Gli infortuni dominano la serie, ma i Cavs riescono a spuntarla: le pagelle di Cavs – Bulls

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Sicuramente ci aspettavamo di più. Bulls e Cavaliers hanno avuto un andamento irregolare per tutto l’anno ed ora, vista anche la storia recente della loro rivalità, ci si aspettava il salto di qualità da parte di entrambe. A causa degli infortuni però ciò non è stato possibile, perso Love all’inizio i Cavs hanno rinunciato in alcuni casi a Shumpert, a JR nei primi due match (squalifica) e non hanno potuto contare sul vero Irving. Dall’altra parte pesantissima l’assenza di Gasol, oltre che i guai fisici di Noah e Gibson. 

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Cleveland Cavaliers

LeBron James 8: se escludiamo l’incredibile gara 5, LeBron James ha tirato con il 36%. La difesa dei Bulls è stata leggermente migliore rispetto alla regular season, ma soprattutto, complici i vari infortuni, Thibodeau si è potuto dedicare completamente a LeBron. Il tiro da fuori non ha funzionato bene, ma anche lui è stato colpito  dagli infortuni (a dire il vero ha dei piccoli problemi da svariate settimane). Nonostante ciò ha guidato la sua squadra in una serie complicata, prendendola per mano nella decisivissima gara 5 terminata con 38 punti, 12 rimbalzi e 6 assist. Da ricordare anche il buzzer beater con il quale ha vinto una gara 4 giocata in modo pessimo e che lui stesso ha rischiato di compromettere. La sua maturità è ormai impressionante ma se il tiro da fuori è questo allora si può pensare di fermarlo.

Kyrie Irving 7: anche lui ha sofferto, ma ha continuato a giocare anche se evidentemente zoppo. La sua situazione sembra essersi aggravata dopo gara 6 nella quale ha giocato solo 12 minuti, il che complica il futuro dei Cavs. Anche lui come LeBron ha pero dimostrato di poter essere decisivo nonostante l’infortunio. Senza Kevin Love la sua presenza diventa fondamentale, senza di lui LeBron da solo potrebbe non riuscire a superare i prossimi due ostacoli.

Iman Shumpert 7: ottima serie di Iman Shumpert, cominciata con 22 punti ed un ruolo da protagonista in gara 1 e continuata con… i problemi fisici. Anche in questo caso Shumpert non si è arreso ed è sceso in campo in condizioni precarie ed anche in questo caso i risultati sono stati più che accettabili, in entrambe le metà campo.

Timofey Mozgov 6,5: Complice un Joakim Noah in netta difficoltà, Timofey Mozgov è promosso. Il suo ruolo lo svolge, ma si limita a quello. Dopo l’infortunio di Love e questa serie pare evidente che il vero ago della bilancia del reparto lunghi non sia lui.

Tristan Thompson 7 : promosso in quintetto in gara 2 ha conquistato la fiducia di Blatt. E’ sicuramente lui il lungo più importante per i Cavs per il lavoro sporco che fa. Difende, mette energia, tocca tutti i rimbalzi e impegna perciò gli avversari che nei primi secondi dell’azione possono tranquillamente ignorarlo. Supera spesso quota 40 minuti e chiude con due prestazioni solidissime: 13 punti e 17 rimbalzi in gara 6, 12+10 in gara 5.

JR Smith 6,5: dopo esser stato squalificato è tornato in campo per gara 3 ed ha lasciato subito il segno in una partita, alla fine, persa. Anche lui svolge il suo compito abbastanza bene, se Irving non recupererà diventerà fondamentale.

Matthew Dellavedova 6,5: stesso discorso di JR, svolge egregiamente il suo compito chiudendo la serie con una grandiosa gara 6 da 19 punti con 7/11 al tiro.

James Jones 6,5: fondamentale nella vittoria in gara 2 con 17 punti e 5 triple chiude a quota 0 punti 3 delle altre 5 partite, ma anche a lui non li si chiede più di questo, promosso.

Kendrick Perkins s.v: torna in rotazione grazie all’assenza di Love ma vede il campo col contagocce, 2 punti totale in 4 apparizioni possono essere sufficienti.

Coach David Blatt 7: Probabilmente sbaglia delle scelte, ma in ogni caso riesce a metterci una pezza sopra. Non ha ancora l’esperienza necessaria per salire in cattedra ma lo fa LeBron al suo posto: si chiama solo i cambi e disegna lui il possesso finale. Finchè si vince va bene.

gasol

Chicago Bulls

Derrick Rose 7,5: sinceramente non mi sarei mai immaginato di rivedere Derrick Rose in questa condizione. E’ chiaramente lontano dai livelli pre infortunio ma è comunque un giocatore che sposta anche nei playoff, soprattutto se fresco. Decide con un po di fortuna gara 3 e spesso è il punto di riferimento nell’attacco dei Bulls quando Gasol rimane in giacca e cravatta a guardare. Sono tornate le sue accelerazioni ma manca la continuità, soprattutto nel tiro da fuori.

Pau Gasol 6: con Pau Gasol al centro dell’area sicuramente i Cavs avrebbero avuto più difficoltà viste anche le pessime condizioni di Noah e l’inefficacia di Mirotic. Esordisce al meglio con la solita solida doppia doppia ma poi è costretto a guardare.

Joakim Noah 4: 5 punti di media ed una presenza offensiva inesistente. Non è mai stato un grande realizzatore ma la sua energia era comunque fondamentale nei blocchi, nelle letture e a rimbalzo offensivo. Ha avuto svariati problemi fisici, questo va riconosciuto, ma uno con il suo carattere doveva fare di più. Piu che Gasol, è mancato il vero Noah.

Jimmy Butler 8: sommando il lavoro fatto su entrambe le metà campo è sicuramente il migliore dei suoi. Se LeBron tira così male buona parte del merito è sua. Nonostante tutto, anche se ogni tanto litiga con le percentuali, scollina spesso sopra quota 20. Questa serie, anche se persa, lo consacra: le buone impressioni della RS sono state confermate di fronte a sua maestà.

Mike Dunleavy 6: il primo quarto di gara 1 è straordinario, così come gara 3. Non è un caso che entrambe sono state vinte dai suoi Bulls. Nelle altre troppo altalenante ma il suo dovere lo ha fatto, non è certo colpa sua se i Bulls non sono riusciti a passare il turno.

Kirk Hinrich 5,5: è lui il Dellavedova dei Bulls, ma i risultati non sono altrettanto positivi, soprattutto in termini di energia. La sua squadra era quella povera di talento che campava di difesa asfissiante, quest’anno si è un po perso.

Aaron Brooks 5: è riuscito a garantire punti, energia e intensità durante buona parte della stagione, ma in questa serie si è bloccato. Brutte percentuali e apporto offensivo nullo, la difesa non è mai stata un suo punto di forza quindi fate 2+2 e otterrete il risultato finale.

Taj Gibson 5: anche lui ha avuto dei guai fisici e si è dovuto arrangiare, ma i numeri parlano chiaro: con lui al posto di Gasol in campo l’attacco precipita e, stranamente, la difesa rimane stabile. Per lui è stata una stagione davvero complicata dopo le ultime annate incredibilmente positive.

Nikola Mirotic 5: come Aaron Brooks anche lui è sparito in questa serie. In stagione ha sfruttato sempre le possibilità che Thibodeau li ha concesso, ma la pressione e il tasso di fisicità dei playoff lo hanno colpito.

Tony Snell 6: scende in campo quando serve ed in gara 4 gioca 17 minuti di qualità. Compito svolto nella speranza di avere più spazio il prossimo anno.

coach Tom Thibodeau 6: questa non sembrava la sua squadra. La difesa è mancata per tutto l’anno e dare la colpa a Gasol sarebbe da stupidi. Il punto di forza doveva essere il reparto lunghi che incredibilmente ha condannato la squadra in questa serie. Probabilmente verrà esonerato e si vocifera un interessamento dei Pelicans, sarà un estate calda.

Luca Diamante

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