Sono partiti da poco i Playoff della stagione 2014/2015, protagoniste le otto migliori squadre del campionato italiano di Serie A. Ci sono squadre illustri fuori dalla Post Season come ad esempio Roma, Avellino e Varese ed altre squadre che meritano comunque di essere prese in considerazione pur non avendo raccolto grandi risultati. Basketuniverso ha deciso per questo di proporvi, partendo oggi con l’ultima classificata, un “percorso” lungo otto giorni dove analizzeremo nel dettaglio ogni singola squdra che ha terminato anticipatamente la stagione, non partecipando ai PO. Partiamo dall’ ultima, dalla 16° squadra fino ad arrivare alla 9°.
PASTA REGGIA CASERTA: 16° posto, retrocessa.
Stagione incredibile quella di Caserta, ovviamente in negativo, visti i pessimi risultati e la retrocessione in Serie A2. Retrocessione che è stata nell’aria durante l’intero campionato, fin dalle prime giornate in cui la squadra non riusciva ad ingranare. Il girone di andata della Pasta Reggia è stato scandaloso, con un bilancio da cinema horror: 1-14, con la prima vittoria che è arrivata solamente l’undici gennaio, contro Pesaro, dopo 14 sconfitte consecutive.
In pochissimi si sarebbero aspettati un inizio simile da una squadra come Caserta, dal grande passato e dal roster importante.
Sulla carta 14 sconfitte di fila sono tante e per una persona che non ha seguito costantemente le sorti del campionato, un dato del genere può essere frainteso. Come a dire: “Ecco la classica squadra materasso del campionato.” Ma se si va ad analizzare la tremenda striscia di sconfitte, è possibile trovare risultati sfortunati decisi nelle azioni finali della singola partita. Solo per citare alcuni casi eclatanti, la Pasta Reggia ha perso di pochissimi punti contro Bologna, Pistoia, Capo d’Orlando, Trento, Varese e la capolista Milano.
Dopo 6 partite coach Molin è stato esonerato, lasciando il posto a Zare Markovski, la scorsa stagione traghettatore a Venezia. Anche il coach macedone non ha fortuna a Caserta e la dirigenza campana ha deciso di puntare su Vincenzo Esposito, leggenda del basket casertano e parte importante della storia recente del basket italiano.
La società le ha provate tutte: Sam Young, il giocatore più prolifico della squadra (21.9 punti a partita) e secondo migliore della Serie A, è stato tagliato in quanto solista poco utile per la squadra. Al suo posto sono arrivati Dejan Ivanov da Brindisi e Henry Domercant, veterano con un passato a Siena. Se il centro bulgaro si è rivelato un acquisto fondamentale per i campani, mostrando che non sono necessari più 20 punti a partita per diventare il leader di una squadra, da Domercant ci si aspettava di più. L’età avanzata e una condizione non ottimale dell’ex-Galatasaray hanno fatto sì che il nativo di Chicago non abbia inciso minimamente sul team.
Con la vittoria sulla rivale nella lotta salvezza Pesaro, Caserta dà il via ad una mini-striscia positiva: 4 vittorie consecutive ridanno linfa e ossigeno alla squadra. Soprattutto le vittorie contro due “grandi” come Enel Brindisi e Virtus Bologna caricano la piazza che comincia a credere nella salvezza.
Si tratta purtroppo solo di un fuoco di paglia, perché Caserta torna a perdere molte partite. Nel girone di ritorno la Pasta Reggia dimostra che se la può davvero giocare con tutti e che non merita la retrocessione, manifesto di questo pensiero è l’incredibile vittoria contro Venezia con ben 11 punti di scarto e la sconfitta di soli 4 punti contro Milano. Con l’accorciarsi del campionato, però, le 14 sconfitte iniziali mostrano il loro peso e i tifosi tornano a demoralizzarsi. Le percentuali di salvezza per i campani calano col passare delle settimane. Per salvarsi dalla retrocessione servirebbe un miracolo.
Miracolo che arriva o quasi…
Tre vittorie consecutive nel derby contro Avellino, e contro le ben più quotate Sassari e Reggio Emilia, Caserta torna a sperare a ragion veduta. Da barzelletta della Lega, la Pasta Reggia diventa la squadra che potrebbe completare un vero e proprio miracolo sportivo. Molti amanti del basket vedono in Caserta un motivo per credere nelle cose impossibili. Come nelle più belle favole avviene l’incredibile: i campani riescono a sorpassare in classifica Pesaro e arrivano al big match proprio contro i marchigiani all’ultima giornata, con la consapevolezza che una vittoria all’Adriatic Arena significherebbe la permanenza in A, mentre una sconfitta comporterebbe la retrocessione. Questo a causa del punto di penalizzazione con cui Caserta ha dovuto convivere per quasi tutto il girone di ritorno. Un punto che all’apparenza può sembrare poco, ma che nel basket (specie in zona salvezza) è risultato decisivo. Nello spareggio per la salvezza Caserta ha perso ed è stata condannata all’A2, con il grande rammarico che portano con sé tutte le imprese sfiorate.
Voto: 5.
5 è la media aritmentica di 2 e 8.
2 è il voto per il girone d’andata della Pasta Reggia, semplicemente disastroso. La responsabilità delle 14 sconfitte consecutive è di tutti: dalla società, colpevole di non aver saputo costruire la squadra e di aver destabilizzato l’ambiente con ripetuti cambi di allenatore, ai giocatori, troppo demotivati e Young-dipendenti.
8, al contrario è il voto che si è meritata Caserta nella seconda parte della stagione, quando con cuore e grinta ha cercato di raggiungere una salvezza che sembrava impossibile, oltrepassando i propri limiti. Le vittorie contro Venezia, Reggio Emilia, Sassari e Brindisi hanno mostrato tutta la voglia di Ivanov & Co. di restare in Serie A, non dando nulla per scontato.
Miglior marcatore: Ivanov 15.5 di media.
Miglior rimbalzista: Scott Carleton 6.7 di media.
Miglior assistman: Ronald Moore 5.2 assist a partita.
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