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Fuga di talenti verso la NCAA, Real Madrid e Barcellona considerano di chiudere i settori giovanili?

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La fuga di talenti europei verso la NCAA, iniziata negli ultimi anni ma particolarmente al centro del dibattito in questi mesi, può avere serie ripercussioni sull’ecosistema del basket del Vecchio Continente. Come riportato da Marca, due esempi virtuosi di crescita dei giovani come Real Madrid e Barcellona starebbero addirittura considerando di chiudere del tutto il proprio settore giovanile perché incapaci di competere con i college americani.

Dal 2021 infatti le squadre NCAA possono offrire ai ragazzi dei contratti NIL (Name, Image, Likeness), ovvero accordi grazie ai quali i giocatori possono guadagnare soldi con la propria immagine, ad esempio tramite sponsorizzazioni o mediante i diritti televisivi. Questo permette loro di staccare subito grossi assegni, nonostante la giovanissima età e il fatto di non essere, sulla carta, ancora dei professionisti. Si parla di cifre con le quali i club europei non possono competere, sicuramente non a livello di settore giovanile: Cooper Flagg, futura prima chiamata assoluta al Draft NBA, si stima abbia guadagnato 4.8 milioni di dollari nei suoi mesi a Duke.

La FIBA si sta muovendo per “proteggere” i propri giovani dalle mire dei ricchi college americani, ma non ha molto margine di manovra. Un cambiamento che si vorrebbe introdurre in questo senso è una Letter of Clearance, ovvero un documento che il college deve ottenere da parte del club di appartenenza del giocatore e della sua Federazione, prima di poter aggiungere il ragazzo al roster. La NCAA non ha però ancora approvato questa novità.

Francesco Manzi

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