Con i Playoffs in pieno svolgimento, ci soffermiamo un attimo nell’analizzare la stagione di coloro che sono rimaste escluse, tracciandone un bilancio. Oggi, iniziamo con 3 squadre che hanno vissuto una stagione di alti e bassi: Caserta, Varese e Pesaro.
Pasta Reggia Caserta: Voto 5,5 A cura di Giovanni Aiello
Una stagione particolare per Caserta quest’anno. Partiti dichiarando la salvezza come obbiettivo a Ottobre, le prime partite hanno portato una striscia di insuccessi notevole: dopo 3 vittorie iniziali, Caserta perde 6 partite di fila, scivolando in fondo alla classifica. Nonostante tutto gli uomini di coach Molin hanno chiuso il girone di andata con 7 vittorie e 8 sconfitte: gli alti e bassi sono stati innumerevoli in queste 15 partite, ma la salvezza sembrava non bastare più alla Pasta Reggia, che nel girone di ritorno dichiara apertamente di sognare i playoff. Lo spartiacque sono le due fondamentali partite contro Siena (in casa) e Sassari (in trasferta): vinte entrambe. Purtroppo l’ultima partita di campionato, persa contro Pistoia, ha impedito ai campani di disputare la post season. Tanti, forse troppi, i giovani a roster. La stella per Caserta doveva essere Jeff Brooks e possiamo dire che il suo compito lo ha AMPIAMENTE portato a termine: 14.4 punti, 6.3 rimbalzi con il 56.7% da due, il 45.2% da tre e il 77% ai liberi. Il voto negativo si spiega nel fatto che nonostante fosse una squadra dalle basse pretese, una volta raggiunto un obbiettivo importante, non ha saputo scendere in campo con la giusta cattiveria, senza riuscire a gestire la pressione, soprattutto nello scontro diretto finale. Quando si dice che una partita costa la stagione.
Cimberio Varese: Voto 4,5 A cura di Niccolò Armandola
Quest anno, indubbiamente, dopo l’exploit della scorsa stagione, l’asticella della Cimberio si era notevolmente abbassata in seguito alle cessioni estive delle stelle Dunston e Banks (che poi ha rifirmato con i varesini a stagione in corso). A pesare, però, è stato soprattutto l’addio del vero fautore del miracolo biancorosso: l’allenatore Frank Vitucci. Tuttavia, da un mercato giudicato positivo da tutti agli addetti ai lavori e da un coach promettente come Fabrizio Frates ci si aspettava più del decimo posto raggiunto. La fase iniziale del campionato della Cimberio è stato un vero e proprio shock per i tifosi biancorossi, precipitati dai fasti dell’annata precedente alla paura di ritornare nell’inferno della LegaDue. A poco sono servite le correzioni del roster lungo il cammino e, a fine febbraio, la dirigenza ha perso la pazienza e sollevato Frates dall’incarico. Con l’esonero dell’ex assistente di Scariolo è arrivata la svolta tanto attesa: sotto la guida di Stefano Bizzozi Varese ha ingranato la marcia giusta, credendo addirittura al sogno playoffs, sfumato solo a due giornate dal termine dalla regular season. La stagione di Varese, ad ogni modo, èinsufficiente. Non è solo il campionato ad essere risultato deludente; la performance in Eurocup è stata addirittura imbarazzante. Il mezzo voto in più è merito dello sprint finale ad opera della nuova gestione, ma questi non è ugualmente sufficiente a salvare la stagione di una squadra che è apparsa allo sbando.
Victoria Libertas Pesaro: Voto 6 A cura di Lorenzo Simonazzi
La stagione di Pesaro è talmente incredibile che nel raccontarla non si riesce a dir tutto. La stagione inizia nel modo più travagliato possibile, dopo un’iscrizione al campionato a dir poco turbolenta per via dei tagli al budget: il girone d’andata è disastroso con 13 sconfitte a fronte di sole due vittorie, con la stella della squadra Young, che rescinde il contratto. Da quel momento prendono per mano la squadra due rookie del nostro campionato: Elston Turner e O.D. Anosike. Il primo si dimostra un tremendo realizzatore capace di segnare in modo (37 il suo season-high contro Roma), il secondo diventa il miglior centro del campionato: una autentica macchina da rimbalzi (25 contro Brindisi!) ed una presenza difensiva senza eguali. La squadra di Dell’Agnello non si arrende ma la salvezza sembra ogni giornata più lontana ma il destino ha deciso un finale diverso. La tripla di Turner per vincere allo scadere contro Bologna alla terz’ultima giornata, sembrava il colpo di coda di un guerriero ferito ma mai domo ed invece è stato solo il preludio di altre due vittorie. Montegranaro perde all’ultima giornata, e nell’Adriatic Arena inizia la festa. Stagione che sembrava fallimentare, è destinata a rimanere nella storia della città per cuore è volontà.
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