Gianni Petrucci a Sky: “Domenica con Hackett ho fatto il buon padre di famiglia”

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Al Media Day della Nazionale negli studi di Sky Sport a Milano era presente, ovviamente, anche la testa della FIP: il presidente Gianni Petrucci. Impossibile non interrogarlo sugli ultimi sviluppi intorno a Daniel Hackett, soprattutto a causa di un post contro la “politica del basket” pubblicato domenica sera e poi cancellato, in forte polemica con la Federazione.

Hackett ha ricevuto un permesso per presentarsi al raduno azzurro venerdì prossimo invece che ieri, la vicenda è stata commentata anche dal CT Meo Sacchetti. In particolare Petrucci, toccato dalla vicenda in maniera più personale per via del post, si è espresso cercando di mantenere un tono diplomatico e definendo il suo atteggiamento sulla questione quello di “un buon padre di famiglia”.

Uno psicologo mi diceva che il nostro cervello è fatto di quadratini. Un quadratino ti dice “vai, parti sparato”, un altro invece “rifletti”. L’esperienza mi ha insegnato a riflettere molto. Domenica sera ero tornato a Roma, ero solo a casa. D’impeto, se non fossi stato presidente FIP, avrei detto cose sulle quali avrei fatto meglio a riflettere. Ho fatto il buon padre di famiglia. Nel diritto romano, il buon padre di famiglia è colui che ragiona, che fa un passo alla volta. E poi chiaro: io sono contento se Hackett arriverà, ci parlerò. Con lui tra l’altro ho un buon rapporto, non so cosa sia successo. Ho parlato con chi mi sta vicino, il consiglio è stato di ragionare e fare il buon padre di famiglia. Poi lui venerdì verrà, penso di sì, me lo auguro, se lo augurano tutti. Sono affezionato a Daniel Hackett, però certo: il post l’ho letto, l’ho interpretato, tutti mi chiedono cosa farò. Oggi farò il buon padre di famiglia. E qui taccio.

Poi Petrucci ha proseguito:

Quando capita di parlare coi giocatori, magari prima di una partita, faccio delle considerazioni. Gli dico sempre: “Mi auguro che diventiate popolari. Che quando passate in via del Corso a Roma o in via Montenapoleone a Milano la gente si giri e vi noti”. Perché ormai nello sport italiano il calcio la fa da padrone al 70, 80, 90%. Lo so perché vengo dal calcio, perché leggo i giornali, guardo la televisione. Il calcio giustamente la fa da padrone, perché se la gente vuole il calcio è giusto che gli si dia quello. Mi intristisco però quando i nostri giocatori passano inosservati perché vuol dire che non hanno vinto nulla.

Infine un parere sulle aspettative per il Mondiale:

I ragazzi li vedo bene perché sono attaccati alla maglia, perché sanno che è un’occasione che non si potrà ripetere in futuro per quelli che hanno già una certa età. Un Mondiale dopo 21 anni conquistato sul campo perché l’ultimo era stato tramite wild card, noi nel 2021 faremo anche 100 anni di Federazione. Ci hanno dato un girone per l’Eurobasket, quindi la vedo bene. L’idea è quella che in un Mondiale tutte le partite siano difficili. Poi quelli che pensano di capirne scrivono sui social “con tutte queste squadre come faceva l’Italia a non qualificarsi?”. Il calcio è la stessa cosa. Le Federazioni oggi vogliono uno sport diffuso in tutto il mondo. Sulla carta vedi le Filippine o l’Angola e pensi che sia facile, ma facile non è. Perché se si sono qualificate vuol dire che nel proprio continente hanno conquistato il traguardo con merito. Sono tutte difficili, dobbiamo andare il più avanti possibile: dobbiamo raggiungere il Preolimpico e poi andare avanti.

Francesco Manzi

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