Gianmarco Pozzecco: “Il cuore mi ha portato alla Fortitudo. Vorrei allenare anche a Sassari”

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Gianmarco Pozzecco, dopo essere diventato allenatore della Fortitudo Bologna, ha rilasciato una lunga intervista a Mario Canfora de La Gazzetta dello Sport.
L’ex Varese ha parlato della scelta ma anche di tanto tanto altro, come succede sempre con lui.

L’ha portata il cuore alla Fortitudo Bologna?

“Assolutamente sì. Quando giocavo a Varese sognavo di poter vestire la maglia della Fortitudo, tant’è che mi sono ridotto lo stipendio del 30% pur di andare a Bologna. Purtroppo il finale non fu bellissimo, dato che nel 2004-2005 mi misero fuori squadra, ma l’ambiente e i tifosi fortitudini non hanno mai lasciato il mio cuore, mi sono sempre rimasti dentro”.

Qual è l’obiettivo che si è preposto?

“Fare meglio di come ho fatto da giocatore: lì è stata colpa mia perché ho giocato male. Ora voglio riportare la F in Serie A, se lo merita. Sono già pronto per il match di sabato con Montegranaro!”.

Ora può dire di aver allenato in tutti i posti del suo cuore.

“Beh, sì e no. Mancano ancora Udine e soprattutto il Khimki, realtà bellissima ed esperienza che non dimenticherò mai. Oltre a queste c’è Sassari del mio amico Stefano Sardara: lì si stava concretizzando qualcosa ma i tempi non erano ancora maturi. Prima o poi però allenerò anche la Dinamo, non vi preoccupate”.

Tra l’altro ora ritrova Stefano Mancinelli, che è anche il capitano della sua Fortitudo.

“È una sensazione strana, perché è uno dei miei migliori amici, ma non è la prima volta che mi capita, visto che a Capo d’Orlando ho allenato Matteo Soragna e Gianluca Basile. Al tempo mi mandarono a cagare quando chiesi loro di darmi del lei ma, scherzi a parte, l’importante è mantenere i ruoli”.

Cosa farà in caso di promozione?

“Mi taglierò la barba”.

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