Ieri sera Vitor Faverani è stato arrestato a Valencia per guida in stato di ebbrezza. Nel frattempo, in America, PJ Tucker è stato sentenziato a una pena complessiva di 14 giorni.
Non siamo ai livelli di Michael Beasley, arrestato innumerevoli volte per possesso di marijuana (l’ultima volta è stato esattamente un anno fa), né a quelli di DeShawn Stephenson, che gode della fama di peggior bad-boy della NBA dopo essere stato accusato di violenze minorili nel lontano 2001, ma Vitor Faverani si iscrive all’albo d’oro dei giocatori NBA che trasgrediscono la legge. Il sophomore dei Celtics rischia una sanzione per aver causato un incidente mentre guidava in stato di ebbrezza; riassumiamo i fatti.
Faverani ha passato la notte tra domenica e lunedì in detenzione a Valencia, città che l’ispanico-brasiliano conosce bene, forte di due anni di esperienza con la maglia del Valencia Basket Club (2011-13). Domenica, di sera, è stato fermato dopo aver causato un incidente nel quale – fortunatamente – tutti sono rimasti illesi: lo scontro è avvenuto con un autobus di linea e secondo i testimoni, la responsabilità è stata tutta del giocatore, passato ad alta velocità con il semaforo rosso. Quando la polizia è arrivata in loco, ha subito fatto il test del palloncino a Faverani, che è risultato più che positivo: 0.8 milligrammi di alcool, quando il limite concesso dalla legge iberica è di 0.25. Il giocatore dei Celtics, dopo una notte di detenzione, è ora a piede libero, in attesa di un processo che potrebbe arrivare solo a stagione già cominciata a causa dei lunghi tempi di elaborazione del tribunale spagnolo.
Intanto, ad un illustre collega di Faverani è stata comunicata la pena che deve scontare: PJ Tucker, arrestato pochi giorni fa per la stessa bravata, dovrà passare 3 giorni in carcere e 11 agli arresti domiciliari. La sentenza è arrivata appena una settimana dopo l’accaduto, a dimostrazione dell’efficienza del sistema legale americano. In verità, al giocatore dei Suns è anche andata bene… negli Stati Uniti, per guida in stato di ebbrezza si possono scontare fino a 45 giorni di carcere, ma i legali di Tucker hanno mediato fino ad ottenere il forte sconto. In cambio, l’ala originaria della Carolina del Nord, ha consentito che sulla sua auto venisse installato un meccanismo di controllo per i prossimi 18 mesi. Inoltre, Tucker dovrà pagare una multa di 2’750$. Dopo la sentenza, il numero 17 dei Suns ha parlato ai microfoni delle più importanti emittenti americane, chiedendo scusa ai propri fans:
<< Sono davvero dispiaciuto e mi assumo l’intera responsabilità per quanto è accaduto. Non ci sono scusanti per quanto ho fatto. E’ ora un mio compito esaminare la mia vita e fare i cambiamenti necessari per evitare che questo accada un’altra volta. Questo processo di miglioramento della mia persona è iniziato e continuerà grazie al supporto e all’affetto della mia famiglia, dei miei amici, e – naturalmente – dei fantastici Phoenix Suns. […] La buona notizia in questa vicenda è che ho appurato la capacità delle persone di perdonare: grazie a tutti per il vostro affetto e perdono ricevuto durante questi giorni difficili. >>
Si allunga così la lista dei giocatori di NBA che hanno avuto problemi con la legge, a dimostrazione del fatto che oggi – più che in passato – si tende a controllare di più ciò che fanno le star. Da Beasley a Behanan, passando per Faverani e Tucker, la polizia americana ha un occhio vigile anche sui propri idoli e l’NBA non è più disposta a tutelare ogni bravata dei più di 400 giocatori della lega. Certo, una volta in tribunale rimangono evidenti le corsie preferenziali riservate alla gente famosa, ma si tratta pur sempre di un inizio da non gettare via. Qualcosa ci dice, inoltre, che sotto il nuovo sergente di ferro – o meglio d’argento – Adam Silver, anche i privilegi in tribunale tenderanno ad affievolirsi – almeno così ci piace credere.
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