Gregg Popovich ha dato ufficialmente l’addio alla panchina dei San Antonio Spurs davanti alle telecamere. Oggi, in una conferenza stampa organizzata dopo l’annuncio di pochi giorni fa, affiancato da Tim Duncan e Manu Ginobili, ha abbracciato il suo “nuovo” ruolo all’interno della franchigia. Virgolette d’obbligo perché Pop ricopriva già il posto di President of Basketball Operations in concomitanza con quello di allenatore. Ora farà solo quello, guiderà gli Spurs per i quali lavora dal 1996 (e prima ancora come vice-allenatore dal 1988 al 1992) fuori dal campo e dietro una scrivania, salute permettendo.
Popovich ha salutato con la sua consueta ironia, dichiarando di essere diventato “El Jefe”, ovvero “Il Capo” in spagnolo, e mostrando una T-shirt che sul retro riportava la scritta “Señor Popovich” tra le risate generali. Battute a parti, è stato evidente dalle immagini che il 76enne leggendario coach degli Spurs, vincitore di 5 titoli NBA e di 3 premi di Coach of the Year, è ancora alle prese con un lento recupero dopo l’ictus avuto lo scorso novembre. Qualche settimana fa Pop aveva avuto un nuovo malore, fortunatamente meno grave, ed era stato ricoverato per un giorno in ospedale prima di essere dimesso.
“I’m no longer coach. I’m El Jefe.” 🤣
Gotta love Coach Pop ❤️
(via @spurs) pic.twitter.com/f03WzFIf8K
— Bleacher Report (@BleacherReport) May 5, 2025
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