Anche i Miami Heat non disporranno più dell’amnesty clause da oggi, vittima stavolta è stato Mike Miller. L’ala piccola, che quindi chiude la propria esperienza in Florida dopo tre stagioni in cui ha collezionato tre presenze alle Finals e due anelli.
Miller si può definire eroe romantico dei due titoli degli Heat, fu lui due anni fa a chiudere in Gara-5 la serie contro i Thunder con un incredibile 7/8 da dietro l’arco e 23 punti, quando per il resto della serie non aveva segnato nemmeno una tripla. La storia si è ripetuta durante la stagione appena conclusasi, emblema della cavalcata di Miami è la sua tripla con una scarpa sola in Gara-6, poi decisa da Ray Allen. Miller ha inoltre iniziato in quintetto le tre partite conclusive delle Finals, convertitesi in due successi degli Heat.
Il proprietario degli Heat, Micky Arison, non avrebbe pagato di buon grado la luxury tax da 33 milioni di dollari quest’anno, ora vengono così esclusi i 17 milioni che Miller avrebbe percepito nelle prossime due stagioni.
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