Giovani Made in Italy: Leonardo Totè, il gigante della laguna

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Dopo La Torre e Moretti, figli d’arte quasi sin da subito predestinati alla pallacanestro, vi presentiamo un giocatore che sta sviluppando il talento per questa disciplina molto velocemente, adattandosi bene ai vari livelli dei nostri campionati giovanili: si tratta di Leonardo Totè, ala-centro della Reyer Venezia.

(reyer.it)

 

NOME E COGNOME: LEONARDO TOTE’

NATO IL: 8 Luglio 1997 a Negrar (VR)

POSIZIONE: ALA/CENTRO

SQUADRA: REYER VENEZIA (SERIE A)

 

Leonardo non ha la pallacanestro, diciamo, scritta nel DNA sulla base di parentele di alto livello però, pur venendo da una famiglia comune di Verona, il basket è il suo primo sport e comincia a muoversi in una piccola società, il Carlo Steeb Basket. Il bambino mostra subito notevoli capacità, soprattutto nei fondamentali, a cui aggiunge un fisico che si sta ben sviluppando, e nel 2010 avviene il suo passaggio al top del basket veronese: la Scaligera Basket. Nella società gialloblu, il ragazzo riesce a crescere in termini di bagaglio tecnico, sviluppo fisico ed esperienza in maniera esponenziale, al punto da essere già considerato uno dei migliori a livello provinciale, e viene puntualmente convocato nelle selezioni organizzate dalla FIP.

Leonardo Totè con la maglia della Scaligera Verona (scaligerabasket.it)
Leonardo Totè con la maglia della Scaligera Verona (scaligerabasket.it)

Il passo successivo è il “Trofeo delle regioni” nel 2012: in rappresentanza del Veneto, il gioiello classe ‘97 viene eliminato ai quarti dalla Lombardia. Tuttavia le sue prestazioni a livello di mezzi atletici e tecnici non passano inosservate: la Reyer Venezia lo tiene sott’occhio attentamente poichè il suo stile di gioco non può limitarsi solamente alla sua età. Infatti, pur avendo 16 anni, riesce a guadagnarsi uno spazio importante sotto coach Dell’Olio nel campionato Under17 d’eccellenza e ad alzare l’asticella: nonostante il 10° posto su 12 squadre, Leonardo è top scorer della squadra con 10 punti di media; l’anima vincente da cui è animato questo ragazzo (ormai anche nel giro azzurro dopo i tornei con la nazionale under15) ha bisogno di panorami più importanti e nell’estate del 2013 la società lagunare si assicura le sue prestazioni.

 

A questo punto della sua carriera giovanile, l’ala supera i 200 cm, tecnica e fondamentali sono di primo livello e, sotto un coach come Alberto Zanatta, il suo rendimento si alza ancora al punto che, al Trofeo Malaguti ad inizio 2014, il suo nome compare sui taccuini degli scout italiani. Nonostante la Reyer si piazzi al 7° posto, Totè tiene una media di 14,5 punti a partita, mostrando progressi evidenti. La stagione regolare prosegue tra campionato U17 e U19 che produce soddisfazioni a livello personale senza però portarlo al titolo (miglior quintetto U17 nonostante il 2° posto dei lagunari). 

La gratifica per il duro lavoro arriva nell’estate del 2014 con la doppia convocazione per i mondiali U17 e gli europei U18. Nonostante lo scarso minutaggio all’europeo (dominato dalla coppia Mussini-Flaccadori), ai mondiali ben figura con 8,7 punti, il 65% dal campo e 3,4 rimbalzi di media in 14’: è uno dei migliori dei suoi, facendo registrare sulla statistica dell’efficienza un 11,1, secondo solo a La Torre.

Leonardo Totè con la maglia della nazionale (nuovavenezia.gelocal.it)

La Reyer quest’anno ha inoltre partecipato all’Adidas International Junior Tournament nella sede di Belgrado: nonostante l’ultimo posto per la squadra di coach Buffo, Leonardo ha fatto mantenuto medie importanti con 17,3 punti (71% da 2, 35% dall’arco), 4,8 rimbalzi, 2,3 stoppate e soprattutto un indice di valutazione di 19,5 in 25’ di media a partita, guadagnandosi il posto nel miglior quintetto della manifestazione. Nonostante in questa stagione coach Recalcati non lo abbia ancora convocato in prima squadra in una partita ufficiale, il suo nome ormai è già una garanzia per il futuro orogranata: nel campionato U19 di quest’anno ha viaggiato a 12,8 punti di media, trascinando la Reyer alla vittoria nel girone B, il più difficile della categoria (basti pensare a società come Trento, Virtus Bologna, Fortitudo Bologna, Blu Orobica Bergamo, i campioni uscenti di Casalpusterlengo e Reggio Emilia).

Per quanto riguarda la sua scheda, vi presentiamo un giocatore davvero caparbio come attaccante e difensore, per di più capace di ricoprire 3 ruoli grazie alla sua mobilità: l’imponente stazza fisica gli consente di giocare sotto canestro, ma possiede anche una bella tecnica di tiro, pulita, veloce ed efficace, che gli consente di avere un ampio range di soluzioni. Inoltre il suo notevole atletismo e la sua capacità di attaccare il canestro gli permettono di poter ben figurare anche nello spot di 3. Tuttavia nel ruolo di centro non è completo, poiché manca ancora di fisico e movimenti sotto canestro e in post tipici del pivot: nonostante questo, il ragazzo può benissimo giocarsela in un ruolo che, ultimamente, la nostra pallacanestro fa fatica a far emergere. Al momento è più inquadrabile nello spot di 4 moderno per il suo ampio raggio di tiro, per l’interpretazione delle letture sia difensive che offensive e per la sua capacità di finalizzare sia dalla media e soprattutto dall’arco, dove la mano è davvero calda. Dal punto di vista difensivo, è un buonissimo giocatore capace di tenere il passo contro avversari nello spot di 3 e 4, ma soffre quelli più rapidi che attaccano partendo dal palleggio: ha una gran velocità di piedi, ma non a tal punto da reggere contro un playmaker o una shooting guard sui cambi difensivi. In questo momento sta cercando di sviluppare il suo fisico per poter equilibrare i movimenti offensivi con quelli difensivi, se dovesse essere impiegato come centro dovrà infatti tenere il confronto con avversari più sviluppati. A livello di carattere, in un cuore diviso tra la terra natale e la meravigliosa ex-repubblica marinara, sta emergendo l’animo vincente e di competizione che lo sta traghettando sulla strada per diventare un leader; nel contempo, però, è anche un uomo squadra che si sacrifica su ambo i lati del campo per un unico obiettivo: la vittoria.

Insomma, questo “gigante della laguna” che vi abbiamo inquadrato è un giocatore con un fisico da sviluppare, ma particolarmente dotato sul piano tecnico e atletico, capace di adattarsi a qualsiasi tipo di gioco nel contesto degli interni e in parte anche degli esterni: nonostante non abbia ancora esordito con la prima squadra, siamo sicuri che la Reyer saprà valorizzare al meglio uno dei suoi gioielli migliori in un contesto dove il settore giovanile è vincente e in continua crescita.

(IMMAGINE IN EVIDENZA: tggialloblu.it)

Federico Gaibotti

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