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I Nets non scelsero Kobe Bryant al Draft perché pensavano avrebbe giocato in Italia

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Kobe Bryant scelto alla 13° chiamata assoluta del Draft NBA 1996 è probabilmente una delle più grandi steal della storia della Lega. Il Black Mamba, che venne scelto dagli Charlotte Hornets ma immediatamente ceduto ai Los Angeles Lakers per Vlade Divac, è poi diventato uno dei migliori giocatori di sempre. Grandi rimpianti quindi per le 12 squadre che preferirono altri giocatori: alcuni validissimi, come Allen Iverson, Ray Allen o Antoine Walker, altri decisamente meno come Samaki Walker e Todd Fuller.

In quel Draft, i New Jersey Nets avevano l’8° scelta assoluta ma decisero di spenderla per Kerry Kittles, guardia di Villanova che nel suo primo anno in NBA segnò comunque 16.4 punti di media. La sua carriera fu poi frenata da gravi infortuni e Kittles si ritirò nel 2005, dopo appena 9 anni da professionista. Nelle scorse ore Bobby Marks, allora assistente alle Basketball Operations ai Nets e oggi voce di spicco di ESPN, ha rivelato un retroscena importante sul perché New Jersey preferì Kittles a Kobe.

“Kerry Kittles mi odierà, ma abbiamo deciso di non scegliere Bryant perché pensavamo che sarebbe andato a giocare in Italia. Avevamo paura che avrebbe giocato in Italia. Ancora oggi Kobe fu protagonista del migliore workout pre-Draft che abbia mai visto” ha detto Marks su ESPN. Il legame tra Kobe Bryant e il nostro Paese è sempre stato fortissimo: seguendo il padre Joe, da ragazzino aveva girato l’Italia, soprattutto Rieti, Pistoia e Reggio Emilia, giocando anche nelle giovanili biancorosse. Nel 1994 il ritorno negli USA, dove si era iscritto al liceo per due anni prima di fare il salto definitivo in NBA senza passare dal college.

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Francesco Manzi

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