Questa notte i Dallas Mavericks hanno superato i Golden State Warriors grazie ad una clamorosa prova di Luka Doncic. Lo sloveno ha fatto meglio di Steph Curry nello scontro diretto, anche se il 4 volte campione NBA ha comunque segnato 32 punti. A macchiare la prestazione di Curry c’è stata un’infrazione di passi fischiata contro di lui sul possesso decisivo, quando i Mavs erano a +2 e una tripla avrebbe potuto consegnare la vittoria a Golden State.
Steph was called for a travel on this step-back attempt 😨 pic.twitter.com/Y4ZEGA9w3r
— Bleacher Report (@BleacherReport) November 30, 2022
Gli arbitri hanno fischiato passi perché Curry muove il piede perno sullo step back, qualcosa che in NBA non si vede spesso. All’interno della stessa gara, sono state comunque fischiate 10 infrazioni di passi, un’enormità per la Lega americana, simbolo che gli arbitri volessero essere molto fiscali in questo senso. Dopo la gara, Curry ha ammesso di aver commesso un errore e di essersi addirittura quasi dimenticato quale fosse il punteggio (riferendosi al fatto che poteva penetrare per un layup invece che tirare da 3). La superstar degli Warriors però ha dichiarato che secondo lui quelli non sono passi.
Steph Curry on his travel call at the end of the game: “Dumb play by me to not take the layup. … I didn’t think it was a travel.”
— Dalton Johnson (@DaltonJ_Johnson) November 30, 2022
Parere leggermente diverso per Steve Kerr, che ha chiesto semplicemente che questa infrazione di passi venga fischiata sempre e non solo ieri notte. La NBA infatti è solita lasciar correre in casi del genere, non troppo plateali, e per questo motivo ha sorpreso la decisione arbitrale.
Kerr on Curry’s late travel call: “If we’re going to call that now, we’ve got to call that all the time.”
— C.J. Holmes 🦹🏾♂️ (@CjHolmes22) November 30, 2022