FORTITUDO POMPEA BOLOGNA
Robertson 6: qualche alto, con un paio di triple che danno il “la” a una serata offensivamente ispirata dei biancoblù, seguito da qualche basso di troppo, leggere: le forzature nel finale di partita. Dietro soffre abbastanza la maggior fisicità degli esterni veneziani, ma merita la sufficienza per l’impegno encomiabile.
Aradori 7,5: gli si perdonano le lacune difensive perchè davanti è proprio ciò che deve essere: un trascinatore che realizza tanti canestri importanti e difficili nell’arco di tutta la partita. Miglior marcatore dell’incontro con 20 punti.
Cinciarini 6-: fatica moltissimo a trovare spazi, restando invisibile ai margini per lunghi tratti dell’incontro. Ma uno dei suoi classici canestri di rapina non manca di regalarlo al pubblico.
Mancinelli 7,5: quando l’esame si fa duro, i grandi si mettono ad insegnare. Il tabellino non suggerisce chissà quale prestazione, ma nell’ultimo quarto ricorda a tutti che le sue giocate non hanno età, infilando 6 punti “alla Mancio” quando la squadra di casa sembrava aver totalmente perso la capacità di segnare. Evergreen.
Leunen 5+: partita atipica per molte ragioni, e una è la prestazione in penombra del veterano statunitense. Brava la difesa avversaria a tagliargli tutti i rifornimenti e a non lasciargli modo di dirigere l’orchestra come suo solito.
Fantinelli 6,5: nel finale lascia spazio al più scafato collega croato, ma resta il miglior assistman della squadra (5). Altra prestazione di grandissima energia unita a una lucidità nelle scelte di gioco non certo da esordiente.
Daniel 6,5: tragicamente limitato dai falli, nei minuti in campo non si tira mai indietro contro i ben più grossi, alti e pesanti lunghi della Reyer. Anche oggi, pur non essendo un realizzatore puro, fa il suo davanti (8 punti in 13′).
Stephens 7,5: se Sims non fosse seduto dietro la panchina, verrebbe da dire che in campo ci sia l’ex Cremona dopo una chirurgia plastica. È la chiave della partita: dietro morde, davanti non ha paura a fare a spallate contro nessuno e sa farsi pescare dai suoi compagni nel posto giusto al momento giusto. Risultato? 18 punti (8/9 da due) e 17 di valutazione in 23′.
Stipcevic 6,5: prende in mano le redini della squadra gradualmente e senza troppo clamore. A tratti rischia di innamorarsi un po’ troppo del pallone, ma nel finale non gli trema la mano a cronometro fermo, e non è poco.
All. Martino 8: osannato dal pubblico prima della palla a due, non è dato sapere quale pozione magica abbia distribuito negli spogliatoi. Fatto sta che, tolti i primi 5′ di partita, i suoi ragazzi stanno sempre davanti e, quando la Reyer piazza un parziale mortifero che riapre una partita apparentemente già chiusa, non si fanno prendere dal panico e agguantano la vittoria. Inoltre, viene difficile pensare che non ci sia un grosso merito del coaching staff se Stephens si è inserito nel sistema di gioco in modo così rapido ed efficace.
UMANA REYER VENEZIA
Udanoh 6,5: col suo atletismo è sempre una spina nel fianco per i padroni di casa, azzecca anche una rara tripla allo scadere dei 24″ che propizia la rimonta di Venezia, ma non basta.
Bramos 5,5: partita trascorsa ai margini delle manovre offensive, è quasi una sorpresa che non salga in cattedra negli ultimi minuti.
Tonut 7: fin dall’inizio si prende tante responsabilità in attacco e fa benissimo, trovandosi già in doppia cifra a fine primo quarto. Poi finisce a lungo nel dimenticatoio, ma negli ultimi minuti torna ad essere un fulcro offensivo, con buone iniziative e 5 punti nella volata finale. Top scorer dei suoi (17).
Daye 4,5: irriconoscibile, non riesce proprio a trovare la sua solita intesa col fondo della retina. Tante forzature, tanti errori, altrettanto nervosismo.
De Nicolao 7,5: non dà tregua ai registi avversari, ai quali si francobolla a ogni rimessa dal fondo senza mollarli neanche per un istante e mettendoli in grossa difficoltà. In fase offensiva gioca una partita ordinata, pulita, senza sbavature (3/4 dal campo e la bellezza di 12 assist senza palle perse). La costanza di rendimento nell’arco dei 40′ lo rende il migliore dei suoi.
Filloy 4,5: anche lui non entra mai in partita, senza neanche far valere la “garra” che lo contraddistingue.
Vidmar 5-: incredibile come una presenza così “ingombrante” possa passare così inosservata.
Chappell 6: senza infamia e senza lode, mai eclatante nè in positivo nè in negativo. Davanti forse gli tocca mettersi in proprio un po’ troppo spesso.
Cerella 6,5: nel suo consueto ruolo da specialista, praticamente tocca due palloni e sono due triple, di cui la seconda nell’incredibile rimonta con cui la Reyer rischia di portare a casa i due punti.
Watt 4,5: gioca un primo tempo quasi perfetto, in cui registra poche imprecisioni, fa il solito importante lavoro lontano dalla palla e spesso e volentieri viene premiato con assist per canestri comodi, in solitudine. In tutto ciò sembra quasi non sudare. A secondo quarto ormai agli sgoccioli, però, si fa espellere per uno spintone gratuito a Stipcevic a gioco fermo. Non è facile dargli un voto: alla fine forse la cosa più sensata è fare una media tra un primo tempo da 9 e lo 0 di un secondo tempo…non giocato.
All. De Raffaele 6-: vero, probabilmente in pochi si sarebbero aspettati una Fortitudo così letale in attacco per i primi tre quarti, ma è solo nell’ultima frazione che le maglie della difesa si stringono veramente strozzando le manovre avversarie. Davanti la Reyer non riesce, nel corso della partita, a sfruttare i numerosi vantaggi fisici, atletici e tecnici che avrebbe sulla carta.
- Non c’è storia in terra giuliana: Trieste domina in ciabatte, strapazzata una Bertram quasi mai in partita - 24 Ottobre 2021
- Prima gioia per una Fortitudo combattiva, che al PalaDozza vince e convince contro Pesaro - 10 Ottobre 2021
- Fortitudo-Reggio Emilia, le pagelle: Olisevicius e Hopkins regalano a Reggio Emilia un esordio vincente nella volata al Paladozza - 26 Settembre 2021