Il pagellone di fine anno di Serie A: Germani Basket Brescia Leonessa

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Germani Basket Brescia Leonessa: 8

Sono stati spesi molti aggettivi per descrivere la stagione di Brescia, che senza dubbio conferma il lavoro progettuale importante messo in piedi dalla dirigenza per migliorarsi sempre di più anno per anno: dodici mesi fa una salvezza tranquilla, quest’anno semifinale playoff, l’anno prossimo quasi sicuramente si giocherà le Coppe Europee (Eurocup?) nel nuovo impianto. Un percorso importante che mette la società biancoblu come una realtà emergente, che sorprende e vuole continuare a crescere.

L’idea di costruzione del roster ha sempre le stesse basi per ogni stagione: partire dalle conferme e inserire attorno nuovi giocatori per alzare la qualità e dare un’imprinting più competitivo rispetto all’annata precedente. Con la conferma di coach Diana, la Germani ritrova ai nastri di partenza i rinnovati fratelli Vitali (Luca e Michele), Lee Moore, il capitano David Moss e l’MVP del campionato scorso Marcus Landry, conferma pesante dopo il mancato passaggio del giocatore a Cantù. Durante l’estate, oltre ai tesseramenti di Andrea Traini e Abdel Fall, arrivano due acquisti molto importanti che simboleggiano quel cambio di imprinting già citato in precedenza: Dario Hunt come nuovo centro titolare, giocatore ex-Caserta molto mobile con un buon lavoro di piedi e capacità di mettere palla per terra per un impatto più incisivo vicino al ferro, e soprattutto alla voce italiani Brian Sacchetti come ala di rinforzo, ma con doti da all-around e un’atteggiamento difensivo e combattivo come pochi in Serie A e alla sua prima esperienza con un diversa casacca dopo 7 stagioni a Sassari. Il giovane Giovanni Veronesi completa le rotazioni come decimo.

L’annata comincia su livelli impronosticabili per tutti gli addetti ai lavori: 10 vittorie nelle prime 11 giornate sorprendono per la rinnovata forza e un modo chiaro di giocare enormemente efficace. L’attacco comincia a vedere una maggiore distribuzione del pallone e delle iniziative dei giocatori, che non necessariamente passano dagli assist di Luca Vitali o dai punti di Landry: nuovi punti di riferimento e nuove chiavi si aprono nel bagaglio tattico di coach Diana, dal gioco spalle a canestro di Hunt alla circolazione perimetrale per i tiri aperti di Sacchetti e Michele Vitali (giocatore più migliorato del campionato, a considerazione di molti a fine stagione), segno che tra conferme e nuovi arrivi si era già formata quella alchimia che aggiunge qualcosa in più ad ogni giocatore. Tuttavia è la difesa che, come dice il detto, “vince le partite”: solo tre squadre superano i 75 punti nell’arco delle partite giocate faticando soprattutto per risolvere il problema della difesa “2-3 match up“, ossia un sistema difensivo misto tra uomo e zona che presenta adeguamenti in base allo schieramento e all’attacco degli avversari, adottata soprattutto per valorizzare al meglio la fiducia e la comunicazione all’interno del gruppo; oltre a questo può dare accorgimenti tattici importanti quali costringere l’attacco ad attaccare più con il palleggio che con i passaggi, negare il pick and roll e mantenere sempre una linea ordinata sui tagli degli esterni. Uno stile di gioco che contraddistinguerà la squadra per tutta la stagione.

Dopo le grandi vittorie, però cominciano i primi guai: l’infortunio di Fall al polso toglie un ricambio fondamentale ad Hunt sotto i tabelloni, così a rinforzare il ruolo viene chiamato Benjamin Ortner, giocatore dal curriculum invidiabile sul nostro territorio e con una impressionante solidità di gioco vicino alle plance retta ancora bene a 35 anni. L’austriaco però ha ancora bisogno di tempo per ambientarsi e intanto arrivano tre sconfitte consecutive contro Milano, Cremona e Torino, le quali però non precludono la seconda piazza al termine del girone d’andata che vale la seconda Coppa Italia consecutiva (nel frattempo viene anche tesserato il giovane tiratore Martino Mastellari).

L’arrivo però all’evento non è tra le premesse più incoraggianti: dopo la vittoria al cardiopalma contro Avellino, arrivando due battute d’arresto pesanti, una casalinga contro Trento e soprattutto il -28 contro Varese, il punto più basso della stagione della Germani. Le condizioni fisiche del gruppo non sono al top, ma in una competizione a partite secche è la vittoria che conta: dopo aver superato la Virtus Bologna al primo turno, servono le giocate clutch di Luca Vitali per superare Cantù in semifinale e giocarsela per una storica finale contro la Fiat Torino. La partita è una vera e propria battaglia che culmina in un gran finale di botta e risposta da batticuore per entrambe le formazioni, ma la vittoria spetta solo ad una squadra: tocca a Vujacic gelare la formazione biancoblu, che accusa lo smacco di esserci andata così vicina all’evento dopo aver dato tutto sul campo.

Tuttavia il gruppo non si disunisce, anzi: Marzo vede cinque vittorie in sei partite, compreso l’importante colpo esterno a Sassari, per rilanciare la fiducia e dimenticare la botta ricevuta dopo le Final Eight di Firenze. Con i playoff già in saccoccia, la dirigenza ragiona a lungo termine e firma un nuovo innesto di qualità per poter competere al meglio anche nella post-season: il nome in arrivo è quello di Bryce Cotton, MVP del campionato australiano con esperienza in Eurolega, comboguard con ottime doti di palleggio e di tiro per garantire punti e assist alla causa. Tra le note liete prima della chiusura in stagione al terzo posto si segnalano le vittorie al supplementare contro Milano, ottenendo il primo successo dopo 10 precedenti a sfavore, e la rivincita di Firenze contro Torino.

Ai Playoff l’avversario di turno è Varese, autrice di un girone di ritorno strepitoso (12-3) e probabilmente l’avversario più insidioso per aggressività, momento ed energia: la serie si rivela estremamente tirata con i biancorossi capaci sempre di mettere in difficoltà la difesa bresciana, ma i biancoblu trovano in Landry nelle prime due gare e Cotton e Moore nella terza i protagonisti per le vittorie che valgono il 3-0. L’avversario successivo è la corazzata Olimpia Milano: la Germani sorprende le scarpette rosse sul proprio parquet in gara1, ma nelle tre gare successive gli uomini di Pianigiani tirano fuori il meglio del loro repertorio sia come singoli che come squadra; Brescia non riesce a strappare almeno una vittoria di fronte al proprio pubblico con Goudelock in gara3 e Kuzminskas in gara4 a spegnere le speranze di vittoria della truppa di coach Diana, che chiude così la stagione.

Il presente racconta una storia importante nel territorio lombardo, che si sta insidiando tra le grandi realtà della nostra pallacanestro con un progetto chiaro e preciso e indirizzato al miglioramento interno tra la costruzione del nuovo PalaLeonessa, che dovrebbe garantire almeno 1000-1500 posti in più rispetto al PalaGeorge e ospitare la SuperCoppa Italiana 2018, e la possibilità di affacciarsi in Europa con l’Eurocup, in virtù del terzo posto in stagione regolare. Il futuro è ancora da scrivere, ma il presente da cui costruire è ben più che positivo con le conferme già archiviate di coach Diana e David Moss (rinnovo fino al 2020), Luca Vitali e Marcus Landry (secondo anno di contratto); l’obiettivo è quello di tenere anche Michele Vitali, che dopo gli enormi progressi dimostrati in una stagione da autentico protagonista, ha suscitato molte sirene, anche esterne (recente interesse del Bayern Monaco).

La dirigenza dovrà lavorare tanto e ragionare ancora più intensamente per costruire una grande stagione: la terza sarà sicuramente la più ambiziosa. Ma anche la più impegnativa. La sfida è accettata!

Federico Gaibotti

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