO: 2/11/2001

DOVE: Adinhingon (Benin)

RUOLO: C

SQUADRA: Remer Blu Basket Treviglio

Fonte: realgm.com

STORIA (raccontata dal giocatore a BasketUniverso)Ho iniziato a giocare a Basket in Benin circa 7 anni fa mentre giocavo anche a calcio. Crescendo mi sono sempre più interessato al basket, quando un giorno un signore della Nigeria mi ha visto giocare. Lui ha diffuso i miei video a Ragusa fino a quando è arrivata la proposta di venire a giocare in Italia. Qui ho giocato prima a Ragusa per due mesi, vincendo lo scudetto Under16 nel 2016, poi sono andato all’Olimpia Milano per un anno e infine a Treviglio, dove sto facendo il mio secondo anno. Tra le persone che mi hanno ispirato di più c’è LeBron James. A Ragusa e a Milano alla mattina andavo a scuola, mentre al pomeriggio mi allenavo con l’Under per un’ora e mezza/due ore. A Treviglio è diverso: alla mattina vado sempre a scuola, mentre al pomeriggio per recuperare l’allenamento mattutino faccio oltre che 2 ore di allenamento normale anche un’ora di recupero pesi.

LA RAPIDA ESCALATION (raccontata dal giocatore a BasketUniverso)Sicuramente sono cresciuto molto, dimostro ogni giorno l’impegno al mio allenatore, che mi sta dando molta fiducia. Mi preparo molto bene prima di ogni allenamento e partita per essere ben concentrato e non deludere nessuno. La chiave è sicuramente l’impegno e il lavoro sodo. Mi capita spesso di ripensare all’allenamento del giorno prima in modo tale da capire i miei errori e come migliorare. Per me infatti ogni allenamento è come una partita, cerco sempre di dare tutto quello che posso.

FISICO: 200cm per 87kg. Il fisico è quello di un tipico “undersized big“, ossia sotto la media per un giocatore nel ruolo di 5; è infatti un atleta molto più mobile ed esplosivo nei movimenti vicino a canestro, a cui si aggiunge un lavoro di piedi ben assimilato nel proprio repertorio. Controllo e uso intelligente del corpo sono altre caratteristiche da aggiungere. Tuttavia, per ricoprire un ruolo unico, dovrà mettere su chili di muscoli e lavorare molto di più sull’assorbimento dei contatti, essendo ancora in difficoltà contro giocatori di stazza molto più massiccia. 

TECNICA: dal punto di vista tecnico è un giocatore molto aperto ai miglioramenti. Se con il palleggio può già costruirsi i movimenti spalle a canestro, oltre a spingere in transizione e in contropiede, il passaggio non è sicuramente uno dei fondamentali più utilizzati: questo è dovuto per lo più a fattori tattici che lo coinvolgono e che implicano altri tipi di sviluppo, poco legati all’ambito tecnico (con la palla: isolamento sotto canestro; senza palla: finisher in situazioni di P&R o contropiede). Passiamo ora al tiro: è un fondamentale su cui sicuramente il giocatore deve lavorare di più a livello professionistico; la meccanica è piuttosto rozza, con un rilascio spesso incompleto e fuori traiettoria, però è ben consapevole a livello giovanile la capacità di segnare sia come semplice ricevitore sia come creator su ogni range di campo, compreso oltre l’arco. Per i rimbalzi, punto forte del repertorio del ragazzo, l’esplosività nelle gambe e la costante mobilità sotto i tabelloni lo rendono un avversario difficile da marcare sotto le plance, soprattutto nella metà campo offensiva dove emerge anche come un buon 2nd chance scorer dopo le carambole catturate. Le sue caratteristiche atletiche lo rendono anche un potenziale rim protector, essendo la stoppata nelle sue corde (timing eccellente). 

Ecco alcuni aspetti del gioco di D’Almeida a livello giovanile: post-basso, transizione, tiro dalla media.

ATTACCO: offensivamente è in linea generale molto più un finisher che un creator. Sono rari i casi in cui riesce a costruirsi un vantaggio personale nell’uno contro uno, che sia spalle o fronte a canestro, anche se a livello giovanile ha dimostrato di poterlo fare molto bene dominando con fisico e lavoro di piedi. Tra i professionisti è molto più facile che favorisca il movimento di palla di squadra e agisca lontano dalla palla: completa il gioco del pick&roll con i piccoli, si fa trovare pronto per ricevere sui passaggi alto-basso per schiacciare, efficiente come 2nd chance scorer grazie alla sue capacità di rimbalzista, chiude le transizioni veloci e i contropiedi. Lo sviluppo del fisico gli consentirebbe di poter provare a costruirsi meglio un proprio gioco spalle a canestro nel mondo professionistico, da cui potrebbero derivare i primi segnali di comprensione del gioco, altro aspetto da migliorare nel proprio repertorio. La sua mobilità lontano dalla palla può dare buone linee di passaggio per rompere la difesa a zona. 

DIFESA: in difesa dimostra molta energia e applicazione. Nella difesa a uomo il fisico non ancora sviluppato lo limita contro giocatori più massicci spalle a canestro, ma ha dimostrato di sapersi applicare nel coprire le penetrazioni dal perimetro delle guardie e mostrare attenzione anche ai cambi di direzione; accetta spesso il cambio nel gioco dei blocchi e ha buone capacità di aiuto e recupero, anche se deve entrare meglio nei meccanismi delle rotazioni difensive. Mostra lampi di comprensione del gioco lontano dalla palla: le lunghe braccia gli consentono recuperi efficaci che gli permettono di favorire il contropiede 1vs0 o 2vs1. Ottimo e costante uso del tagliafuori in difesa. 

Qui vediamo l’atletismo dominante del giocatore di origini beninensi in difesa: ottimo il timing per la stoppata, decisivo nelle situazioni di aiuto

PERSONALITA (raccontata dal giocatore a BasketUniverso)Cerco sempre di impegnarmi per poter raggiungere obiettivi più alti. Per questo mi alleno ogni giorno con costanza e impegno stando concentrato con molta serietà.

In sintesi, abbiamo di fronte un giocatore che ha molto potenziale esprimibile e una formazione dal punto di vista tattico ancora da approntare e sviluppare in seguito. L’occhio dagli USA vigila sul prospetto classe 2001 che intanto pensa e si concentra sul presente, che al momento sorride e rimane aperto a nuovi miglioramenti. In bocca al lupo, Ursulo!

Federico Gaibotti

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