James Harden è il giocatore più chiacchierato del momento, specialmente dopo le recenti dichiarazioni in cui ha ammesso pubblicamente per la prima volta di voler lasciare Houston.
I Rockets sono da tempo al corrente della sua volontà e hanno intavolato trattative con diverse squadre NBA. Più di sei, stando a quanto riporta ESPN, ma con tutte si è risolto con un nulla di fatto. Il nodo della questione è il prezzo altissimo richiesto dalla franchigia texana per far partire il Barba: un giovane di altissimo livello intorno al quale ricostruire la franchigia, un pacchetto corposo di prime scelte o almeno una serie di giocatori che abbiano ancora un contratto da rookie, vale a dire elementi promettenti che non graverebbero eccessivamente sul salary cap.
Richieste legittime quando si parla di uno dei giocatori più forti: seppur scontento, uno come Harden è merce rara e non può essere svenduto.

Il basket è una malattia di famiglia.
Diplomato al liceo classico all’ombra delle millenarie mura ciclopiche di Alatri, nel cuore della Ciociaria, poi laureato in lingue presso l’Università di Roma Tor Vergata e successivamente studente del master “Comunicare lo Sport” della Cattolica a Milano.
Sono giornalista pubblicista, istruttore minibasket e (quasi ex) playmaker, sono stato responsabile marketing e comunicazione del Basket Ferentino (A2).
A Novembre del 2017 sono diventato direttore responsabile di BasketUniverso.