Nei giorni scorsi anche il campionato turco, dove milita Luigi Datome con il Fenerbahçe, si è fermato a causa del coronavirus, e poco dopo 3 giocatori più il Team Manager gialloblu sono risultati positivi al tampone. Tutti gli atleti sono quindi stati sottoposti ai test, queste le parole di Datome al Corriere dello Sport a riguardo:
Sono ancora ad Istanbul. Sto rispettando la quarantena da quando è iniziata in Italia, qui non ci sono restrizioni ma penso che la cosa più intelligente da fare sia evitare di uscire. Qui qualche attività sta chiudendo, ma non credo si tratti di scelte individuali. Cerchiamo di rispettare le regole per superare il prima possibile questa situazione. Il tampone lo abbiamo fatto per scrupolo. Molti di noi avevano avuto l’influenza, qualcuno leggendo cosa stava succedendo con il coronavirus voleva vederci chiaro. Stiamo aspettando i risultati.
Datome, nella stessa intervista con Andrea Barocci, ha parlato anche della possibile ripresa del campionato in Italia:
Se riprendi a porte chiuse vuol dire che c’è un problema, e se c’è ancora un problema non ha senso giocare. Per prima cosa perché il basket è uno sport di contatto. E poi perché non è bello giocare senza tifosi. Giochiamo anche per i fans, per l’atmosfera che si crea. Secondo me quando si riprenderà, bisognerà farlo con i tifosi e i viaggi normali.
Avrebbe pochissimo senso assegnare lo scudetto alla prima in classifica, anche solo perché il basket si basa sui Playoff. E poi che vittoria sarebbe a tavolino, senza la gioia del campo? Dobbiamo essere pronti a tutto: si può giocare? Bene. Non si può? E’ accaduto un evento più grande del basket, molti hanno problemi economici che non riusciamo nemmeno a immaginare. Se ci sarà da sacrificare un campionato, lo si farà, e si andrà avanti.
Mentre sulle Olimpiadi, discorso che riguarda di riflesso anche l’Italia che dovrebbe disputare a luglio il torneo preolimpico per tentare di qualificarsi:
Ci sono tante cose a cui pensare che io non conosco, come non conosco la situazione in Giappone. Ho degli amici come Paltrinieri e Tamberi che puntano alle Olimpiadi. La loro vita si basa su questi cicli di quattro anni, fanno incredibili sacrifici. Eppure anche in questo caso è doveroso prima di tutto tutelare la salute. Aspettiamo le decisioni.
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