I Boston Celtics a Milano: le parole di Perry Jones, Kelly Olynyk, Evan Turner, David Lee e Marcus Smart

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I Boston Celtics giocheranno stasera la partita contro l’Olimpia Milano, valida per la preseason e per gli NBA Global Games. I biancoverdi sono però in Italia, e nel capoluogo lombardo, da venerdì, BasketUniverso era presente agli eventi e agli allenamenti della squadra di Brad Stevens e abbiamo avuto l’occasione di porre qualche domanda ai giocatori. Le raccogliamo qui, insieme alle altre poste invece da altri giornalisti.

Perry Jones

Per te è il primo anno ai Celtics, quali solo le tue prime impressioni della squadra?

Negli ultimi giorni abbiamo passato molto tempo insieme, sono come una famiglia e hanno fatto un ottimo lavoro per farmi sentire parte di questa famiglia.

Quali sono gli obiettivi della squadra quest’anno?

Non c’ero l’anno scorso quando hanno raggiunto i Playoffs, ma ogni stagione l’obiettivo è lo stesso: vincere il titolo.

Il tuo gioco cambierà ora che non avrai al fianco superstar come Durant o Westbrook?

Dobbiamo giocare uniti, se non ci sono superstar non vuol dire che il tuo lavoro diventa automaticamente più semplice, la competizione è comunque molta.

Ti sei allenato con Kevin Durant nelle ultime tre stagioni, com’è stato e pensi di essere migliorato?

Sì, penso di essere migliorato, è stata una fantastica esperienza. Allenarmi con un giocatore come Kevin, e anche Russell, due dei giocatori migliori dell’NBA, è stato bello, ma ora è finita, sono ai Celtics e guardo al titolo con loro.

L’anno scorso avresti potuto giocare di più a causa dell’infortunio di Durant, ma anche tu ti sei fatto male. Come giudichi l’anno passato?

Poteva andare molto meglio, nonostante gli infortuni e tutto. Ora sono concentrato solo sui Celtics.

 

Kelly Olynyk

Come pensi che i veterani come David Lee e Amir Johnson aiuteranno la tua crescita personale?

Ormai sono nella Lega da molto tempo, sanno cosa vuol dire essere dei professionisti, aiuteranno molti dei nostri ragazzi.

Hai giocato con Andrew Wiggins nel Canada, cosa pensi di lui?

E’ un grande compagno di squadra, un ottimo giocatore, ha la testa sulle spalle, ama giocare a basket. Penso che solo il cielo sia il limite per lui. Lo vedrete molto migliorato quest’anno rispetto allo scorso.

 

Evan Turner

Cosa pensi di quest’esperienza in Italia? Cosa darà alla squadra?

Fino ad ora è stata grandiosa, ho sempre desiderato venire in Italia, so che qui il basket è fantastico e il cibo è anche meglio, quindi penso che ci divertiremo.

Ci saranno delle rotazioni più lunghe quest’anno, quale pensi sarà il tuo ruolo?

Dovrò portare energia, giocare duro.

Come sono le tue condizioni fisiche?

Sono in buona forma, ho perso quasi 5 chili in estate, quindi penso che essendo più magro anche la mia resistenza ne gioverà [non giocherà contro Milano, ndr].

Dopo Philadelphia e Indiana ora sei a Boston, che sembra il posto giusto per te, cosa ne pensi?

Sì, penso che continueremo a migliorare quest’anno, in alcune situazioni potevamo fare meglio. Ho una grande opportunità per giocare qui e avere successo.

Cos’è andato storto ai Pacers?

Sono arrivato a Indiana alla fine dell’anno, io ho cercato di fare quello che avrei dovuto, ma non sempre va tutto bene quando ci sono grossi cambiamenti. Volevano farmi giocare in un ruolo non mio, ma nonostante questo abbiamo raggiunto le Conference Finals e mi sono divertito.

 

David Lee

Quest’anno non avete un vero playmaker definito, pensi che potrai essere tu un playmaker “nascosto” grazie alle tue abilità di passatore?

Sì, penso che potrò aiutare i nostri playmaker, molto del nostro attacco consiste nell’allargare il campo e ritengo che potrò dare una mano.

Ora sei tu il veterano di questa squadra, chi era il tuo punto di riferimento durante i tuoi primi tempi in NBA?

Antonio Davis e Maalik Rose, questi due giocatori mi hanno aiutato molto quando ero un rookie, dandomi l’esempio di come si comporta un professionista.

 

Marcus Smart

Hai lavorato sul tuo tiro quest’estate?

E’ una cosa su cui lavoro ogni giorno, che posso migliorare, sicuramente quando avrò spazio prenderò i miei tiri.

Cos’hai imparato nel tuo prima anno di NBA che potrà aiutarti nel secondo?

Ogni partita è diversa, puoi avere un approccio particolare tutte le volte. Questo è ciò che fa del basket un gioco così divertente, perché non è sempre la stessa vecchia roba. Devi essere sempre pronto in maniera diversa.

Vedi qualche differenza dall’anno scorso?

Sicuramente. Sono molto più fiducioso in me stesso e nella squadra.

Hai appreso qualcosa da Avery Bradley e dalla sua difesa nell’anno da rookie?

Sì, ho imparato molto da lui. Anche solo il modo in cui tiene palla, usa il suo corpo. Io in quanto a fisico sono messo bene, quindi cercherò di usarlo al meglio per aiutare la squadra.

Danny Ainge ha detto di recente che sei migliorato molto quest’estate, cosa ci dobbiamo aspettare?

Mi vedrete con più fiducia, il gioco è rallentato molto ai miei occhi. Cercherò di aiutare in tutti i modi possibili.

Hai giocato i Playoffs da rookie e hai aumentato le tue statistiche, che differenze hai notato tra postseason e stagione regolare?

Sono un buon difensore, in attacco posso giocare da 1, 2 o 3 in certe situazioni, questo mi permette di essere utile alla squadra.

 

In blu le domande poste da BU.

Francesco Manzi

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