Il presidente della Federbasket, Gianni Petrucci, ha fatto capire che ritiene ormai conclusa la stagione del basket italiano. Per annullare i campionati di vertice, però, aspetta l’ok di Coni e Governo, evitando salti in avanti come quello del rugby che ha già chiuso il suo campionato ed è stato bacchettato da Malagò, il quale invece vorrebbe un’azione univoca da parte degli sport più importanti.
Nell’intervista rilasciata a Tuttosport dal numero uno della FIP si parla anche delle prospettive future della nostra pallacanestro che dovrà inevitabilmente fare i conti con la crisi economica dovuta all’emergenza Coronavirus.
Quadro della situazione. “Viviamo una catastrofe mondiale senza precedenti, è impossibile fare qualsiasi previsione, figuriamoci in campo sportivo. Nessuno sa come sarà l’Italia alla fine di questa emergenza, come cambieranno economia, abitudini e costumi del Paese”.
Stop definitivo ai campionati. “Non vedo come si possa pensare a una ripresa in una tragedia del genere, infatti abbiamo già chiuso i tornei regionali. Per quelli di vertice aspetto le indicazioni della leghe e per fermarli definitivamente un segnale del Coni o del Ministero dello Sport“.
Prospettive future. “Mi dicono che conosco solamente le società di punta e non le realtà di base, so anche di essere criticato dal 98% di chi si esprime sui social ma il mio punto di riferimento restano gli investitori. Interverremo in aiuto delle società, anche quelle dilettantistiche, ma non possiamo dire adesso in che modo, bisognerà aspettare la fine dell’emergenza. Il nostro budget viene per l’80% dall’interno e dagli sponsor, il Coni ci dà solamente il 20% perciò vedremo quali saranno gli interventi del Governo e poi, se necessario, ne aggiungeremo altri come Federazione. Il 15 Aprile è in programma un Consiglio Federale per discutere di questi argomenti, il segretario Bertea parlerà a breve con la FIBA per stabilire come organizzare i Preolimpici e cosa fare dell’Europeo 2021. Dopo la metà di Aprile raggrupperemo le nostre menti migliori per studiare nuove norme e regolamenti”.
Nazionale. “Avevamo un appuntamento con il Consolato per la questione Banchero, in ogni caso premeremo con la FIBA perché diventi italiano a tutti gli effetti: lo è dalla nascita, non conta se la richiesta arriva dopo che ha compiuto 17 anni. DiVincenzo? Con lui siamo più indietro ma ce la faremo grazie al general manager Trainotti”.
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