Fondati nel 1995, i Toronto Raptors sono una delle franchigie più giovani della lega. Sono stati 27 anni di alti e bassi per i canadesi, che negli ultimi anni si sono rivelati una realtà solida, capace anche di vincere un titolo – per quanto inaspettato – nel 2019. Di conseguenza, il miglior quintetto di sempre dei Raptors è caratterizzato da giocatori che hanno calcato i parquet dell’Air Canada Centre di recente.
Nota: il quintetto che abbiamo creato è senza dubbio un quintetto basso e atipico, ma siamo sicuri che non sfigurerebbe affatto contro avversari di livello, anche considerata l’importanza della versatilità dei “lunghi” nel basket di oggi.
PG: Kyle Lowry, dal 2012 al 2020
Quando arrivò in Canada da incognita, dopo qualche discreta stagione a Houston, nessuno si sarebbe mai immaginato che Kyle Lowry avrebbe lasciato Toronto da pluri-All-Star e da campione NBA. Indubbiamente il miglior playmaker dei Raptors, Lowry ha attraversato un periodo di crescita che è andato di pari passo a quello della franchigia canadese. Prima, insieme a DeRozan, ha aiutato Toronto ad affermarsi nella Eastern Conference. Poi, insieme a Kawhi, si è rivelato fondamentale nella cavalcata al titolo del 2019. La frustrazione per qualche figuraccia di troppo ai playoffs ha sicuramente aiutato a forgiare il carattere e la leadership di un personaggio ormai già iconico per i Raptors.
G: Vince Carter, dal 1998 al 2004
Fa riflettere il fatto che né i successi degli anni recenti né il titolo NBA vinto nel 2019 siano riusciti a mettere in secondo piano la figura di Vince Carter a Toronto. La realtà è che Vince Carter è rimasto l’uomo simbolo dei Toronto Raptors, una squadra che non avrebbe mai immaginato di poter accogliere un talento simile così presto nella propria storia. Carter ad oggi è senza ombra di dubbio il miglior giocatore della storia della franchigia e francamente è un peccato che le strade dei Raptors e di Air Canada si siano dovute separare così malamente. In questo quintetto gli spetta di diritto il ruolo di stella assoluta della squadra.
SF: DeMar DeRozan, dal 2009 al 2018
Incompleto, poco decisivo, inadatto al gioco di oggi… Nel corso degli anni non si sono risparmiate le critiche nei confronti di DeMar DeRozan. Tuttavia, lui a Toronto ogni anno è stato in grado di lasciar parlare il campo. Grazie a lui e Lowry i canadesi sono diventati degli habitué dei playoff, e l’impressione è che il fatto di non essere riuscito ad interrompere l’egemonia di LeBron ad Est gravi un po’ troppo sulle spalle di un giocatore che, checché se ne dica, è uno dei più grandi talenti ad aver vestito questa maglia. La seconda giovinezza di DeMar ai Chicago Bulls forse finalmente sta rendendo giustizia alla “legacy” dell’ex-Raptors.
PF: Kawhi Leonard, 2019
Di rado un giocatore appena arrivato riesce ad avere un impatto così fondamentale sulla squadra in così breve tempo. L’esperienza di Kawhi a Toronto si può descrivere con l’espressione “one-and-done”, tipica del basket collegiale, ciononostante l’ex-Spurs ha lasciato il segno nella storia dei Raptors. La decisione di aggiungere Kawhi ad un roster esperto e collaudato è stato forse il più grosso colpo di genio di Masai Ujiri: in maglia Raptors Leonard ha disputato dei playoffs clamorosi, caricandosi l’intera squadra sulle spalle e mietendo vittime illustri quali Giannis, Embiid e Curry. Toronto sarà sempre grata al suo MVP delle Finals, che ha fatto compiere alla franchigia canadese l’ultimo step per affermarsi oltre i confini di stato.
C: Chris Bosh, dal 2003 al 2010
Chris Bosh rimane ancora il giocatore più talentuoso draftato dal front-office canadese: ha tirato la carretta negli anni bui di Toronto, quando la franchigia canadese aveva deciso di separarsi di Carter e McGrady. Nonostante non abbia mai avuto a disposizione un roster competente, a Bosh si può recriminare solo di non essere mai riuscito a sviluppare la leadership necessaria per trascinare la squadra. Le sue performance da All-Star, infatti, sono bastate soltanto a garantire due brevi apparizioni ai playoffs. Tuttavia, in questo quintetto ideale ricoprirebbe un ruolo simile a quello che aveva nella Miami dei Big Three, forse quello a lui più congeniale.
Honourable mention / 6° uomo: Pascal Siakam, dal 2016 ad oggi
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