Gli Indiana Pacers eliminati fanno i complimenti a Miami, Vogel: “Lebron è il Jordan della nostra era”

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Una serie molto bella, nonostante le difficoltà degli Indiana Pacers da qualche mese a questa parte, ma anche spesso sopra il limite consentito, come avviene praticamente tutti gli anni tra la squadra di coach Frank Vogel e i Miami Heat. I giocatori non si amano di certo, anzi, in più gli Heat hanno sempre avuto ragione nella post-season, cosa che non fa che aumentare la rabbia e la voglia di rivincita dei Pacers, Lance Stephenson in particolare.

Dopo il soffio nell’orecchio in Gara-5, Stephenson ha provocato Lebron anche in Gara-6, toccandogli la faccia a gioco fermo. Lo stesso Born Ready però ha saputo anche togliersi il cappello al termine del match, pubblicando la foto di un abbraccio con Lebron su Instagram e scrivendo: “Rispetto molto Lebron e gli Heat. Questa è stata una grande serie, se la meritano tutta, onore a Miami. Voglio anche dire che sono molto fiero dei miei compagni, lavoriamo tanto ogni anno per arrivare al nostro obiettivo. Ogni cosa fa esperienza e ci fa migliorare ogni giorno, vi voglio bene ragazzi, Pacer Nation e tutti i tifosi.”.

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L’abbraccio tra Stephenson e James.

David West, che ha dimostrato ancora una volta di essere un giocatore straordinario in questa serie, è sembrato molto abbattuto nelle sue parole: “Non riusciamo a batterli. Onestamente, per quanto ci sentissimo in forma quest’anno, nemmeno questa volta è stato sufficiente”.

Coach Vogel ha parlato dell’eliminazione facendo un paragone molto pesante tra Miami Heat e Chicago Bulls degli anni ’90: “E’ piuttosto deludente non realizzare i nostri obiettivi, e allo stesso modo è piuttosto deludente perdere contro la stessa squadra per tre anni di fila. Ma siamo in competizione contro il Michael Jordan della nostra era, i Chicago Bulls dei nostri tempi”.

Infine anche la stella Paul George, al di sotto delle aspettative in queste finali di Conference, è sembrato molto abbattuto in conferenza stampa: “E’ frustrante, soprattutto dal momento che ci eravamo posti come obiettivo di arrivare primi ad Est, ma non abbiamo potuto sfruttare il fattore campo in Gara-7. Dobbiamo dare atto a Miami di essere venuti in casa nostra in Gara-2 e aver cambiato il corso di una serie”.

Francesco Manzi

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