wilt chamberlain

I giocatori che hanno costretto la NBA a cambiare le regole

Home NBA News

Ci sono dei giocatori che hanno avuto un impatto così grande sul gioco da costringere la NBA a cambiare le regole. Nella maggior parte dei casi atleti di estrema intelligenza o fisicamente dominanti, in virtù dei quali la NBA ha dovuto inserire delle modifiche al regolamento.

George Mikan

I suoi 208 cm furono decisivi per far vincere cinque titoli ai Minneapolis Lakers fra il 1949 e il 1954. Fu uno dei giocatori che contribuirono all’esplosione della popolarità nella lega ma per limitare il suo strapotere si pensò di rendere più grande l’area dei tre secondi. Su di lui furono pensate anche alcune regole per l’interferenza a canestro e dalla sua dinastia si iniziò a pensare a un limite massimo di tempo per ogni azione.

Charles Barkley

Era spesso più piccolo dei suoi marcatori e allora fermava la palla per diversi secondi, riuscendo poi a coglierli di sorpresa. Per limitare questa sua abilità venne introdotta la regola dei cinque secondi con il pallone in mano.

Paul George

Nel 2014 si è rotto tibia e perone in un allenamento di Team USA prima dei Mondiali, andando a sbattere contro la base del canestro. Per evitare questo tipo di infortuni, la NBA ha deciso di ampliare gli spazi intorno al campo, mettendo maggiormente in sicurezza i giocatori.

Trent Tucker

Nel 1990 ha segnato un buzzer beater con un solo decimo di secondo sul cronometro. Quel canestro è stato così contestato da portare a degli studi riguardo il tempo minimo necessario per prendere un tiro in catch and shoot. Successivamente si è stabilito che è umanamente impossibile ricevere e tirare in meno di 3 decimi di secondo, per questo motivo oggi con così poco tempo rimasto sul cronometro si può solamente tentare un tap in.

Rajon Rondo

Indossava spesso la fascetta per la testa con il logo della NBA al contrario, cosa che poi è stata vietata. Una norma che non avrà avuto un grande impatto sul gioco ma si tratta comunque di una regola “ad personam”.

Zaza Pachulia

Nel 2017 un suo close out scomposto manda ko Kawhi Leonard durante le finali della Western Conference. Un intervento che ha spianato la strada a Golden State e costretto l’ex stella degli Spurs a un lungo stop. Da lì in poi la NBA ha deciso di punire maggiormente questi interventi. Pachulia ha portato anche alla modifica delle regole per stabilire i quintetti di partenza dell’All Star Game, visto che i voti in massa dei georgiani lo mandavano nello starting five pur senza essere all’altezza degli altri nove giocatori.

Shaquille O’Neal

Per limitare il suo strapotere la NBA ha consentito di difendere a zona. Poi gli avversari hanno iniziato a mandarlo deliberatamente in lunetta (il famoso Hack-a-Shaq) scommettendo sulle sue basse percentuali, la lega ha risposto a questa tattica punendola con un tiro libero e il possesso alla squadra di chi subisce il fallo.

James Harden

La sua capacità di procacciarsi tiri liberi ha spinto la NBA a decidere di non sanzionare come fallosi i contatti che arrivano in seguito a “movimenti non congrui con il gioco”.

Reggie Miller

La modifica è arrivata dopo il suo ritiro ma fa comunque riferimento a un movimento di cui era maestro e che con il passare degli anni si era diffuso maggiormente. Si tratta della decisione di fischiare fallo in attacco al tiratore che allarga la gamba provocando un contatto di cui in precedenza veniva incolpato il difensore.

Wilt Chamberlain

Probabilmente il giocatore che ha maggiormente dominato la NBA con il suo fisico. Per limitare il suo strapotere la NBA ha deciso di ingrandire ancora l’area dei tre secondi e impedire che dalla rimessa da fondo si potesse far passare la palla sopra il canestro. A lui si deve anche il divieto di schiacciare con la palla che si trova sul cilindro del canestro (cosa ancora concessa in area FIBA) e l’obbligo di tirare i liberi di fermo. Questo perché dalla linea con un salto in avanti riusciva quasi a fare un lay-up lasciando la palla prima di ricadere ed evitando così l’invasione.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.