Il pagellone di fine anno di Serie A: EA7 Emporio Armani Milano

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EA7 EMPORIO ARMANI MILANO: 8

“E’ stata una stagione lunga e faticosa, ci sono stati tanti momenti difficili ma siamo sempre stati uniti, alla fine ce l’abbiamo fatta”

dice il capitano biancorosso Andrea Cinciarini ai suoi compagni durante i festeggiamenti per la conquista dello scudetto. Una stagione, quella dell’Olimpia Milano, ricca di alti e bassi, forse più bassi che alti per un certo verso, ma pur sempre una stagione da ricordare, chiusa con la vittoria di supercoppa e, appunto, dello Scudetto.

Ma facciamo un salto indietro, dove tutto ha avuto inizio. Il nuovo corso dell’EA7 inizia col botto: Simone Pianigiani è il nuovo capo allenatore, i tifosi non ci stanno e sui social viene lanciato l’hashtag #NoPianigiani. Ma il presidente Proli ha scelto, Pianigiani è l’uomo adatto per ripartire, contratto triennale, nuovo progetto, le danze hanno inizio. Squadra rivoluzionata, ancora: arrivano Goudelock, Theodore, Micov, Bertans, M’Baye, Cusin, Jefferson e Young, confermati Pascolo, Cinciarini, Abass, Fontecchio (girato in prestito a Cremona), Kalnietis e Tarczewski. Le aspettative sono altissime, il roster non è mai stato così profondo e Pianigiani ha una quantità infinita di frecce nella propria faretra, ma le difficoltà iniziano ben presto. Young, acquistato come vera e propria scommessa in seguito ai numerosi infortuni subiti, deve sottoporsi ad un altro intervento chirurgico, non inizierà mai la stagione (proprio come Zoran Dragic, ah sì, c’era anche lui, presto imbarcato in direzione Istanbul, sponda Efes). L’Olimpia deve tornare sul mercato prima ancora che il campionato prenda il via: si punta sul talento lituano Arturas Gudaitis, rivelazione dell’anno in casa Olimpia.

La Supercoppa Italiana viene vinta agevolmente dalle scarpette rosse, Trento e Venezia non hanno chance contro Theodore e compagni, l’ex play del Banvit (MVP dell’ultima edizione della Champions League) viene nominato miglior giocatore della competizione; l’entusiasmo è alle stelle, i tifosi sono in delirio e le aspettative in vista dell’inizio del campionato e della stagione di Eurolega sono sempre più grandi.

Il calendario che attende i milanesi è terrificante, l’Olimpia parte bene in campionato ma cade in Europa (sconfitte con CSKA, Fenerbahce, Real Madrid e prima vittoria stagionale in casa con il Barcellona); la prima sonora sconfitta in campionato viene registrata sul campo della Dinamo Sassari il 29 ottobre, pochi giorni dopo l’Olimpia ne prende 30 dallo Zalgiris e la campanella comincia a suonare. La società decide di intervenire: Curtis Jerrells torna a Milano. Nuova svolta, “The Shot”, come tutti lo chiamano a Milano, sembra poter essere il Messia, l’Olimpia mette in cassaforte due vittorie consecutive in Eurolega ma perde di misura all’OT con Avellino. Tanti alti e bassi per gli uomini di Pianigiani fino a questo punto della stagione. 

La parola sconfitta torna presto in terreno europeo, così come in campionato: Milano cade sonoramente anche a Torino il 10 dicembre e circa un mese dopo la Reyer sbanca il Forum di Assago. Nel frattempo, a metà gennaio, l’Olimpia raggiunge quota 14 sconfitte in Eurolega: stagione praticamente già finita e possibilità di accedere ai playoff svanite. Gli uomini di Pianigiani devono ora concentrarsi su campionato, obbiettivo primario, e Coppa Italia, ormai alle porte. Il roster viene nuovamente risistemato: viene firmato Kuzminskas, Jefferson fa i bagagli e Kalnietis esce completamente dalle rotazioni. 

L’EA7 arriva alle Final Eight come terza classificata, ai quarti sarà derby con Cantù. Obbiettivo? Stravincere.

E invece l’Olimpia straperde. Un uragano si abbatte sui milanesi, prima in campo e poi in sala stampa: Milano non ha scusanti, bisogna rialzarsi, subito. 

L’Olimpia lo fa: la difesa migliora di partita in partita e in attacco la palla comincia a girare con continuità. In campionato Jerrells e compagni tornano a martellare, 7 vittorie consecutive, è sfida al vertice con Venezia e Brescia per il primo posto. Brescia, Pesaro e Venezia fanno cadere nuovamente Milano, il bilancio al 9 maggio 2018 è di 22 vittorie e 8 sconfitte, l’Olimpia è seconda e ai playoff è di nuovo derby con Cantù, si va per la rivincita.

Nel frattempo cominciano a rimbalzare tante nuove voci di mercato in vista della prossima stagione: Della Valle, James, Nedovic, Burns..alcuni giocatori non la prendono bene e usano Twitter per esternare il proprio malcontento, Pianigiani e società devono riportare la serenità nello spogliatoio, e in fretta. Il coach senese cerca di preparare la sua squadra al meglio, i giocatori che ha a disposizione, come nelle ultime settimane, sono 14: chi rimarrà fuori per il turnover durante i playoff? I sacrificati sono Theodore e M’Baye (l’ex Banvit ha subito un infortunio nell’ultima parte di stagione e non è più rientrato nelle rotazioni del coach milanese, al francese invece viene preferito Kuzminskas).

È tutto pronto per la sfida con Cantù: Milano passa agevolmente al forum nelle prime due gare e sbanca il PalaDesio in gara 3, sugli scudi uno scatenato Andrew Goudelock. L’Olimpia si guadagna l’accesso alle semifinali dove troverà Brescia, che ha a sua volta superato Varese (3-0). La Leonessa sorprende i biancorossi in gara 1, vittoria 85-82 grazie ad una super prestazione di Michele Vitali; Milano e i suoi tifosi cominciano a tremare, i fantasmi tornano al forum, ma è ancora Goudelock a scacciarli via. I milanesi vincono gara 2 al forum e le successive due partite in quel di Brescia, serie sul 3-1 e passaggio in finale (in gara 4 grandissima prova di Kuzminskas). Nel frattempo Trento mette al tappeto Venezia nella rivincita della finale scudetto della passata stagione e stacca il biglietto per le Finals. L’ultima serie troverà di fronte Milano e Trento. I pronostici sono tutti in favore dei milanesi, che si presentano alle finali carichi come non mai e con l’entusiasmo alle stelle. Il forum risponde presente nelle prime due gare, così come i biancorossi: in gara 1 è ancora Goudelock a fare la differenza (26 punti), in gara 2 invece sale in cattedra Jerrells (27 punti, il “Mini Mamba” ne metterà a referto 25). Si va a Trento con Milano sul 2-0, l’Olimpia vuole vincere subito in trasferta per chiudere presto la serie, ma Sutton e compagni hanno idee differenti: alla BLM Group Arena sono gli uomini di Buscaglia a dominare, in gara 3 e gara 4 non c’è storia, Milano cade malamente, serie nuovamente in parità. Per gara 5 è tutto esaurito al Forum di Assago, i 12000 milanesi spingono le scarpette rosse nella partita che poi si dimostrerà decisiva per gli sviluppi della serie grazie alla stoppata clamorosa di Goudelock allo scadere. Vittoria Milano, 3-2 e inerzia di nuovo nelle mani dell’Olimpia. Gara 6 è un autentico dominio dei milanesi: l’Olimpia sbanca Trento e conquista il 28° scudetto della sua storia. Goudelock chiude da MVP le finali scudetto con oltre 18 punti di media tirando con il il 41% da tre.

La stagione si conclude al meglio dunque, con la vittoria quasi obbligatoria dello scudetto. Una stagione lunga e molto difficile che ha costretto Pianigiani a fare delle scelte ben precise e a ridefinire le gerarchie all’interno dello spogliatoio: dopo la caduta in Coppa Italia l’Olimpia si è ricompattata, al termine della stagione di Eurolega (chiusa al penultimo posto) Pianigiani ha ridotto le rotazioni e ha distribuito al meglio i ruoli all’interno del gruppo. L’EA7 in questo modo è arrivata pronta all’impegno playoff, dove ha risposto nel complesso alla grande con 10 vittorie e 3 sconfitte.

E’ l’Olimpia Milano del realizzatore, e da oggi più che discreto difensore, Goudelock, del killer silenzioso Micov, delle due torri Gudaitis-Tarczewski, del non sempre troppo continuo ma comunque decisivo Kuzminskas, del bombardatore Bertans, del beniamino Jerrells, di Pascolo, Abass e Cusin (i primi due probabilmente faranno i bagagli) ma soprattutto, è l’Olimpia di Capitan Cinciarini, il vero leader di questa squadra, alla sua migliore stagione in carriera.

#WeAreBack è il motto per celebrare i nuovi campioni d’Italia, ora l’Olimpia è chiamata al nuovo difficile obbiettivo: ripetersi.

 

 

Matteo Gualandris

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