Giovani Made in Italy: Andrea Pecchia, un guerriero per l’Olimpia

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Ritorna anche quest’anno la rubrica sui migliori talenti italiani e ripartiamo da un giocatore 18enne proveniente dalla superpotenza EA7 Armani Milano. Anche l’anno passato, l’Olimpia ha dato prova di essere nuovamente una delle squadre più forti del panorama italiano. Tuttavia la prima squadra degli ultimi anni è stata assemblata più sul mercato con giocatori fenomenali che sull’apporto di nuovi talenti provenienti dal vivaio: un vivaio di tutto rispetto, temuto in tutta Italia e competitivo ad altissimi livelli, eliminato la scorsa stagione ai quarti alle finali nazionali DNG di Torino. E tra i ragazzi della formazione di coach Galbiati spicca su tutti un talento di primissimo livello, un guerriero nato e cresciuto sotto la stella della città globale: Andrea Pecchia.

NOME E COGNOME: ANDREA PECCHIA

NATO IL: 16 Novembre 1997 a Segrate (MI)

RUOLO: ALA PICCOLA

SQUADRA: EA7 MILANO

Pecchia è nato a Segrate ed è cresciuto nella Polisportiva San Donato Meta 2000: sin da quando aveva 5 anni, ha iniziato ad appassionarsi alla palla a spicchi, sport nel quale ha dimostrato subito grandi abilità nell’utilizzo dei fondamentali e molta energia sul campo. Le sue qualità non sono propriamente notate a livello nazionale, ma per l’Armani Milano, eccellenza a livello lombardo della pallacanestro, mette gli occhi sul promettente gioiello di provincia e, nella stagione 2011/2012, il ragazzo classe ‘97 diventa biancorosso.

L’acquisto si rivela immediatamente azzeccato, Pecchia contribuisce e non poco alla causa milanese con 8,5 punti di media, con l’EA7 che finisce al terzo posto nazionale alle Finali Nazionali U15 di Desio nel 2012, un bel biglietto da visita per una matricola. Le sue qualità offensive e difensive finiscono sotto la lente di ingrandimento anche dagli scout nazionali, che lo convocano per alcuni raduni; il 2013 è un annata d’oro per Andrea: le sue prestazioni di grande sostanza sono un fattore chiave nella nuova Milano U17 che a Porto Sant’Elpidio viaggia spedita alla vittoria nel torneo. L’ala biancorossa chiude con 7,4 punti di media e un’altissima intensità difensiva.

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I miglioramenti nella stagione 2013/2014 proseguono in maniera convincente: l’approccio difensivo è deciso come nessun altro riesce a mettere in campo, mentre a livello offensivo migliora la sua capacità di attaccare il canestro e di prendersi più responsabilità sulle spalle. Questo gli vale anche la convocazione con l’U19 e l’impatto con il mondo professionistico della Serie C con la Boffalorese Basket, affiliata dell’Armani. Il triplo impegno tuttavia non demoralizza il nativo di Segrate, che riesce comunque a realizzare buone prestazioni: porta i biancorossi alle Finali Nazionali U17, contribuisce con 5,8 punti di media in 25 match con l’U19 al raggiungimento delle Finali DNG di Udine e sigla prestazioni importanti in Serie C (7,5 punti di media in 8 partite giocate), a conferma dell’ottimo investimento. In DNG purtroppo i Men in Red vengono eliminati ai quarti a opera della cenerentola Varese della stellina Federico Vai, con Pecchia che si fa notare soprattutto per la grande presenza a rimbalzo (7 di media nel torneo), mentre il sogno della riconferma del titolo U17 si infrange in semifinale contro la Virtus Bologna di Sanguettoli che sarà poi campione: tuttavia il #7 biancorosso è autore di prestazioni importanti rendendosi protagonista, oltre che di un’ottima difesa, anche nella metà campo offensiva con 12,2 punti di media che, sommati agli 8,5 rimbalzi e 2,7 palloni recuperati a partita, gli valgono la nomina nel miglior quintetto della manifestazione. L’estate 2014 comincia benone con la presenza al Basketball Without Borders di Roma agli inizi di Giugno e la nomina di capitano per la spedizione di coach Capobianco ai Mondiali U17 negli Emirati Arabi.

Nella stagione 2014/2015, il rendimento si alza ancora per il talento classe ‘97 con 9,3 punti di media, un ottimo gioco di squadra e il primo posto nel Girone A DNG; con il Boffalora l’annata si conclude con un record negativo nonostante i 12,6 punti di media in 21 gare di campionato disputate. Tra le altre gioie, Andrea viene anche convocato svariate volte in prima squadra dal coach Luca Banchi, senza però mai bagnare il proprio esordio nella massima serie. Inoltre Andrea prende parte all’Adidas Next Generation Tournament di Roma: per l’Olimpia arriva un amarissimo 6° posto con una sola partita vinta, ma ancora una volta il guerriero biancorosso si carica la squadra sulle spalle firmando 16,8 punti, 4,5 rimbalzi, 3,5 palle recuperate e 7,8 falli subiti a partita. Alle Finali Nazionali di Torino, la spedizione si chiude ancora una volta ai quarti stavolta per mano dei campioni uscenti di Casalpusterlengo della stella nascente Nemanja Dincic: per Pecchia le cifre recitano 13 punti, 8,3 rimbalzi e 2,5 palloni recuperati a partita con un 19 di media di valutazione.

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A livello di nazionale, dopo il successo delle Finali Nazionali U17, vola a Kiev a disputare gli Europei U16: in una manifestazione conclusasi al 5° posto e in un ruolo dove La Torre diventa una superstar del torneo, Pecchia si guadagna un buon minutaggio e in 20’ di media produce 3,7 punti e 3,9 rimbalzi, con un picco di 13 punti contro il Montenegro. Ai Mondiali U17, il capitano azzurro è uno dei migliori della manifestazione conclusa al 9° posto: partendo dalla panchina sigla 8,3 punti conditi da 4,9 rimbalzi in 17’ di media; tuttavia è il migliore per palle recuperate, plus/minus ed efficienza tra azzurri, a dimostrazione del suo utilizzo fondamentale come giocatore di sostanza a tutto campo. Per la nazionale U18, nonostante abbia partecipato a tutti i raduini, ha dovuto purtroppo saltare gli Europei di Kovos a causa di un infortunio e il suo posto è stato preso da Luca Cesana, che lo ha sostituito degnamente.

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Abbiamo di fronte a livello di ruolo un jolly offensivo e difensivo: può occupare gli spot di 2 e 3 per il fisico non possente e il suo ampio range di tiro, che combina una buona meccanica a una discreta vena realizzativa. Tuttavia sta imparando anche a portare palla e a giocare sotto canestro contro avversari fisicamente più forti e più abili su ambo i lati del campo, cosa che gli consente di essere un valido 4. Si tratta di uno swingman di grande sostanza e intelligenza cestistica, molto energico e aggressivo in difesa e ottima garanzia in termini di punti e rimbalzi, pur non essendo un realizzatore e rimbalzista puro. Possiede un ottimo uso dei fondamentali, specialmente nel tiro all’interno del perimetro di gioco dove difficilmente si prende tiri forzati. Come già accennato, la metà campo difensiva è la sua preferita, è abile nel tenere gli avversari lontani da canestro, facendo uso di un buon movimento dei piedi e mantenendo la propria marcatura sul pick n’ roll, punto vantaggioso del suo repertorio che non consente all’attacco avversario di guadagnare nulla. Predilige il contropiede, il gioco in post basso e il pick n’ roll dal palleggio, dal quale sta imparando a gestire il pallone da cui riesce a creare un vantaggio offensivo per uno scarico ma anche per un tiro o una penetrazione. Un punto da migliorare sicuramente è la mobilità soprattutto durante le letture offensive senza palla, in cui viene coinvolto poco, pur essendo efficace nel momento in cui riceve il pallone. Leadership difensiva e morale non mancano, che, aggiungendosi all’impegno sul campo, ne rendono un esempio da seguire.

Si tratta di un modello di giocatore inusuale: non il classico talento offensivo, come analizzato nei casi precedenti, ma una forte presenza su ambo i lati del campo capace di fare la differenza nelle piccole cose. Insomma, abbiamo di fronte un guerriero che l’Olimpia Milano potrebbe valorizzare al meglio in un contesto come quello attuale di Jasmin Repesa, che punta su determinazione, disciplina e difesa, caratteristiche che si sposano alla filosofia mostrata sul campo dal #7 biancorosso. La sua occasione di migliorare parte da qua.

Federico Gaibotti

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