Il commissario tecnico dell’Italbasket, Gianmarco Pozzecco, è stato intervistato dal sito ufficiale dei Giochi Olimpici. Fra gli argomenti trattati anche Simone Fontecchio, Paolo Banchero, i giovani azzurri più promettenti e bellissime parole riguardo il gruppo che compone il roster della nazionale.
Le Olimpiadi
L’unica competizione che ti cambia la vita anche solo partecipando, soltanto per questa manifestazione puoi vantarti soltanto di averla giocata, anche senza vincere o salire sul podio.
Il gruppo
Tratto i miei giocatori come figli e ora che ho una vera figlia posso dirlo con più convinzione. Con i ragazzi ho veramente un legame molto simile a quello che ho con mia figlia. Il nostro segreto sono tolleranza reciproca, passione e attaccamento. Ormai le convocazioni sono diventate molto difficili, bisogna rispettare il gruppo che ha fatto benissimo agli Europei ma ora tutti ambiscono a giocare per la nazionale. Giocare con l’Italbasket è bello ma molto faticoso, si fatto tante partite durante la stagione, c’è molto stress, concludere l’annata e rituffarsi in un’altra avventura è difficile.
Simone Fontecchio
Lo adoro, così come lo adorano i compagni e tutte le persone che gli stanno intorno. Al di là dell’ultima partita, ha dominato tutte le partite, un leader silenzioso che si sta costruendo una carriere scintillante. Gallinari probabilmente è il giocatore italiano più forte, Simone quello che gli si avvicina di più. Forse è maturato un po’ lentamente ma in pochi si aspettavano che diventasse così devastante.
Paolo Banchero
La Federazione ha creato questa opportunità, per certi versi era impensabile che un giocatore così forte potesse giocare con l’Italbasket. Deciderà cosa è meglio per lui, al momento ho altri giocatori e mi preoccupo di loro, sto tranquillo perché alleno ragazzi che ci tengono per davvero alla maglia azzurra, abbiamo dimostrato di essere competitivi e dobbiamo continuare a esserlo.
Il futuro
Direi che c’è molto dietro la nazionale attuale se la base sono i ragazzi visti nell’ultima finestra, vale a dire Visconti, Casarin, Bortolani, Caruso, Diouf, Woldentesae e Severini. Non voglio citare i più giovani perché ci sono molti ragazzi interessanti ma penso a Dame Sarr che gioca nel Barcellona e a Adrian Mathis, visto che ho allenato anche il padre.
Foto: FIBA
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