Ritorniamo con la nostra rubrica dedicata ai giovani prospetti italiani, focalizzandoci ancora una volta sull’annata 2003: dopo Matteo Spagnolo, abbiamo deciso di mettere la lente di ingrandimento su uno dei giocatori più intriganti della sua annata per la possibilità di esprimere il potenziale fisico e tecnico che ha largamente da offrire. Cresciuto nel settore giovanile di Varese, Nicolò Virginio ha al suo attivo diversi tornei nazionali (Trofeo delle Regioni, Finali Nazionali U16, due Next Gen Cup), oltre ad aver preso parte alle selezioni azzurre U15 (Trofeo dell’Amicizia) e U16 (bronzo ai Campionati Europei di Udine) più la partecipazione all’ANG All Star Game U16 di Vitoria, in campo internazionale.
NICOLO’ VIRGINIO
NATO: 18/3/2003
A: Varese
RUOLO: F
SQUADRA: Pallacanestro Varese
FISICO: 204 per 95 kg. L’attuale taglia per il ruolo di ala è in linea per la massima divisione italiana, tuttavia deve incrementare la massa muscolare e rafforzare i distretti corporei (specialmente nella parte superiore) per competere contro giocatori di pari ruolo. A una buona coordinazione corporea si aggiungono una discreta fluidità dei movimenti e una buona mobilità, oltre alla capacità di correre il campo. Può sviluppare la reattività nei movimenti laterali.
TECNICA: Il suo arsenale tecnico è in continuo sviluppo, grazie alla decisione dei suoi allenatori passati di investire nella sua crescita come esterno: in miglioramento è il controllo della palla, in particolare nel spingere la transizione offensiva; altri segnali importanti arrivano dalla condivisione della palla, che lo inquadrano anche come un giocatore capace di coinvolgere i compagni, con una visione aperta del campo per favorire i contropiedi e i passaggi dal perimetro. Per quanto riguarda il tiro c’è ancora molto lavoro da fare: in particolare nell’esecuzione del gesto, deve trovare ancora il modo per caricare correttamente le gambe con il giusto dosaggio di forza e completare il movimento di meccanica dall’estensione del braccio al rilascio; positivo in questo fondamentale, è lo sviluppo della continuità, in particolar modo da fermo oltre l’arco (anche se ha dimostrato che può crearsi il suo tiro dalla transizione). I mezzi fisici lo rendono una presenza importante a rimbalzo e sotto il tabellone per proteggere il ferro (deve imparare a non cadere alle finte).
ATTACCO: giocatore chiave che può agire come “contributor” o concretizzare il vantaggio attaccando il ferro o tirando da fermo dalla lunga distanza. Non è abbastanza esplosivo per creare il suo vantaggio dal palleggio, spesso attacca a testa bassa per finire nel traffico; capace di resistere al contatto per segnare, può espandere il suo QI cestistico e la versatilità di soluzioni per coinvolgere e mettere in ritmo i compagni. Lo sviluppo della confidenza con il tiro dall’arco lo sta aiutando a crearsi un’altra dimensione di gioco. Ha una personalità molto decisa e una capacità di entrare in ritmo, può crescere anche a livello di linguaggio corporeo.
Fonte: Italhoop YouTube Channel
DIFESA: può migliorare su questo aspetto, cominciando dalla lateralità per tenere la marcatura sulle linee di penetrazione e controllare l’energia sui closeout perimetrali; sembra molto più a suo agio come difensore interno, per proteggere il ferro dalle penetrazioni delle guardie avversarie. Segue molto più il suo istinto, può essere più comunicativo con i compagni.
Insomma, il prodotto varesino presenta alcune basi di gioco su tutti i fronti che possono essere lavorate e perfezionate per ambire ad essere un giocatore d’élite: il miglioramento fisico e tecnico saranno le chiave per la costruzione del giocatore di pallacanestro, la capacità di adattarsi e di inserirsi in un sistema di gioco definiranno meglio il suo ruolo all’interno di un gruppo. Nel corso dei prossimi due anni, sarà importante monitorarne i progressi per poter aver chiaro al meglio il suo potenziale futuro. In bocca al lupo Nicolò!
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